Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Venerdì 03 MAGGIO 2024
Studi e Analisi
segui quotidianosanita.it

Più di 1 bambino su 5 vive in povertà in 39 tra i Paesi più ricchi del mondo. Italia al 34° posto. I dati del Report Card dell’Unicef


I paesi che hanno fatto registrare gli aumenti più forti di povertà minorile tra il 2014 e il 2012 sono Francia, Islanda, Norvegia, Regno Unito e Svizzera, mentre Lettonia, Lituania, Polonia e Slovenia hanno ottenuto le maggiori riduzioni. L'Italia è al 34° posto della classifica; il 18,1% vive in abitazioni non adeguate, con muffa, umidità e marciume che rappresentano un rischio significativo per la salute. IL RAPPORTO e I DATI ITALIANI

06 DIC - Si registrano forti aumenti della povertà minorile nei Paesi più ricchi del mondo. È quant emerge dagli ultimi dati pubblicati dall'Unicef Innocenti – Global Office of Research and Foresigh e relativi al periodo tra il 2014 e il 2021.

La “Report Card 18: Bambini poveri che vivono nei paesi ricchi” (Child poverty in the midst of wealth) – l’ultima della serie che monitora il benessere dei bambini nei paesi dell’OCSE e dell’UE – rileva che la Polonia e la Slovenia stanno ottenendo i migliori risultati nell'affrontare la povertà minorile, seguite dalla Lettonia e dalla Repubblica di Corea. Al contrario, alcuni dei Paesi più ricchi analizzati nel rapporto sono indietro, quasi in coda alla classifica dei Paesi.

Il rapporto presenta il quadro più aggiornato e comparabile sulla povertà che colpisce i bambini nei Paesi dell'OCSE e dell'UE e analizza le politiche di sostegno al reddito dei governi per le famiglie con bambini. Il rapporto rileva che, nonostante la diminuzione complessiva della povertà di quasi l'8% in 40 Paesi tra il 2014 e il 2021, alla fine del 2021 c’erano ancora oltre 69 milioni di bambini che vivevano in famiglie che guadagnavano meno del 60% del reddito medio nazionale.

L'Italia è al 34° posto su 39 Paesi nella classifica della povertà monetaria dei bambini nei Paesi ricchi. Più di 1 bambino su 4 (25,5%) vive in condizioni di povertà relativa legata al reddito (media tra il 2019 e il 2021). Tra il 2015 e il 2021, l'Italia ha ridotto la percentuale di bambini che vivono in condizioni di grave privazione materiale dal 15,8% al 7,1%. Le cattive condizioni abitative rimangono un problema e riguardano il 18,1% dei bambini. Nel 2021, se non ci fossero stati trasferimenti monetari, la povertà minorile in Italia avrebbe raggiunto il 35,9%; le prestazioni in denaro per i bambini hanno portato al di sopra della soglia di povertà quasi il 30% dei bambini che sarebbero stati sotto la soglia di povertà senza i trasferimenti.

"L'impatto della povertà sui bambini è persistente e dannoso", ha dichiarato in una nota Bo Viktor Nylund, direttore dell'Unicef Innocenti – Global Office of Research and Foresight. "Per la maggior parte dei bambini significa che potrebbero crescere senza cibo nutriente, vestiti, materiale scolastico o un posto caldo da chiamare casa. Impedisce ai bambini di godere dei propri diritti e può portare a un cattivo stato di salute fisica e mentale".

Le conseguenze della povertà, sottolinea l’Unicef, possono durare tutta la vita. “I bambini che vivono in condizioni di povertà hanno minori possibilità di completare la scuola e da adulti percepiscono salari più bassi. In alcuni Paesi, secondo il rapporto, una persona nata in un'area svantaggiata rischia di vivere da otto a nove anni in meno rispetto a una persona nata in un'area ricca.”

Il rapporto evidenzia anche enormi disuguaglianze nel rischio di povertà. In 38 Paesi con dati disponibili, i bambini che vivono in una famiglia monoparentale hanno una probabilità oltre tre volte maggiore di vivere in povertà rispetto agli altri bambini. Anche i bambini con disabilità e quelli provenienti da minoranze etniche/razziali hanno un rischio superiore alla media.

Secondo i risultati del rapporto, dal 2012 al 2019 la crescita economica in questo gruppo di Paesi è stata stabile, dando l'opportunità di riprendersi dagli impatti della recessione del 2008-10. Tuttavia, mentre alcuni Paesi in questo periodo hanno ridotto la povertà minorile, alcuni dei Paesi più ricchi hanno registrato i maggiori passi indietro. Il rapporto mostra anche che Paesi con livelli simili di reddito nazionale, come la Slovenia e la Spagna, hanno registrato forti differenze nei tassi di povertà minorile, rispettivamente del 10% e del 28%.

Secondo il rapporto, le condizioni di vita dei bambini possono essere migliorate indipendentemente dalla ricchezza di un Paese. Ad esempio, Polonia, Slovenia, Lettonia e Lituania – che non sono tra i Paesi più ricchi dell'OCSE e dell'UE – hanno ottenuto importanti riduzioni della povertà minorile, -38% in Polonia e -31% negli altri Paesi. Al contempo, cinque Paesi a più alto reddito – Regno Unito (+20%) e Francia, Islanda, Norvegia e Svizzera (tutti intorno al +10%) – hanno registrato i maggiori aumenti del numero di bambini che vivono in famiglie con difficoltà economiche dal 2014.

Per sradicare la povertà minorile, la Report Card invita i Governi e le parti interessate a:
• Espandere la protezione sociale per i bambini, anche con assegni familiari e per i figli a carico per integrare il reddito familiare.
• Garantire a tutti i bambini l'accesso a servizi di base di qualità, come l'assistenza all'infanzia e l'istruzione gratuita, che sono essenziali per il loro benessere.
• Creare opportunità di lavoro con retribuzioni adeguate e politiche favorevoli alla famiglia, come il congedo parentale retribuito, per sostenere i genitori e le persone che si prendono cura dei bambini nel conciliare lavoro e responsabilità di cura.
• Garantire misure adatte alle esigenze specifiche dei gruppi minoritari e delle famiglie con un solo capofamiglia, per facilitare l'accesso alla protezione sociale, ai servizi fondamentali e al lavoro dignitoso, e ridurre le disuguaglianze.

“I sussidi in denaro hanno un effetto immediato nell'alleviare la povertà. I decisori politici possono sostenere le famiglie dando priorità e aumentando la spesa per gli assegni familiari e per i figli a carico", ha aggiunto Nylund. "Si può imparare molto dai successi di altri Paesi. Il modo in cui utilizzeremo quanto appreso determinerà l'efficacia con cui potremo garantire il benessere dei bambini oggi e in futuro".

06 dicembre 2023
© Riproduzione riservata

Allegati:

spacer Dati Italia

Altri articoli in Studi e Analisi

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy