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Depressione. Ne soffre un anziano su 7, ma uno su 4 non chiede aiuto. I dati Iss


La depressione colpisce 13 ultra 65enni su 100. E il disagio aumenta con l’età, raggiungendo il 22% dopo gli 85 anni, con effetti negativi anche sullo stato di salute fisica. Tra gli adulti l’8% delle persone tra 50 e 69 anni e il 5% fra i 18 e i 34 anni dichiarano di avere sintomi depressivi. È quanto emerge dai dati Passi e Passi d’Argento raccolti nel quadriennio 2017-2020 e diffusi in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale che si celebra il 10 ottobre.

08 OTT - La depressione si conferma un problema di salute mentale molto diffuso. Soprattutto tra gli anziani. Negli ultimi 4 anni la depressione ha colpito 13 ultra 65enni su 100. Il disagio aumenta con l’avanzare dell’età raggiungendo il 22% dopo gli 85 anni, soprattutto tra le donne (16% contro il 9% degli uomini). Tra gli adulti l’8% delle persone tra 50 e 69 anni e il 5% fra i 18 e i 34 anni dichiarano di avere sintomi depressivi. Ma, tra gli anziani, il 28% di persone con sintomi depressivi (28%) non chiede aiuto. Lo rivelano i dati PASSI e PASSI d’Argento raccolti nel quadriennio 2017-2020 e diffusi in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale che si tiene il 10 ottobre.

La depressione degli anziani
Secondo i dati della sorveglianza Passi d’Argento coordinato dall’ISS, gli ultra 65enni percepiscono compromesso il proprio benessere psicologico per una media di 19 giorni nel mese precedente l’intervista. “Fra queste persone - spiega l’Iss in una nota -, oltre alla salute psicologica, anche quella fisica risulta decisamente compromessa: nel mese precedente l’intervista chi soffre di sintomi depressivi ha vissuto mediamente 17 giorni in cattive condizioni fisiche (vs 3 giorni riferiti dalle persone libere da sintomi depressivi) e circa 14 con limitazioni alle attività quotidiane abituali (vs 2 giorni riferiti da persone senza sintomi depressivi). Nel complesso la percezione della propria salute risulta compromessa e la gran parte di loro riferisce di sentirsi ‘male o molto male’ (44%) o appena ‘discretamente”’(47%)”.

I sintomi depressivi sono più frequenti all’avanzare dell’età (raggiungono il 22% dopo gli 85 anni), nella popolazione femminile (16% vs 9% negli uomini), tra le classi socialmente più svantaggiate per difficoltà economiche (31% in chi riferisce molte difficoltà economiche vs 7% di chi non ne riferisce) o per bassa istruzione (17% fra coloro che hanno al più la licenza elementare vs 8% fra i laureati), tra chi vive solo (16%) e fra le persone con diagnosi di patologia cronica (24% in chi riferisce due o più patologie croniche vs 7% di chi non ne ha).

Una discreta quota di persone con sintomi depressivi (28%) non chiede aiuto, chi lo fa si rivolge ai propri familiari/amici (23%) o a un medico/operatore sanitario (16%) e nella maggior parte dei casi (33%) a entrambi, medici e persone care.

La quota di persone che riportano sintomi depressivi nel 2020 rimane complessivamente stabile rispetto a quella rilevata negli anni precedenti, tuttavia vista la grande variabilità nella prevalenza dei sintomi depressivi fra i diversi sottogruppi della popolazione in questa fascia di età, saranno necessari degli approfondimenti per comprendere se, e in quali gruppi, la pandemia abbia avuto un impatto "misurabile" sul benessere psicologico fra gli over 65enni.

La depressione nella popolazione adulta
Dai dati PASSI 2017-2020 emerge che in Italia una quota contenuta di adulti (il 6%) riferisce sintomi depressivi e percepisce compromesso il proprio benessere psicologico per una media di 15 giorni nel mese precedente l'intervista (vs meno di 2 giorni per le persone senza sintomi depressivi).

Fra queste persone, oltre alla salute psicologica, anche quella fisica risulta decisamente compromessa: nel mese precedente l’intervista chi soffre di sintomi depressivi ha vissuto mediamente 9 giorni in cattive condizioni fisiche (vs 2 giorni riferiti dalle persone libere da sintomi depressivi) e quasi 8 con limitazioni alle abituali attività quotidiane (vs meno di 1 giorno riferito dalle persone senza sintomi depressivi).

I sintomi depressivi sono più frequenti all’avanzare dell’età (sfiorano l’8% fra i 50-69enni vs 5% fra i 18-34enni), nella popolazione femminile (8% vs 5% fra gli uomini), tra le classi socialmente più svantaggiate per difficoltà economiche (15% in chi riferisce molte difficoltà economiche vs 4% di chi non ne ha) o per bassa istruzione, tra chi non ha un lavoro regolare continuativo (8%), fra chi riferisce almeno una diagnosi di patologia cronica (13% vs 5% fra chi non ne ha) e fra chi vive da solo (8%).

Solo il 62% degli intervistati che riferiscono sintomi depressivi ricorrono all’aiuto di qualcuno, rivolgendosi soprattutto a medici/operatori sanitari.

08 ottobre 2021
© Riproduzione riservata


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