Inail: calano le morti bianche ma crescono le malattie professionali

Inail: calano le morti bianche ma crescono le malattie professionali

Inail: calano le morti bianche ma crescono le malattie professionali
Scende ancora il numero degli incidenti mortali sul lavoro. Nel 2009 sono stati 1.050 i decessi, in flessione del 6,3% sul 2008. Calano anche gli infortuni (-9,7%) mentre crescono le malattie professionali (15,7%).

Calano i morti sul lavoro, nel 2009 si è registrato il numero più basso dall’inizio delle relative rilevazioni statistiche nel 1951. Diminuiscono anche gli infortuni in generale, scesi a 790.000 (oltre 85 mila in meno dagli 875.144 del 2008) con un calo annuo del 9,7%, che segna la flessione più alta dal 1993. Il 2009 è stato però un anno record per le malattie professionali. Le denunce complessive sono state 34.646: il valore più alto degli ultimi 15 anni.

Questi i dati del bilancio annuale presentato dall’Inail. Sulla riduzione dei casi registrati e denunciati all’Istituto incide, in parte, anche la crisi del 2009, con il calo degli occupati (-1,6% per l’Istat) e delle ore effettivamente lavorate, dai tagli di straordinario al ricorso alla cassa integrazione.

“È dal 1993, quando vi fu un calo dell’11,7% degli incidenti rispetto al 1992, che nell’andamento complessivo degli infortuni non si registrava una flessione di questo livello” ha sottolineato il presidente dell’Inail, Marco Fabio Sartori.

“Nel 2008, anno pure molto positivo, la riduzione si era attestata invece intorno al 4,1%”. Per quanto riguarda, invece, la diminuzione dei casi mortali è “pure rilevante”, dice Sartori sottolineando che “il margine di contenimento di per sé è minore, trattandosi di cifre già sensibilmente ridotte nel corso di questi ultimi anni: basti pensare che, nel 2001, i decessi erano stati 1.5462.

Tuttavia sui dati del 2009 pesa, in parte, anche la crisi con i suoi riflessi sul piano produttivo e occupazionale. Secondo alcune elaborazioni, si stima – sottolinea ancora l’Inail – che la quantità di lavoro e quindi di esposizione al rischio di infortuni abbia subito nell’anno una contrazione media del 3%. Una percentuale che porterebbe la riduzione reale al 7% per gli infortuni in generale e al 3,4% per quelli mortali.

Il 2009, però, è stato un anno record per le malattie professionali. Le denunce complessive sono state 34.646: il valore più alto degli ultimi 15 anni, con un aumento pari al 15,7% rispetto ai quasi 30 mila casi del 2008 e al 29,3% in 5 anni (meno di 27 mila nel 2005). L’agricoltura è il comparto più colpito: le segnalazioni pervenute all’Inail sono infatti più che raddoppiate in un solo anno, passando dalle 1.834 del 2008 alle 3.914 del 2009 con un incremento del 113,4%; triplicate nell’ultimo quinquennio.

A registrare un’impennata sono le malattie dell’apparato muscolo-scheletrico, come le tendiniti e la sindrome del tunnel carpale, dovute a sovraccarico biomeccanico: quasi 18 mila i casi denunciati, con un aumento del 36% rispetto al 2008; raddoppiati in cinque anni (erano poco meno di 9 mila nel 2005). Nel commentare il vero e proprio ‘boom’ dell’andamento, il presidente dell’Inail Marco ha indicato una serie di fattori che da alcuni anni stanno “finalmente portando all’emersione di tante patologie fino a ieri nascoste o non denunciate”.

Anche l’Inail “da tempo segnala come questo fenomeno soffra di una cronica forma di sottodenuncia”, ha rilevato Sartori sottolineando “la positività dell’opera di sensibilizzazione e di informazione messa in atto dall’Istituto» così come da sindacati, associazioni di categoria e patronati”.

A ciò, prosegue il presidente, si aggiunge l’entrata a regime delle nuove tabelle, in base al decreto ministeriale del 9 aprile 2008 che ha incluso alcune malattie, prima escluse, tra cui anche quelle da sovraccarico biomeccanico e da vibrazioni meccaniche che nel 2009 hanno registrato un “sensibile aumento”, appunto. Peraltro, viene ricordato, in passato per queste patologie era necessario provare il nesso con la causa professionale; adesso beneficiano della presunzione legale di origine.

20 Luglio 2010

© Riproduzione riservata

Migliorano screening e territorio, ma tempi di attesa per interventi e Pronto soccorso restano critici. Ecco le performance di Asl e Ospedali
Migliorano screening e territorio, ma tempi di attesa per interventi e Pronto soccorso restano critici. Ecco le performance di Asl e Ospedali

Dalle Asl, che mostrano un significativo recupero soprattutto negli screening oncologici e nei servizi territoriali, alle Aziende ospedaliere, dove invece permangono criticità importanti sui tempi di attesa e nei Pronto...

Ssn. Il pubblico arretra, i privati occupano gli spazi vuoti. Spesa a carico delle famiglie oltre i 41 mld dal 2022 al 2024. Il rapporto Gimbe
Ssn. Il pubblico arretra, i privati occupano gli spazi vuoti. Spesa a carico delle famiglie oltre i 41 mld dal 2022 al 2024. Il rapporto Gimbe

"Non serve cercare un piano occulto di smantellamento del Servizio Sanitario Nazionale (Ssn): basta leggere i numeri per capire che la privatizzazione della sanità pubblica è già una triste realtà"....

Processo penale, ora il medico può chiamare in causa l’assicurazione
Processo penale, ora il medico può chiamare in causa l’assicurazione

L’assicurazione per responsabilità civile verso terzi della struttura sanitaria, sia pubblica che privata, deve godere dello stesso trattamento riservato alle altre assicurazioni obbligatorie. È quanto sancito dalla sentenza della Corte...

Violenza sulle donne: 19.518 accessi in PS nel 2024 (+15,2%). I dati Istat e le indicazioni del Ministero della Salute per chiedere aiuto
Violenza sulle donne: 19.518 accessi in PS nel 2024 (+15,2%). I dati Istat e le indicazioni del Ministero della Salute per chiedere aiuto

La violenza contro le donne non si ferma, anzi, i dati pubblicati oggi dall’Istat, in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, mostrano un trend molto...