Pediatria. Campi estivi e allergie alimentari: uno studio individua la strategia più efficace per la sicurezza dei bambini

Pediatria. Campi estivi e allergie alimentari: uno studio individua la strategia più efficace per la sicurezza dei bambini

Pediatria. Campi estivi e allergie alimentari: uno studio individua la strategia più efficace per la sicurezza dei bambini
La scelta più sicura ed economicamente vantaggiosa per la maggior parte dei campi estivi residenziali consiste nel dotarsi internamente di una scorta di epinefrina, il farmaco salvavita in caso di reazioni allergiche gravi (anafilassi), invece di affidarsi al fatto che ogni singolo bambino porti con sé il proprio autoiniettore.

Nuoto intensivo, tennis, calcio. O semplici giochi di gruppo in compagnia. Andare al campo estivo può rappresentare una grande avventura per molti bambini, ma per i genitori di quelli con allergie alimentari è spesso una fonte di ansia. Un nuovo studio dell’Università della Virginia (UVA Health) propone una soluzione concreta per proteggere questi bambini in modo efficace e con costi sostenibili: secondo la ricerca, la strategia più sicura ed economicamente vantaggiosa per la maggior parte dei campi estivi residenziali consiste nel dotarsi internamente di una scorta di epinefrina, il farmaco salvavita in caso di reazioni allergiche gravi (anafilassi), invece di affidarsi al fatto che ogni singolo bambino porti con sé il proprio autoiniettore.

“L’uso dell’epinefrina di scorta non assegnata è già ben documentato nelle scuole”, spiega la dottoressa Kathleen A. Noorbakhsh, esperta di medicina d’urgenza pediatrica presso UVA Health. “Ma i campi estivi residenziali sono ambienti diversi. Abbiamo scoperto che anche lì, nella maggior parte dei casi, disporre di una scorta è vantaggioso. L’anafilassi è un’emergenza potenzialmente letale, e la somministrazione tempestiva dell’epinefrina è il trattamento più efficace”.

Ogni anno oltre 20 milioni di bambini americani partecipano ai campi estivi, e fino al 15% di loro ha una diagnosi di allergia alimentare. Tuttavia, solo il 40% porta con sé l’autoiniettore, strumento essenziale per contrastare tempestivamente una reazione allergica. I ricercatori hanno quindi condotto un’analisi dei costi e dei benefici su un campione ipotetico di 10.000 bambini, confrontando diverse strategie: dotazione interna di autoiniettori o spray nasali, presenza di infermieri con siringhe pronte all’uso, responsabilità affidata alle famiglie o soluzioni ibride. Il risultato? Per la maggior parte dei campi estivi residenziali, la strategia più efficace prevede la dotazione di due confezioni doppie di autoiniettori, con un costo medio stimato di 4,33 dollari a bambino. In questo scenario, i bambini non dovrebbero portare con sé i propri dispositivi. Le confezioni doppie di epinefrina hanno un costo di listino di alcune centinaia di dollari (se non coperte da assicurazione) e una durata di conservazione di 12-18 mesi. Secondo i ricercatori, questa è la scelta più sostenibile soprattutto per i campi di grandi dimensioni o con un’alta percentuale di bambini allergici. Per i campi più piccoli (meno di 100 bambini) o con una bassa incidenza di allergie alimentari, potrebbe invece restare più vantaggiosa la soluzione di lasciare ai bambini la responsabilità di portare il proprio autoiniettore.

La crescente diffusione delle allergie alimentari tra i bambini e la disponibilità di formulazioni meno costose di epinefrina potrebbero rendere, in futuro, ancora più conveniente per i campi estivi dotarsi di una propria scorta. “Non esiste una soluzione unica per tutti”, conclude la dottoressa Noorbakhsh. “Ma speriamo che questa analisi aiuti genitori e gestori dei campi a fare scelte informate. L’estate è molto più divertente quando si è preparati”.

24 Giugno 2025

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