Primari senza concorso e Aou ‘fai da te’: i sindacati ricorrono per difendere legalità, formazione e sanità pubblica

Primari senza concorso e Aou ‘fai da te’: i sindacati ricorrono per difendere legalità, formazione e sanità pubblica

Primari senza concorso e Aou ‘fai da te’: i sindacati ricorrono per difendere legalità, formazione e sanità pubblica
Anaao-Assomed, Cipomo e Coas sostengono il ricorso Acoi al Tar contro le nomine illegittime di primari universitari senza concorso da parte dell’Ao di Cosenza e dell’Asl di Rieti. Le violazioni compromettono formazione clinica e assistenza, aggirando la normativa sulle Aou. I sindacati chiedono ai giudici attenzione per tutelare legalità, diritti dei medici e qualità del Ssn

Nella vicenda delle 30 AOU – che si comportano assurdamente come tali nell’incuranza delle Istituzioni governative, e delle illegittime gravi imitazione di esse messe a terra da parte di alcune Aziende ospedaliere e finanche di Asl – occorre ringraziare l’esigibilità del stato di diritto pretesa di sindacati. Quelli che sanno di sanità e che sono strumenti di rivendicazione corretta dei diritti e degli interessi dei medici e della tutela della salute dei cittadini.

Quando si dice fare sindacato
L’Anaao-Assomed, il Cipomo (che è l’attivo Collegio dei primari oncologi), e il Co.A.S. (che è il Coordinamento Azione Sindacale Medici Dirigenti”, hanno deciso di supportare, con un nutrito e motivato intervento ad adiuvandum, l’iniziativa giudiziaria intrapresa dall’ACOI avanti il TAR di Catanzaro (si vedano qui ……. . Non lo hanno fatto anche su quella di Rieti, perché essendo un Ricorso straordinario al Presidente della Repubblica non è suscettibile di un tale intervento di sostegno da parte di terzi interessati all’accoglimento delle ragioni del ricorso principale.

Una AO, quella di Cosenza, e una Asl, quella di Rieti, decidono che i concorsi pubblici per primari non servono, basta rispettivamente imporre (a Cosenza) e nominare (a Rieti) primari professori e ricercatori universitari e il gioco è fatto!

Non è affatto così. E lo sappiamo tutti. Gli accaduti presentano gravi anomalie di due tipologie, nei confronti dei quali la giurisprudenza dovrà tirare fuori tutti i suoi saggi saperi, non confondendo le mele con le pere.

Tutto questo incide gravemente su due fenomeni diversissimi, molto negativi per il sistema salute e universitario.

Sta accadendo che le Asl (art. 3 e seguenti del d.lgs. 502/1992, quali aziende territoriali, le AO ordinarie (art. 4 del medesimo d.lgs. 517/1999) stanno iniziando, dal 2022, ad imitare le AOU, nate per disciplina legislativa con il d.lgs. 517/1999 con ad esse assegnato un ruolo essenziale ma speciale. Il legislatore le ha istituite ad un unico scopo di mettere insieme il Ssn e le Università per garantire la formazione clinica agli studenti in medicina-chirurgia e agli specializzandi, esercitando attraverso esse un unicum, composto dalla didattica, ricerca applicata e assistenza. Un assunto recentemente rappresentato con forza dall’Avvocatura Generale dello Stato con il parere reso al MUR il 20 giugno 2025, registrato al n. 12530, a fronte di una sua specifica richiesta avanzata, in relazione al richiesto rilascio del Dpcm dal già Policlinico di Tor Vergata.

Così si uccidono due importanti sistemi dell’ordinamento
Fin qui, tutto chiaro, ma come si vedrà per tanti. Non molto per le istituzioni ministeriali e le Regioni che tentano di fare l’indicibile, mettendo seriamente a rischio la formazione universitaria e l’assistenza ai cittadini.

Quindi, nessun concorso pubblico per primari, bensì filotti di UOC ospedaliere, addirittura di Presidi ospedalieri senza personalità giuridica, a direzione universitaria: 20 all’AO di Cosenza e 10 al PO dell’Asl di Rieti.

Per completare il pacco:
– nella prima ipotesi calabrese, con i primi 12 prof. messi lì senza neppure un provvedimento di nomina con le conseguenze, per alcuni anche verosimilmente di carattere penale;

– nella seconda con i primi 2 prof. nominati con due delibere francamente fantasiose.

Dunque, violazioni di legge a go-go con conseguenze terrificanti per la formazione clinica e per l’assistenza, messe entrambe in pericolo con la redazione di Atti aziendali, che a definirli stravaganti e assurdi, lo si fa per evitare di andare oltre negli epiteti che meriterebbero.

L’auspicio che i Giudici trattino la materia con la dovuta attenzione
Qui viene a porsi il problema del Giudice che, stante le due violazioni ben distinte, assume una competenza biforcante: amministrativa e ordinaria, per l’esattezza lavoristica.

Quanto ai TAR, gli stessi saranno chiamati, correttamente, ad intervenire a tutela della formazione universitaria. Ciò in quanto la materia è di competenza esclusiva dello Stato (art. 117, secondo comma, lett. n, della Costituzione) – tanto oggetto, molto vituperato, di autonomia legislativa differenziata di cui all’art. 116, ultimo comma, e sua legge attuativa (n. 86 del 26 giugno 2024) non incisa affatto nella parte dalla sentenza della Corte costituzionale n. 192/2024 – e se legiferata dalle Regioni costituisce la messa a terra di un mostro giuridico. Una materia di grande importanza, quella della formazione, da esser assegnata alla competenza esclusiva della giurisdizione amministrativa, a mente dell’art. 133, comma 2, lettere a), punto 2, del c.p.a.

Diversamente accade per l’impugnativa dell’atto aziendale, sic et simpliciter, quale atto di natura privata di competenza dell’AGO, in tema di rispetto dei diritti lavoratori della salute e degli interessi protetti dei sindacati, nonché delle loro prerogative. Più esattamente, dei Tribunali Civili, Sezioni del lavoro.

A fronte di tutto questo – nell’assoluta convinzione della giustezza della tesi rappresentata anche da una attenta giurisprudenza, da ultimo dal Tar Lombardia, di Brescia più specificatamente – gli anzidetti sindacati promuoveranno le necessarie impugnative a difesa della corretta formazione clinica dei medici, dei diritti degli aiuti a partecipare ai concorsi pubblici per primari, altrimenti assurdamente negati, e a tutelare l’offerta reale della salute degli ospedali garantita da vincitori di concorsi pubblici.

Ettore Jorio

Ettore Jorio

12 Settembre 2025

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