Vent’anni dopo la ratifica da parte dell’Unione Europea (UE) della Convenzione quadro dell’Oms per la lotta al tabacco (FCTC), un nuovo rapporto dell’Oms Europa mostra come, nonostante gli importanti progressi politici, “l’impatto complessivo del tabacco in Europa rimane immenso”, con grandi variazioni tra i paesi. Il bilancio è di oltre mezzo milione di vittime ogni anno. Di queste, quasi 80.000 muoiono per esposizione al fumo passivo.
Il tabacco, spiega l’Oms Europa, continua a causare più morti premature di qualsiasi altro fattore di rischio comportamentale o metabolico per la salute, rappresentando il 17% di tutte le morti premature per malattie non trasmissibili nell’UE.
I dati contenuti nel rapporto mostrano, tuttavia, che nel 2026 ancora il 26,5% degli adulti dell’UE faceva uso di tabacco, una percentuale superiore alla media globale del 20,9%. Quasi 1 donna su 4 nei 27 paesi dell’Unione Europea fa uso di tabacco, superando la prevalenza femminile nella più ampia regione europea dell’Oms (18,9%) e superando di gran lunga la prevalenza globale tra le donne (7,4%). Il consumo di tabacco tra gli uomini (29,1%) rimane superiore a quello tra le donne (23,9%).
L’obiettivo del Piano d’azione globale per la prevenzione e il controllo delle malattie non trasmissibili adottato dagli Stati Membri nel 2013 prevedeva la riduzione relativa del 30% del consumo di tabacco entro il 2025. In Ue, tuttavia, solo 3 paesi Ue su 27 (Austria, Danimarca e Svezia) hanno già raggiunto l’obiettivo; Estonia, Finlandia, Germania, Grecia e Irlanda dovrebbero farcela entro il 2025.
A rendere più difficile la lotta, sottolinea l’Oms, è anche l’introduzione di nuovi prodotti a base di tabacco e nicotina, come le sigarette elettroniche e le bustine di nicotina, “spesso caratterizzate da colori vivaci e aromi dolci, che vengono deliberatamente commercializzati, anche attraverso i social media, per attrarre bambini e adolescenti, spingendo una nuova generazione verso la dipendenza”.
La Regione Europea dell’Oms ha già il triste primato mondiale per uso di sigarette elettroniche tra gli adolescenti (13-15 anni) e la tendenza è in aumento e molto visibile in tutta l’Ue, sottolinea l’Oms. “Mentre i tassi di fumo tra gli adulti sono in calo, il consumo di prodotti a base di nicotina tra i giovani è in forte aumento”.
Quasi 1 studente su 4 tra i 15 e i 16 anni nell’UE utilizza attualmente sigarette elettroniche, dal 6% in Portogallo al 36% in Polonia. Dal 2019, i tassi di consumo di sigarette elettroniche tra gli adolescenti sono aumentati in 22 dei 25 paesi dell’UE analizzati e, in ogni stato membro, le ragazze segnalano un consumo maggiore rispetto ai ragazzi.
“Gli studi dimostrano che l’uso di sigarette elettroniche può aumentare di quasi 3 volte l’assunzione di sigarette tradizionali, in particolare tra i giovani non fumatori, vanificando gli sforzi di controllo del tabacco e i successi già ottenuti”, sottolinea l’Oms Europa.
L’appello ai Paesi per un maggiore sforzo nella lotta al fumo arriva anche alla luce di altri dati, che mostrano, spiega l’Oms, come “solo 8 hanno raggiunto ambienti completamente liberi dal fumo e solo 4 paesi hanno divieti completi di pubblicità, promozione e sponsorizzazione. In 14 paesi dell’UE, le sigarette sono diventate più accessibili dal 2014, erodendo i progressi. Nel 2024, solo 6 dei 27 paesi dell’UE avevano vietato gli aromi per sigarette elettroniche e circa la metà degli Stati membri dell’UE applica restrizioni parziali alla pubblicità delle sigarette elettroniche”.