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Pronto Soccorso. Dattolo (Omceo Firenze): “Non bastano gli incentivi economici, le energie così finiscono”

Il presidente: “I medici, con questi ritmi, non riescono a reggere quotidianamente il lavoro in pronto soccorso. Non sono limoni da spremere e le energie alla lunga finiscono. Mentre i pazienti sono troppo spesso costretti a lunghe attese prima di essere visitati o ricoverati. Serve una riforma strutturale su più livelli. Non si può contare solo sulla passione di chi lavora in Pronto soccorso. Gli organici vanno potenziati”.

10 GEN - “Gli incentivi economici, per quanto importanti, non possono essere l'unica soluzione. I medici, con questi ritmi, non riescono a reggere quotidianamente il lavoro in pronto soccorso. Non sono limoni da spremere e le energie alla lunga finiscono. Mentre i pazienti sono troppo spesso costretti a lunghe attese prima di essere visitati o ricoverati”.

Lo afferma Pietro Dattolo, presidente dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri di Firenze e provincia.

“Serve una riforma strutturale su più livelli. Non si può contare solo sulla passione di chi lavora in pronto soccorso, occorre dare maggior equilibrio tra ore libere e lavorate, avere spazio per la vita familiare e tempo libero, meno stress, diverse possibilità di carriera, occorre garantire una vita normale fuori dall’ospedale. Gli organici - aggiunge Dattolo - vanno potenziati, assumendo con una programmazione adeguata e mirata, aumentando il personale negli ospedali più in difficoltà. Attuiamo la legge Calabria e assumiamo anche gli specializzandi: a 27-30 anni, dopo lunghi anni di formazione, dobbiamo considerarli professionisti del settore a tutti gli effetti”.

“Confidiamo di poter vedere presto anche gli effetti del Pnrr, con l'introduzione di nuove case di cura intermedie capaci di togliere pressione ai pronto soccorso e migliorare le cure sul territorio. La strada però è ancora lunga e servono quindi anche altri interventi per una situazione che non è solo fiorentina o toscana, ma simile in tutta l'Italia. Abbiamo bisogno quindi - conclude - di un progetto che parta dall'alto, di revisione dell'intero sistema dell'emergenza-urgenza. La popolazione chiede risposte tempestive ai problemi di salute, su cui c'è maggiore consapevolezza rispetto al passato, e i medici devono poter lavorare con la lucidità e il tempo di cui necessità la medicina”.

10 gennaio 2023
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