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Asl Toscana Sud Est. Nursind: “Mancano 230 operatori e quasi un terzo del personale non è in servizio al 100%”

Claudio Cullurà e Valentina Galesi, responsabili territoriali Nursind per le province di Arezzo, Siena e Grosseto, che annunciano “una prima apertura da parte dell’Azienda sanitaria. Adesso c’è da lavorare per porre in atto gli opportuni correttivi”. Per questo lo stato di agitazione del sindacato viene quindi sospeso. “Ma non revocato”.

25 MAR - “Carenza di organico pari ad almeno 230 operatori e quasi un terzo del personale in servizio non operativo al 100%”. Sono alcuni dei dati che sarebbero durante un incontro tra Asl Toscana Sud Est e Nursind, sindacato autonomo degli infermieri. “I dati sono solo parziali”, spiegano in una nota Claudio Cullurà e Valentina Galesi, responsabili territoriali Nursind per le province di Arezzo, Siena e Grosseto. I sindacati evidenziano come si sia in presenza di “una prima apertura da parte dell’Azienda sanitaria. Adesso c’è da lavorare per porre in atto gli opportuni correttivi”. Lo stato di agitazione viene quindi “sospeso, ma non revocato”, precisa il Nursind.

“Circa il 18% dei dipendenti (1.269 su 7.200) – continuano Cullurà e Galesi – beneficia della legge 104, che consente di usufruire di tre giorni di assenza al mese. A questi si aggiungono coloro che beneficiano della legge 151, a cui vengono riconosciute le stesse condizioni per un periodo che può raggiungere due anni. Ricordiamo che questi sono diritti dei lavoratori, ma le relative assenze vanno ovviamente ad aumentare i carichi di lavoro sul restante personale”.

“L’Azienda non ci ha fornito i dati sugli operatori con limitazioni funzionali – aggiungono i responsabili Nursind – per questioni di privacy. Ma un paio d’anni fa i numeri furono comunicati e si stimava che quasi un operatore su due (46%) avesse problemi di natura fisica”.

“Ci sono poi 517 maternità attive, pari al 7% del personale dell’Asl Toscana Sud Est, mentre il 5% dei dipendenti lavora part time (355 unità). Infine ci sono le malattie superiori a 90 giorni, che coinvolgono dell’1% dell’organico. Non si fa riferimento però a tutte le assenze di lungo periodo, inferiori ai 90 giorni”.

“Complessivamente il 31% del personale non è pienamente operativo – fa notare Cullurà – e parliamo già di un organico carente. Sono dati preoccupanti: i vertici aziendali non hanno avanzato alcuna proposta per apportare i correttivi ai rilievi specifici mossi da Nursind. Non possiamo pertanto revocare lo stato di agitazione, che per il momento rimane solo sospeso”.

25 marzo 2019
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