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Toscana. Rossi elogia il privato, ma dopo averlo penalizzato

02 LUG - Gentile Direttore,
abbiamo letto l’articolo pubblicato il 26 giugno scorso in cui il Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, elenca le linee guida adottate dal sistema sanitario regionale per perseguire i propri obiettivi di cura ed assistenza anche grazie alla stipula delle convenzioni con le strutture private accreditate.
 
Desideriamo esprimere il nostro apprezzamento per l’esplicito riconoscimento da parte del Presidente al ruolo rivestito dal nostro comparto, in linea con la dichiarata mission dell’ospedalità privata da sempre in prima linea nella soddisfazione dei fabbisogni sanitari, con un ruolo integrativo alla rete di erogatori di diritto pubblico. Tuttavia, vogliamo sottolineare come la rappresentazione complessiva fornita dal massimo organo regionale in merito ai rapporti con l’ospedalità privata accreditata non rispecchi la situazione di complessità che si è creata nel corso di questo ultimo anno.
 
Nel corso del 2019, infatti, le case di cura toscane hanno subito una vera e propria “riforma” normativa, che ha di fatto stralciato regole precedentemente concordate e che avrebbero dovuto rimanere in vigore fino alla fine del corrente anno, senza un vero confronto preventivo e senza prevedere un arco temporale sufficiente per adeguarsi ai cambiamenti imposti.
 
La nuova normativa ci impone innanzitutto di agire in uno scenario di drastica riduzione delle risorse stanziate al comparto privato accreditato, con riduzioni di attività che per alcune case di cura superano il 20%.
 
Nel nuovo quadro normativo, inoltre, la Regione Toscana ha limitato l’assistenza nei confronti dei pazienti provenienti da altre regioni che sin da subito si vedono limitato l’accesso alle cure: già da quest’anno, quindi, sarà alquanto improbabile potersi fregiare il titolo di essere tra i primi quattro erogatori per l’accoglienza di pazienti dal resto del Paese.
 
Ci preme anche evidenziare difficoltà contingenti quali l’assenza di contratti di convenzione con le nostre case di cura, scaduti da diversi mesi o rinnovati mensilmente, che rendono impossibile qualunque attività programmatoria, nonostante le numerose richieste del comparto di costruire un testo di convenzione per il 2019 per redigere un contratto unico regionale.
 
Sul tema delle liste d’attesa, infine, è stata costituita una commissione regionale in cui non è stato possibile nominare un nostro rappresentante come associazione di categoria.

Auspichiamo anche noi, come il Presidente Rossi, un confronto proficuo fra pubblico e privato, ma in un senso di maggiore concretezza, attraverso la costituzione di un vero tavolo di confronto, dove possano essere manifestate le esigenze e le opportunità del comparto privato accreditato come risorsa per la salute dei cittadini, in sinergia con gli erogatori pubblici.

Rimanendo a disposizione per approfondimenti porgiamo cordiali saluti.
 
Andrea Mecenero
Presidente Aiop Toscana


02 luglio 2019
© Riproduzione riservata

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