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Liste d’attesa. Umbria fa il punto sul modello regionale “Rao”



L’assessore ha incontrato Giulliano Mariotti, ideatore del modello “Raggruppamenti di attesa omogenea”, adottato dalla Regione oltre 10 anni fa, dopo una fase di sperimentazione in Trentino.  La prossima sfida, ha detto l'assessore, è “una sorta di modello ‘Rao a chilometri zero’” per “assicurare il servizio richiesto entro i limiti temporali stabiliti, senza uno spostamento eccessivo rispetto al territorio di residenza”.

28 NOV - L’assessore regionale alla Salute, Coesione sociale e Welfare della Regione Umbria, Luca Barberini, ha incontrato all’ospedale di Foligno Giuliano Mariotti, ideatore del modello Rao (Raggruppamenti di attesa omogenea) per la gestione delle liste di attesa per le prestazioni sanitarie di specialistica ambulatoriale. Scopo dell’incontro era avviare un confronto sull’evoluzione di questo sistema, che la Regione Umbria è stata la prima ad adottare oltre dieci anni fa, dopo il Trentino dove è stato sperimentato.

Il modello Rao è un metodo che punta a dare tempistiche diverse per l’accesso alle prestazioni specialistiche ambulatoriali in base alla gravità del paziente. Il medico, in base all’urgenza rilevata, compila l’impegnativa e appone un codice di priorità (codice RAO). A ciascun codice RAO corrisponde un tempo massimo di attesa, che viene calcolato nel momento in cui la persona contatta il Cup.

L’incontro di oggi tra Barberini e Mariotti è stata organizzata da Umbria Salute, in collaborazione con l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari nazionali (Agenas), di cui Mariotti fa parte come massimo esperto in Italia per il controllo dei tempi di attesa della specialistica ambulatoriale in sanità pubblica. Accompagnato da tecnici di Agenas, Mariotti ieri ha incontrato i direttori sanitari, i responsabili della specialistica ambulatoriale e dei Cup delle Aziende sanitarie umbre per un confronto sul tema del governo delle liste di attesa, mentre oggi ha visitato i reparti di Radiologia dei presidi ospedalieri di Foligno e Perugia per visionare l’integrazione tra il sistema Cup e il Ris (Sistema informativo della radiologia), con ritorno erogato e rilevazione della concordanza, che consente di verificare l’appropriatezza delle prestazioni effettuate.

“L’Umbria – ha detto Mariotti – è stata la prima ad applicare in maniera diffusa il progetto Rao e oggi è un modello di riferimento nel garantire ai pazienti tempi di attesa differenziati in base all’effettivo bisogno di cura, con il coinvolgimento di medici di medicina generale e degli specialisti. L’Umbria, inoltre, partecipa al progetto nazionale coordinato da Agenas per poter applicare in maniera omogenea, nelle varie regioni italiane, questo modello di gestione delle liste di attesa, come esempio di riferimento essendo la più avanti di tutte”.

Rispetto al tema della riduzione delle liste di attesa per le prestazioni sanitarie, Mariotti ha evidenziato che “non si possono abbattere, ma si possono differenziare i tempi di attesa, garantendo ai cittadini un’attesa adeguata rispetto ai reali bisogni ed è chiaro che ci vuole una forte responsabilizzazione degli utenti, oltre che dei medici che fanno le richieste, altre soluzioni non ci sono perché è impossibile pensare di dare subito tutto a tutti: non accade nemmeno nel privato”.

 “L’incontro di oggi - ha sottolineato l’assessore Barberini – rappresenta un’ulteriore conferma della qualità e dell’efficacia del sistema sanitario umbro, ma anche uno stimolo a non fermarci e a trovare soluzioni ancor più innovative per continuare a crescere e a dare risposte sempre più efficaci ai bisogni di salute dei cittadini. In questo contesto, continua l’impegno della Regione per la riduzione dei tempi di attesa delle prestazioni specialistiche e diagnostiche, con particolare attenzione ai cittadini più fragili come anziani, malati oncologici, bambini, disabili, per assicurare il servizio richiesto entro i limiti temporali stabiliti, senza uno spostamento eccessivo rispetto al territorio di residenza, applicando una sorta di modello ‘Rao a chilometri zero’. Stiamo inoltre, lavorando per la riduzione dei tempi di attesa per visite specialistiche e accertamenti diagnostici programmati, che impongono una presa in carico effettiva dei pazienti, e per quelli non inclusi nell’elenco Rao che non sono tanti ma vanno garantiti con maggiore tempestività”.
 

28 novembre 2017
© Riproduzione riservata

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