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Perugia. Al via  percorso “gravidanze a basso rischio” a gestione ostetrica


All’arrivo in ospedale il medico di guardia  controllerà  che la gravidanza sia  effettivamente a “basso rischio”. Se confermato, la paziente viene seguita esclusivamente  dal servizio delle ostetriche  e solo in caso di si ricorre all’intervento di uno specialista.

02 FEB - Da due giorni è attivo presso la struttura di Ostetricia e Ginecologia dell'Azienda Ospedaliera di Perugia un percorso assistenziale per gravidanze a “Basso rischio ostetrico” a completa gestione ostetrica.
“L’obiettivo – dice il responsabile della struttura Giorgio Epicoco - è quello di garantire alle donne che hanno avuto un decorso “fisiologico” della gravidanza  di giovarsi di un’assistenza esclusivamente ostetrica, per ridurre al minimo indispensabile la cosiddetta “medicalizzazione” del parto, come prevedono le Linee guida ministeriali e le Società scientifiche nazionali e internazionali”.

Il percorso è articolato in due step fondamentali: all’arrivo in ospedale il medico di guardia controllerà che la gravidanza sia effettivamente a “basso rischio” e soddisfatti i criteri di accettazione. Se confermato, la paziente sarà seguita esclusivamente  dal servizio delle ostetriche e solo in caso di anomalie rilevate durante il travaglio, si ricorrerà all’intervento di uno specialista, che in quel caso potrà decidere di assumere personalmente la conduzione del caso.

“Il percorso è iniziato da due giorni e sono già stati eseguiti 5 parti con sola gestione ostetrica”, afferma ancora Epicoco. “Un’ulteriore possibilità che si aggiunge al percorso delle “Stanze di Lucina” che prevedono in ultima analisi  un parto ‘come a casa propria’. Il percorso a ‘basso rischio’ vuole restituire pienamente alle donne il loro ‘luogo del parto’, un atto dovuto in un momento in cui le donne stanno sempre più riscoprendo la necessità di essere parte veramente attiva durante il travaglio, valorizzare la professionalità dell’ostetrica e sostenerne il binomio solidale con la gestante per un parto sempre più dolce e sicuro”.

Il percorso “a basso rischio” lascia comunque alla donna la libertà di decidere in qualsiasi momento se richiedere partoanalgesiain: in tal caso è prevista l’uscita dal percorso inizialmente intrapreso.

Il modello di autonomia ostetrica adottato all’ospedale di Perugia è presente in Italia soltanto in altri quattro punti nascita: al San Martino di Genova, al Sant’Anna di Torino, al Santa Margherita del Careggi di Firenze e al Policlinico di Modena.
 

02 febbraio 2018
© Riproduzione riservata

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