In Consiglio Regionale respinta Mozione della Minoranza che chiedeva di accogliere le richieste dei medici
05 OTT - Il Consiglio regionale, riunito martedì in seduta straordinaria per esaminare la
Mozione, presentata dai consiglieri di Minoranza, relativa a: “La Giunta regionale accolga le richieste dei medici di medicina generale di attuazione del Piano socio-sanitario per scongiurare lo sciopero e il conseguente blocco dei servizi”, ha bocciato l’atto.
La Mozione è stata respinta con 25 voti contrari, a fronte di 21 favorevoli e nessun astenuto.
Critico il Pd. “È incomprensibile il chiudersi a riccio della maggioranza a difesa di ciò che non ha fatto. Avevamo dato la massima disponibilità a modificare la mozione per trovare dei punti di convergenza, a partire dalla riapertura del dialogo con i medici per evitare lo sciopero e le ricadute sui cittadini. Ma ci siamo trovati di fronte a un muro”, hanno commentato in una nota i Consiglieri regionali del Partito Democratico
Stefano Fracasso (Capogruppo),
Bruno Pigozzo e
Claudio Sinigaglia.
“Avevamo ridotto i temi sul tavolo portandoli a tre, per arrivare a un’intesa. Oltre alla ripresa delle trattative con i medici di medicina generale, chiedevamo di ripartire in Quinta commissione con la riforma delle Ipab per poterla chiudere in aula in un paio di mesi e infine di realizzare entro il 2018 i posti letto nelle strutture intermedie, scesi dai 1263 del Piano sociosanitario a 883. Era una mediazione di buonsenso, per dare un segnale chiaro ai cittadini e ai medici. La scelta della maggioranza è un suicidio ingiustificabile, anche perché durante la discussione sono stati ammessi alcuni errori ed è stata evidenziata la necessità di una rimodulazione del Piano” ha detto il Consigliere Pigozzo nella replica finale.
“Occorreva fare un ‘tagliando’ - ha aggiunto il Capogruppo Stefano Fracasso in dichiarazione di voto - perché il passaggio del baricentro dall’ospedale al territorio per affrontare le cronicità non funziona. Le medicine di gruppo come definite nel Piano sociosantiario non ci sono, così come mancano i posti letto negli ospedali di comunità e la legge di riforma delle Ipab che aspettiamo da oltre 15 anni. Avevamo chiesto questo Consiglio a partire da una protesta per sollevare il coperchio sul secondo pilastro del Piano sociosanitario, ancora non realizzato. E che, se non si ritorna al tavolo delle trattative, difficilmente si realizzerà”.
05 ottobre 2017
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