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Padova. Fp Cgil Padova porta l‘Aou davanti all’ispettorato del lavoro con due vertenze

Ore di straordinario non pagate e indennità di rischio non riconosciuta ad infermieri ed Oss. Sono questi i motivi che hanno spinto il sindacato a citare l’AOU. Stivali: “Su oltre 2000 ore straordinarie lavorate nei due Ps, nei mesi luglio-dicembre 2023, l’Azienda ne ha pagate circa 600 per mancanza di altri fondi. Poi ci lamentiamo se il personale dà le dimissioni”. Sbucafratta: “L’altro mancato riconoscimento è l’indennità di rischio sulle malattie infettive”.

di Endrius Salvalaggio 
24 GEN - Due vertenze sindacali, che FP Cgil Padova ha eseguito contro l’Azienda Ospedaliera di Padova e l’Ospedale Sant’Antonio che, come va ricordato, dal primo gennaio 2020 è cessato sotto la direzione dell’Azienda Ospedaliera con l’acquisizione di 10 Unità Operative Complesse, oltre 250 posti letto, 900 dipendenti, e circa 30.000 accessi al Pronto soccorso.

Le prima denuncia riguarda il personale infermieristico e gli Oss che operano nei due Pronti soccorso degli ospedali, a cui “la Regione Veneto - spiega la Segretaria Generale Alessandra Stivali - attraverso la ripartizione dei fondi nazionali assegnati dal Governo, ha riconosciuto un incremento per il 2023 delle tariffe orarie relative alle prestazioni aggiuntive. In pratica ogni Azienda sanitaria del territorio doveva rendicontare a Regione Veneto quanto lavoro straordinario i dipendenti avevano effettuato nel 2023, potendo così usufruire di un incremento di queste risorse fino a 50 euro l’ora lordi per il periodo di lavoro aggiuntivo, come da Decreto di Giunta Regionale n. 777 del 27 giugno 2023”.

“Degli 81.348,00 euro, messi a disposizione con apposita delibera regionale, di cui 41.670,19 per il comparto – continua la sindacalista - l’azienda Ospedaliera di Padova doveva rendicontare da luglio a dicembre, man mano che si facevano delle prestazioni aggiuntive pagandole ai dipendenti. Finendo i soldi messi a disposizione da lì a poco su oltre 2000 ore effettuate ne sono state pagate circa 600. E poi ci lamentiamo perché ci sono le dimissioni volontarie di massa”.

Una decisione, racconta il sindacato con propria nota, inesplicabile che ci ha fatto letteralmente saltare sulla sedia e che ci ha costretto ad iniziare la vertenza su una proposta di pagamento di meno di un terzo sulle ore effettivamente svolte nel 2023. Tutto questo, riporta ancora la Fp Cgil, è grave e soprattutto è la dimostrazione di come l’Azienda ignori la difficile situazione in cui si trovano molti suoi dipendenti che, non a caso, continuano a lasciare il posto di lavoro per orientarsi verso altre realtà in cui invece si sentono maggiormente valorizzati.

“Un altro mancato riconoscimento – aggiunge il Segretario Alfredo Sbucafratta – colpisce anche gli infermieri e gli Oss che accompagnano i malati nei trasporti nei vari reparti dell’Azienda Ospedaliera a cui viene negata l’indennità di malattie infettive, nonostante nelle loro mansioni entrino spesso in contatto con pazienti provenienti proprio da quel reparto. Una questione che riguarda anche, per esempio, i fisioterapisti che addirittura si trovano spesso nella situazione di dover anche fare massaggi e trattamenti su soggetti che hanno una malattia infettiva. L’indennità finora negata prevede 4 euro lordi l’ora, eppure, l’Azienda Ospedaliera pretende di destinarla solo al personale che lavora nel reparto malattie infettive, come se fossero gli unici ad entrare in contatto con questo genere di pazienti”.

Endrius Salvalaggio

24 gennaio 2025
© Riproduzione riservata

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