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Adolescenti con disagio psichico triplicati in cinque anni, dilaga l’ansia da separazione dallo smartphone. I dati della Ulss 3 del Veneto

Se nel 2020 erano 450 i ragazzi aiutati dal servizio della Ulss, lo scorso anno sono stati 1.415, quota già superata nei primi sei mesi di quest’anno. I tredicenni sono raddoppiati in un anno, le ragazze sono i due terzi del totale. Ricoverati 109 minori dall’apertura della Neuropsichiatria di Dolo, meno di un anno fa. Dilaga la nomofobia, cioè l’ansia da separazione dallo smartphone e dall’esclusione social. Allarme sull‘esposizione ai modelli estetici e comportamentali online.


29 MAG - Sono dati che fanno paura quelli trasmessi oggi dalla Ulss3 Serenissima della Regione Veneto. Se nel 2020 erano 450 adolescenti con disagio psichico aiutati dai servizi della Ulss, due anni dopo sono raddoppiati e quello dopo ancora triplicati, toccando quota 1.415 l’anno scorso e superandola nei primi sei mesi di quest’anno. A prendersene cura è una squadra quasi tutta al femminile che lavora sul territorio. Si chiama Iaf (Servizo infanzia, adolescenza e famiglia). È composta da neuropsichiatre infantili, psicologhe, psicoterapeute, ginecologhe, assistenti sociali, logopediste e infermiere. Si occupa di bambini, adolescenti, famiglie, prevenzione, sostegno, diagnosi, cura e riabilitazione, attraverso un approfondito lavoro clinico multiprofessionale e integrato.

In questi anni il team ha aumentato i recettori per i sempre più diffusi disturbi psicopatologici, disagi emotivi e problemi affettivi, relazionali e familiari: oggi è capace di seguire quasi un migliaio e mezzo di ragazzi dai 12 ai 21 anni, per due terzi ragazze. L’incremento maggiore è quello dei preadolescenti e delle preadolescenti dodicenni, tredicenni e quattordicenni: sono raddoppiati dall’anno scorso.

“Nell’ultimo quinquennio la nostra utenza segna un andamento in continua crescita e la preadolescenza è la fascia d’età che presenta l’incremento superiore - conferma nella nota anche Ilaria Festa, neuropsichiatra e direttrice Iaf di Venezia e Terraferma -, nell’ultimo quadrimestre si è osservato infatti un incremento del doppio rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con 87 giovanissimi già in carico nei primi mesi dell’anno. E questo evidenzia una tendenza alla precocizzazione dei sintomi legati ai disturbi psichici”.

I disturbi prevalenti, il 40% del totale, sono quelli dell’ansia e dell’umore, caratterizzati spesso da ritiro sociale, con abuso di utilizzo di device. Un altro 30% delle psicopatologie è rappresentato invece dai disturbi della nutrizione, con un’insorgenza sempre più precoce: aumentano dodicenni, tredicenni e quattordicenni che ne soffrono. Il restante 30% dei ragazzi in carico soffre invece di disturbi del comportamento, che possono sfociare, specie durante l’adolescenza, in disturbi della condotta in ambito sociale.

“Inoltre osserviamo sempre più frequentemente l’associazione di quadri di disregolazione emotiva con comportamenti auto ed etero aggressivi o auto ed etero lesivi - aggiunge Ambra Cappellari, primaria ospedaliera di Neuropsichiatria infantile di Dolo - e sono aspetti che spesso conducono ad accessi ai Pronto soccorso e al ricovero, confermando la complessità presente anche a livello territoriale”.

A meno di un anno dalla nascita del nuovo reparto di Cappellari, punto di riferimento per questa specialità, i ragazzi che hanno avuto bisogno di ricovero sono stati 109. La loro età media è di 15 anni e, anche qui, due terzi sono ragazze.

“I dati sottolineano l’importanza anche dei nostri interventi preventivi e di supporto rivolti alle famiglie e alla rete allargata - ricorda il direttore socio sanitario Massimo Zuin - e dell'integrazione tra i vari servizi dell’area sociale e sanitaria. Sono aumentati i casi, ma è aumentata anche l’attenzione e la presa in carico dei nostri servizi, sempre più recettivi nei confronti delle nuove patologie e delle conseguenze sull’intero nucleo familiare”.

Le famiglie che si rivolgono per supporto psico sociale ai Consultori familiari dell’Ulss 3 sono in costante aumento, salendo dalle 672 del 2022 alle 819 del 2023 e alle 850 dell’anno scorso. Ma i genitori si rivolgono anche singolarmente al servizio con specifiche richieste di supporto.

“Nella nostra esperienza clinica, la precocità dell’insorgenza di sintomi psicopatologici che hanno un'origine multifattoriale, con una correlazione all'utilizzo intensivo e disregolato dei social media, hanno un impatto importante sullo sviluppo dell'identità, sull'autostima e sulla regolazione emotiva, come rilevato in più studi - dicono Festa e Rampazzo -. L'esposizione elevata ai modelli estetici e comportamentali online può generare disorientamento, confronti sociali dannosi e difficoltà relazionali, contribuendo all'insorgenza del disagio psicologico. A fianco di ciò si possono rilevare le fragilità di genitori che spesso sembrano come impotenti di fronte ai figli, in affanno, in difficoltà a porsi come credibili ed autorevoli amplificando così il senso di solitudine e smarrimento. Infine, non si può non ricordare l’impatto della pandemia, evento che ha prodotto isolamento, riduzione delle relazioni sociali, angosce di morte e interruzione della routine scolastica”.

29 maggio 2025
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