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Vicenza. Infermieri contro esternalizzazione 118 all’Ulss 5 

Secoindo il Nursind con l’appalto del servizio emergenze si perderebbe completamente il servizio ambulanzeessendo già stati appaltati i trasporti interni. "Così si rischia più corruzione e concussione", denuncia il segretario Andrea Gregori, secondo il quale l'amministrazione ha "progressivamente impoverito il servizio proprio per rendere inevitabile un’eventuale esternalizzazione”.


17 APR - Stato di agitazione in atto all’Ulss 5 Ovest Vicentino, dove la Direzione sta valutando, a seguito di disposizioni della Regione Veneto, di appaltare il servizio emergenze del 118 dell'ospedale di Valdagno attivo dalle 8 alle 20 (medico, infermiere ed autista) e l’analogo servizio dell'ospedale di Lonigo. “Una decisione che – denuncia il Nursind provinciale - non risponde a criteri di economicità, ma consentirà uno spostamento della spesa ad un diverso capitolo di bilancio, rendendo quindi disponibili i fondi a copertura della spesa stessa”. Con questa decisione l’Ulss 5 finirebbe con avere appaltato interamente il servizio ambulanze, essendo già stati appaltati i cosiddetti trasporti interni.

“Siamo fermamente contrari alle esternalizzazioni riguardanti i servizi alla salute diretti ai cittadini – spiega il segretario provinciale del Nursind Andrea Gregori – in quanto il cuore del servizio sanitario deve rimanere a gestione pubblica diretta. La salute non può essere appaltata”.

Da tempo il sindacato delle professioni infermieristiche denuncia la carenza di personale all’Ulss 5 Ovest Vicentino. “Abbiamo chiesto più volte alla Direzione di colmare le carenze al pronto soccorso di Valdagno – prosegue il segretario Andrea Gregori – ma solo oggi comprendiamo quale fosse il disegno: impoverire il servizio di risorse ed esaurire il più possibile quelle rimaste, così da rendere comprensibile, meglio inevitabile, un’eventuale esternalizzazione”.

Per il Nursind, inoltre, “il fatto che l’appalto di servizi che le pubbliche amministrazioni potrebbero espletare in proprio alimenta il sospetto che le risorse della comunità vengano distratte in rivoli non sempre giustificabili”. Invece, afferma Gregori, "tutte le amministrazioni pubbliche dovrebbero considerare che l’aumento degli appalti porta ad un incremento di corruzione e concussione, fenomeni che da più parti vengono condannati e che si tenta, invano, di debellare”.

17 aprile 2015
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