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Mense ospedaliere. La Serenissima vince l’appalto unico dell’Azienda Zero. Ma c'è il nodo degli attuali dipendenti di altre ditte

Coletto rassicura e prepara un tavolo tecnico con Azienda Zero, le Ulss ed i rappresentanti sindacali, sulla verifica del piano industriale con tutte le clausole contrattuali presenti nel bando. Per il consigliere Pigozzo (Pd) “è grave” che l’appalto unico sia stato fatto dall’Azienda Zero, “guidata politicamente dalla Regione, che l’aspetto della salvaguardia occupazionale avrebbe dovuto tenerlo ben presente fin dall’inizio del percorso”.

di Endrius Salvalaggio
20 GIU - È un appalto da 303 milioni di euro, con durata 7 anni e suddiviso per 6 lotti. Stiamo parlando del bando indetto da Azienda Zero (istituita dalla Legge Regionale n. 19 del 25 ottobre 2016) che riguarda il servizio di ristorazione delle Ulss provinciali. A vincere la gara è stata la Serenissima Ristorazione di Mario Putin con sede legale a Vicenza, che di fatto controlla il 95% delle forniture negli ospedali del Veneto.

La gara prevedeva inoltre che le cucine preposte alla preparazione dei pasti non fossero quelle all’interno degli ospedali. Infatti, la stessa Serenissima Ristorazione dispone di uno stabilimento come centro di cottura, situato a Boara Pisani, di 12.000 mq di superficie totale con più di 300 operatori. Questo centro di cottura è stato dichiarato dalla stessa Serenissima come uno dei più moderni e tecnologicamente avanzati d’Europa.

Fin qui tutto regolare e tutto alla luce del sole. Piccolo particolare: quale destino avranno i lavoratori che attualmente lavorano nelle varie cucine delle Ulss, dopo il subentro della società Serenissima Ristorazione? In base alle dichiarazioni del consigliere di minoranza regionale Bruno Pigozzo, del Partito Democratico, “Stiamo assistendo, purtroppo, a un film già visto con Exo, Fedex-Tnt e, ancor prima, Ilnor. Le multinazionali acquistano azioni, fanno ristrutturazioni e il conto lo pagano i lavoratori. In questo caso, però, è ancora più grave perché l’appalto unico è stato fatto dall’Azienda Zero, guidata politicamente dalla Regione, che l’aspetto della salvaguardia occupazionale avrebbe dovuto tenerlo ben presente fin dall’inizio del percorso”.

A sentire invece l’assessore alla Sanità Luca Coletto, nessun dipendente dei servizi di ristorazione perderà il posto. In questi giorni convocherà un tavolo tecnico con Azienda Zero, le Ulss ed i rappresentanti sindacali, sulla verifica del piano industriale con tutte le clausole contrattuali presenti nel bando. La strada è ancora lunga e ci si auspica che al di là del business e della politica si presti attenzione a tutti coloro i quali, compresi padri e madri di famiglia, hanno prestato il loro servizio in quelle cucine.

Endrius Salvalaggio

20 giugno 2018
© Riproduzione riservata

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