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L’Ircss di Negrar si rinnova “a misura” di paziente. Inaugurata la nuova struttura da 25 mln di euro

Realizzata in poco più di due anni, nonostante la pandemia, con un investimento da 25 mln totalmente autofinanziato, a nuova struttura dell’Irccs di Negrar, green ed ecosostenibile, è caratterizzata da maggiori servizi per i cittadini e dotata di nuovi strumenti di sanità digitali “in cloud”. I pre-ricoveri si faranno strisciando la tessera sanitaria, e presto un’app permetterà di accedere ai servizi ospedalieri via smartphone.


19 GIU - Sempre più a misura di paziente con una sempre più profonda vocazione solidale e assistenziale. Sarà cosi la nuova struttura di accoglienza che, con due braccia di un tunnel coperto, unisce i poli ospedalieri del “Don Calabria” e del “Sacro Cuore”, facilitando, grazie anche a un nuovo ingresso, l’accesso all’ospedale che l’Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) ha certificato tra le strutture italiane più virtuose per l’umanizzazione delle cure. Così l’IRCCS di Negrar si rinnova mettendo sempre di più la persona al centro delle sue attività.

Riconosciuto nel 2018 dal Ministero della Salute come IRCCS per le Malattie Infettive e Tropicali, è insieme allo Spallanzani di Roma l’unico centro di ricerca, ricovero e cura per questa disciplina. Nello stesso anno ha ottenuto dall’Unicef il titolo di Ospedale “Amico dei Bambini” per la promozione, la protezione e il sostegno dell’allattamento materno che ha visto oltre 300 tra medici e operatori formarsi per l’assistenza ai più piccoli.

Oggi con il nuovo blocco e la nuova logistica prosegue il suo percorso verso un ospedale sempre più a misura di paziente. “La nostra attività di assistenza e di ricerca ha sempre avuto come unico fine il paziente, inteso come persona, con il suo bisogno di salute e di conforto spirituale e morale – spiega in una nota Mario Piccinini, amministratore delegato dell’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar - La realizzazione della nuova struttura d’ingresso risponde alla stessa aspirazione: porre il paziente al centro di un’opera che è apparentemente solo muraria, ma che in realtà è la rappresentazione plastica della nostra idea di accoglienza. L’IRCCS di Negrar negli ultimi anni ha raggiunto livelli riconosciuti di eccellenza dal punto di vista medico e scientifico. Anche la struttura doveva essere adeguata ad essi”.

La palazzina è stata realizzata con materiali ecosostenibili e un impianto fotovoltaico che consente la fornitura di energia elettrica, e diviene l’unica “porta di entrata” dell’ospedale, rendendo più agevole l’accesso al paziente ai vari servizi e, tramite percorsi definiti e coperti, a tutti i reparti del Sacro Cuore e del Don Calabria. “Proprio nell’ottica di un sempre più efficace e accessibile servizio all’utenza, nel nuovo edificio sono stati riuniti tutti gli sportelli di accettazione e prenotazione di visite ed esami dislocati in varie parti dell’ospedale - aggiunge Piccinini –. Al primo piano ci sono 14 ambulatori dedicati ai pre-ricoveri delle 11 chirurgie. In caso di un intervento chirurgico il paziente proprio la mattina del pre-ricovero entra registrando elettronicamente il suo arrivo, strisciando la tessera sanitaria. Per i bambini è stato previsto un percorso pediatrico, e un salottino di attesa riservato”.

Nuovi sono anche gli strumenti di ‘sanità digitale’. Sono presenti i totem Self-Service che permettono di effettuare autonomamente l’accettazione, la prenotazione o la disdetta di una prenotazione e di pagare la prestazione. Si possono ritirare i referti o è possibile stampare una mappa con le informazioni relative al percorso che si deve effettuare in ospedale. Questo percorso va nella direzione di un Ospedale sempre più ‘in cloud’. A breve, infatti, sarà possibile scaricare un’app che permetterà di poter accedere ai servizi ospedalieri via smartphone.

L’Ospedale, che conta oggi oltre 2 mila dipendenti, 549 posti letto e altri 419 dell’area di assistenza socio-sanitaria tra RSA e case di riposo, 33.000 ricoveri ogni anno, di cui uno su quattro di pazienti fuori Regione, 1 milione e 400 mila prestazioni ambulatoriali, oltre 21.000 interventi chirurgici, è una struttura di riferimento a livello nazionale per specialità come oculistica, ortopedia, ginecologia, malattie infettive e tropicali e riabilitazione intensiva ma soprattutto come Cancer Care Center.

Un centro unico nel suo genere in Italia, presente all’IRCCS di Negrar, è la radioterapia oncologica avanzata, che tratta ogni anno circa un migliaio di pazienti, un terzo dei quali provenienti in particolare dal Centro Sud, dalla Lombardia e dall’Emilia-Romagna.

“Ha 4 acceleratori lineari - illustra la nota -, uno dei quali permette l’applicazione di trattamenti ipo-frazionati, irradiando alla massima intensità il tumore e risparmiando al tempo stesso i tessuti sani limitrofi. Nel 2017 l’IRCCS di Negrar è stata la prima al mondo ad utilizzare un’innovativa tecnica di radiochirurgia (l’HyperArc) che consente di trattare contemporaneamente più metastasi cerebrali in soli dieci minuti. L’ultima acquisizione è Unity, un acceleratore integrato con una risonanza magnetica ad alto campo. Il macchinario, unico del suo genere in Sud Europa, è in grado di colpire con precisione millimetrica il tumore, grazie a un sistema che modifica nel corso dell’esame la traiettoria del fascio delle radiazioni in base al movimento del target, dovuto alle funzioni fisiologiche dell’organismo”.

“Questa nuova struttura rappresenta un luogo di assistenza che si coniuga all’eccellenza della ricerca scientifica italiana con 300 studi clinici in corso di cui una trentina legati al Covid-19 – interviene Piccinini – La centralità della persona è essenziale, per questo occorre garantire innovazione, aggiornamento, strumentazioni all’avanguardia, semplicità di accesso. Continuiamo il nostro lavoro con una struttura ‘green’, più digitale, con spazi grandi più a misura delle esigenze dei pazienti. La nostra formula ‘no profit’ di totale investimento degli utili direttamente nell’ospedale, vuole essere la garanzia di come si può continuamente crescere puntando solo al benessere dei pazienti”.

19 giugno 2020
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