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Direttiva Ue: fornitori pagati entro 30 giorni o scattano sanzioni. Per la sanità i tempi si allungano a 60


Soddisfazione espressa dal presidente di Farmindustria, Sergio Dompé: “Oggi i tempi di pagamento in Italia per le imprese del farmaco toccano il record negativo di 220 giorni in media”.

21 OTT - L’Ue stringe i tempi sui pagamenti alle aziende fornitrici. Il Parlamento europeo ha infatti approvato ieri la Direttiva che fissa il limite di 30 giorni entro il quale la Pubblica Amministrazione dovrà assolvere ai pagamenti nelle transazioni commerciali. I tempi saranno però dilatati a 60 giorni per forniture per il settore sanitario (Usl, ospedali, eccetera) e quando siano interessate imprese controllate da capitale pubblico, oppure per casi assolutamente eccezionali o salvo diversi accordi tra le parti.
Se i tempi non saranno rispettati, scatterà una penalità equivalente a un interesse legale dell'8% da applicare direttamente sull'importo dovuto.
Gli stati membri avranno ora 2 anni per il recepimento della Direttiva nei loro ordinamenti nazionali.
“Grande apprezzamento” per la Direttiva è stata espressa dal presidente di Farmindustria, Sergio Dompé, che sottolinea come oggi i tempi di  pagamento per le imprese del farmaco “toccano mediamente i 220 giorni. Un vero e proprio record negativo in Europa che causa gravi penalizzazioni all’industria in termini di competitività. Tanto più che nel canale territoriale le imprese hanno subito una diminuzione della spesa farmaceutica convenzionata del 4% dal 2001 al 2009, contro un aumento di quasi il 60% delle altre voci di quella sanitaria”.  

Per Dompé, dunque, l’’introduzione del limite massimo di 60 giorni per i pagamenti “è una misura che, se recepita e correttamente applicata, ridurrà sensibilmente i tempi medi di pagamento a vantaggio non solo delle imprese ma di tutto il Sistema–Paese”.
Il presidente di Farmindustria rivolge quindi “un ringraziamento sincero al Parlamento Europeo e in particolare al Vice Presidente della Commissione Europea Antonio Tajani, responsabile del dossier”.

21 ottobre 2010
© Riproduzione riservata

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