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San Raffaele. Ultimatum della Procura: piano entro 15 settembre o fallimento


Il CdA dell'Irccs San Raffaele di Milano avrà tempo fino al 15 settembre per presentare un piano di risanamento, altrimenti verrà avanzata l’istanza di fallimento. È quanto riferiscono oggi diversi quotidiani on line a seguito dell'incontro con la Procura di Milano del consigliere d'amministrazione dell'istituto Giovanni Maria Flick. Proprio ieri il PD aveva depositato un'interrogazione al ministro Fazio per riferire in Senato sul'entità e la gravità della situazione.

21 LUG - La Procura di Milano avrebbe di fatto dato un ultimatum a Giovanni Maria Flick, Consigliere di Amministrazione del San Raffaele oggi ricevuto dai magistrati in merito alla situazione finanziaria del San Raffaele di Milano. O sarà presentato entro il 15 settembre un piano di risanamento oppure, questo è quanto riferiscono diversi quotidiani on line, verrà presentata un'istanza di fallimento. La notizia sta rimbalzando sugli organi di stampa, che specificano come Flick avesse chiesto un periodo di tempo superiore per predisporre un piano. Ma i giudici avrebbero deciso di stabilire che la deadline sia metà di settembre, chiedendo nel frattempo la massima trasparenza e relazioni informative costanti sulla situazione contabile dell’Irccs. Per gli inquirenti  i debiti della Fondazione potrebbero essere di oltre 1 miliardo di euro.
Il gruppo PD al Senato ha intanto presentato ieiri al ministro della Salute, Ferruccio Fazio, un’interrogazione urgente per chiedere di riferire sulla vicenda. Ricordiamo che Fazio, fino alla chiamata nel Governo Berlusconi nel 2008, ricopriva l'incarico di direttore dei servizi di medicina nucleare e radioterapia del San Raffaele.
Nell’interrogazione, che porta la firma di Fiorenza Bassoli, Marilena Adamo, Daniele Bosone, Mauro Ceruti, Cinzia Fontana, Daniela Mazzuconi, Giorgio Roilo e Luigi Vimercati, i senatori osservano come “il precipitare della situazione che fa temere per il futuro dell’Ircc San Raffaele, al punto che la Procura di Milano starebbe valutando l’ipotesi di avanzare istanza di fallimento,qualora non venisse presentato in tempi ragionevoli un piano di salvataggio del gruppo ospedaliero”. “In pericolo – si legge ancora nell’interrogazione - c’è il futuro di questo  ospedale che raccoglie un'utenza milanese e nazionale, proprio per l’eccellenza delle sue cure. Sono a rischio, infatti, i 1083 posti letto e i 57.000 ricoveri annui, se è vero come riportano le cronache di questi giorni che l’ospedale non avrebbe più di un mese d’autonomia e che non ci sarebbero più soldi per pagare stipendi, medicinali e altro. Mentre appare sempre più reale il rischio che i creditori passino alle vie di fatto. Così come sono in pericolo i 3.700 dipendenti tra medici paramedici e personale amministrativo".
I senatori ricordano che il 16 luglio scorso si è insediato il nuovo Consiglio d’Amministrazione composto da alcuni rappresentanti del Vaticano,con l’intento di assumersi l’onere del risanamento, e si dicono “preoccupati” che “dopo l’insediamento che ha visto un azzeramento delle cariche precedenti, il Consiglio abbia richiesto un tempo congruo per esaminare la situazione,cosa del tutto ragionevole ma oggi in contrasto con l’aggravarsi della situazione che rischia di precipitare".
"Preoccupa - aggiunge la senatrice Bassoli - anche il silenzio della Regione Lombardia, che invece dovrebbe procedere ad una valutazione molto approfondita della situazione anche dal punto di vista della qualità della cura e della ricerca che deve essere salvaguardata come elemento d’eccellenza della sanità lombarda. Per questo chiediamo al ministro Fazio di mettere in campo tutte le iniziative necessarie per favorire una soluzione positiva delle vicende del grande nosocomio milanese".
 

21 luglio 2011
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