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Anziani maltrattati, 4 arresti in una casa famiglia di Rimini

Sarebbero oltre 100 gli episodi di vessazioni sui pazienti della struttura 'Villa Franca' documentati nel corso delle indagini. Per Venturi “gravissimo e intollerabile quello che succedeva ai danni di persone fragili e indifese, che avrebbero, più di ogni altro, diritto ad essere accudite con la massima dignità e rispetto”. E la Regione annuncia una stretta sui controlli senza preavviso e fuori dall'orario di apertura.

07 DIC - “Un fatto vergognoso, gravissimo, orribile, che non può essere tollerato. Ringraziamo quindi la Procura e l’Arma dei Carabinieri di averlo portato alla luce”. Così l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi, definisce quanto emerso dall’indagine condotta sulla casa famiglia ‘Villa Franca’ di Rimini che ha portato all’arresto di 4 persone. Insulti, pugni, anziani lasciati soli per ore tra gli escrementi, tutto documentato dai video dei carabinieri. Sarebbero oltre 100 gli episodi di vessazioni documentati.

La Regione fa sapere che la Azienda Usl della Romagna, che sta collaborando con le Forze dell’ordine e la Magistratura fin dall’avvio delle indagini e continuerà a farlo anche nelle prossime settimane, si è immediatamente attivata per verificare le condizioni degli ospiti, per fornire loro la necessaria assistenza e per individuare una nuova collocazione.

“Persone anziane, fragili e indifese, che più di ogni altro avrebbero diritto di essere accudite con la massima dignità e rispetto e che, invece, vengono maltrattate: tutto ciò è inaccettabile per le vittime di questi abusi, i loro familiari, i tanti operatori che svolgono con dedizione il proprio lavoro, ma anche per l’intero sistema di assistenza della nostra regione. Un sistema che funziona, e che invece rischia ingiustamente di essere infangato da episodi così gravi. Proprio per questo - ricorda l’assessore - per supportare i Comuni e le Aziende sanitarie nelle loro attività di controllo e per stabilire requisiti di qualità e sicurezza delle strutture omogenei su tutto il territorio, abbiamo definito assieme ad Anci, sindacati, Associazioni dei pazienti e familiari specifiche Linee guida regionali per i regolamenti locali delle Case famiglia. Ma è evidente - aggiunge l’assessore- che occorre soprattutto intervenire sulla legislazione nazionale, che attualmente consente alle piccole strutture di aprire l’attività senza autorizzazione, ma con una semplice dichiarazione al Comune di inizio attività”.

L’assessore spiega poi che entro l’anno sarà completata la verifica di tutte le Case famiglie presenti nel territorio regionale, “ma evidentemente non basta. Per questo nel 2019 intensificheremo ulteriormente i controlli anche attraverso visite fatte senza preavviso e fuori dagli orari di apertura al pubblico. Chiedo ai famigliari degli ospiti che ci aiutino a prevenire queste situazioni, segnalando agli Enti locali, alle Aziende sanitarie e alle Forze dell’ordine ogni minimo sospetto e situazione che desti l’idea di un maltrattamento: il contributo delle famiglie è fondamentale”. 

07 dicembre 2018
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