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Palermo (Anaao) al Ministro: “Parole sconclusionate. Problema è carenza di personale e c’è scritto anche nel contratto di Governo. Siamo veramente delusi che usi i medici come capro espiatorio"

di L.F.

15 MAR - “La libera professione non c’entra niente con le liste d’attesa ed è inconcepibile come il Ministro Grillo possa dire che la questione del personale non incida sulle liste di attesa e che secondo lei incida invece l’attività libero professionale intramoenia che rappresenta percentuali risibili. Senza poi considerare che è molto grave come il Ministro non sia a conoscenza delle nostre proposte che abbiamo presentato in tutte le sedi, anche parlamentari, per risolvere i problemi delle liste d’attesa e della carenza di personale”. Non usa troppi giri di parole il segretario dell’Anaao Assomed Carlo Palermo nella sua replica alle affermazioni fatte stamani dal Ministro Grillo.  
 
“La realtà – spiega Palermo - è che quando in un’Unità operativa viene a mancare il personale scattano dei meccanismi per cui vengono tagliate quelle attività ambulatoriali e chirurgica di bassa priorità ed ecco che le liste d’attesa si allungano. Il problema è quindi la mancanza di personale che è eclatante. Ad oggi già mancano 10 mila medici e se a questi sommiamo anche le stime elaborate da Qs e che sono in linea con le nostre ci dicono che nei prossimi tre anni avremo un bagno di sangue perché si aggiungeranno uscite ad un tessuto già degradato. Altro che liste d’attesa in semestri, si passerà ad anni per poter accedere ad una prestazione non urgente nel Ssn”.
 
E sul punto il segretario Anaao incalza: “Ma il Ministro è d’accordo o no con il contratto di Governo? Lo dico perché lì c’è scritto che il deficit di personale e il definanziamento hanno determinato le criticità del Ssn. Ecco se il Ministro non è d’accordo su questo lo dica. E ancora c’è un altro punto. Ovvero la cortina fumogena sulle assunzioni che si sta sollevando in Parlamento è eclatante. Il problema è che il blocco di spesa sulle assunzioni che hanno le Regioni è sempre lì e il Ministro non ha avuto il potere di rimuoverlo, uno smacco politico micidiale”.
 
“E a questo – rimarca Palermo - si somma all’emendamento al Decretone che sollecita le aziende a mettere in campo i concorsi, senza però lo sblocco di spesa, per la sostituzione di chi va in pensione. Bene ma dall’altro lato viene bloccata in un’altra norma la possibilità di scorrere le graduatorie. In questo modo, con i ritmi di uscita che avremo, le aziende dovrebbero fare dei concorsi ogni 6 mesi, una cosa impossibile praticamente. Insomma c’è il rischio di non riuscire nei tempi a sostituire chi va in pensione e c’è l’impressione che la mano destra del Governo non sappia cosa fa la mano sinistra. Questi atteggiamenti sono totalmente sconclusionati”.
 
“Da tutto ciò – rileva il leader Anaoo - emerge un’evidente debolezza politica del Ministro sul cui operato siamo molto delusi. L’impressione è che il Ministro cavalchi argomento demagogici e populisti come Pronto soccorso e liste d’attesa andando a cercare il capro espiatorio nei medici”.
 
“I medici – rimarca -  in un contesto organizzativo degradato come l’attuale ci mettono la faccia, subiscono aggressioni e a volte pagano anche con la vita con una legge contro la violenza sugli operatori che è ferma da mesi in Parlamento. Capisco che in questo degrado organizzativo, soprattutto al centro sud il cittadino vive la lunga attesa come un diritto negato ma bisogna andare a colpire le cause e non chi ci mette la faccia in prima linea mentre coloro che sono i responsabili politici dell’attesa rimangono nascosti”.
 
Infine una battuta anche sul contratto. “Il Ministro dice che ci sono le risorse. Penso però che Mef, Salute e Pa si debbano mettere d’accordo con le Regioni perché c’è chi dice che le risorse non ci sono”.
 
L.F. 

15 marzo 2019
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