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I medici italiani al Governo che verrà. Intervista al presidente Filippo Anelli: “Investire su Ssn e su autonomia professionale”

di Ester Maragò

I lavori verso la formazione del nuovo governo a guida Movimento 5 Stelle e Lega procedono ormai speditamente. Il presidente della Federazione dell’Ordine dei medici presenta i suoi desiderata chiedendo anche un impegno forte per arrestare il fenomeno della violenza in sanità. "Abbiamo un grande sistema sanitario che molti ci invidiano e lo abbiamo sostenuto con il sacrificio degli operatori che hanno investito passione, tempo e dedizione. Ecco, proviamo a miglioralo. E il miglioramento non può avvenire attraverso il definanziamento verso il quale sembra inesorabilmente destinato il nostro sistema. Perché la salute è un investimento"

10 MAG - “Investire sul sistema sanitario nazionale e restituire alla classe medica l’autonomia professionale che gli spetta. E ancora, assumere un forte impegno per garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro mettendo fine al crescente fenomeno della violenza in sanità”.
 
A poche ore dalla svolta impressa dal Movimento 5 Stelle e dalla Lega per arrivare alla formazione di un nuovo Esecutivo, il presidente della Fnomceo Filippo Anelli lancia i suoi desiderata.
 
“Quest’anno – ha dichiarato Anelli a Quotidiano Sanità – il Ssn compie 40 anni. E in questo arco temporale è stato assicurato ai cittadini il rispetto dei livelli di salute con un’alta qualità dell’assistenza. Soprattutto è stato preservato quello che è uno dei punti di forza del nostro sistema sanitario: l’universalismo delle cure. Un’equità erga omnes che ci viene riconosciuta da tutti. Ma la tenuta del sistema è sempre di più a rischio a causa della razionalizzazione e dell’importante contrazione degli investimenti in sanità che hanno dato vita a due modelli, aziendalizzazione e regionalismo, produttori delle diseguaglianze di questo Paese”.
 
“Insomma – dice Anelli – è stato in qualche modo tradito il rispetto dell’articolo 3 della Costituzione. Tant’è che gli indicatori di salute e le speranze di vita sono diverse da Regione a regione. Questo è inaccettabile. L’appello al Governo che verrà è quindi: investite in sanità. Abbiamo un grande sistema sanitario che molti ci invidiano, sicuramente molti Paesi al mondo tendono a ricalcarlo, lo abbiamo sostenuto con il sacrificio degli operatori che hanno investito passione, tempo e dedizione. Ecco, proviamo a miglioralo. E il miglioramento non può avvenire attraverso il definanziamento verso il quale sembra inesorabilmente destinato il nostro sistema. Perché la salute è un investimento. La salute produce Pil. Le fabbriche funzionano se gli operati stanno bene. E stanno bene se sono messi nelle condizioni di essere curati”.
 
Non solo sostegno al Ssn, Anelli sollecita all’Esecutivo che verrà anche una grande attenzione alla professione medica. “Un passaggio fondamentale – ha aggiunto –  è stato quello di aver definito gli Ordini professionali come organi sussidiari dello Stato per quanto riguarda la tutela della salute dei cittadini. Ecco, questa è una definizione importante, perché forse può essere il punto di svolta della categoria che presenta un forte disagio, al punto che abbiamo indetto gli stati generali della professione. L’interferenza delle leggi sul rapporto di fiducia del medico con i cittadini sta producendo una burocratizzazione preoccupante. Tornare a dare una maggiore autonomia alle professioni anche attraverso i codici deontologici che già una forma di regolamentazione può essere una soluzione per far riprendere vigore alla nostra società”.
 
Infine, Anelli non dimentica il preoccupante fenomeno della violenza in sanità: “Il nuovo Governo dovrà anche assumere un impegno forte nei confronti dei professionisti garantendo la sicurezza nei luoghi di lavoro. Questi significa anche garantire sicurezza ai cittadini”.
 
Ester Maragò

10 maggio 2018
© Riproduzione riservata

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