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Sciopero sanità. La parola ai protagonisti/2. Masucci: "Vogliamo anche aumenti economici"

di Ester Maragò

"Andare a proporre una revisione della parte normativa, magari in peggio, senza un incremento economico è impensabile". Così il leader della Uil Fpl Medici che aderisce allo sciopero del 22 luglio di tutta la dirigenza del Ssn. "No a un contratto senza soldi e peggiorativo. Non è questa la via che la Uil sta cercando di portare avanti"

12 LUG - Ancora pochi giorni e il mondo della sanità incrocerà le braccia. Una protesta che ha incassato anche l’adesione della Uil Fpl Medici. Ma con qualche distinguo: il sindacato punta con decisione all’apertura del tavolo delle trattative, ma non intende deporre le armi sul fronte economico e si batterà per avere un incremento seppur minimo. Ne abbiamo parlato con Armando Masucci, coordinatore nazionale Uil Fpl Medici.
 
 
Dottor Masucci, anche la Uil Fpl medici, aderisce alla protesta proclamata per il 22 luglio. Perché?
Aderiamo a questo sciopero insieme alla Uil Fpl Stpa, proprio perché siamo convinti che sia necessario costituire un fronte unitario in presenza di una crisi così importante che si sta riverberando negativamente sulla sanità. I problemi sono noti: non ci sono soluzioni adeguate alla questione della responsabilità professionale, il precariato è dilagante, il sistema dell’emergenza urgenza è carente. In poche parole il sistema di cure è a rischio. Inoltre, nonostante i nostri tentativi per cercare di riaprire il tavolo delle trattative, tutto è fermo. I comitati di settore non si sono riuniti e siamo lontani da una decisione. La situazione non è facile. Speriamo che questo sciopero serva.
 
 
Il presidente del comitato di settore delle regioni ha proposto di portare la discussione sulle parte normativa di contratti e convenzioni nella cornice del nuovo Patto della Salute, per sbloccare almeno questa parte contrattuale e lasciare il blocco su quella economica. Cosa ne pensa?
Andare a proporre una revisione della parte normativa senza un incremento economico è impensabile: le innovazioni sul fronte normativo sono sempre peggiorative rispetto ai precedenti accordi. Quindi avremmo un contratto senza soldi e peggiorativo. Non è questa la via che la Uil sta cercando di portare avanti. Io credo che, considerando tutti i tagli alla spesa che ci sono stati fin ora, ci sia la possibilità di trovare un piccolo fondo per dare avvio ad un incremento economico, anche se minimo.
 
Una posizione in controtendenza
Già con la Brunetta abbiamo subito sul fronte normativo enormi restrizioni e come ho detto è facile immaginare peggioramenti. Una situazione inaccettabile per i colleghi che lavorano in condizioni di grande disagio. Un incremento economico seppur lieve serve.
 
 
Il Ministero della Salute ha mostrato molte aperture …
Sicuramente ha dimostrato buona volontà e disponibilità, ma questo non è sufficiente, anche perché i nodi da sciogliere sono moltissimi e le criticità enormi. Il sottofinanziamento della sanità c’è e ci sarà anche per i prossimi anni. I problemi gestionali a livello regionale non si riesce a migliorali. Siamo stanchi di continui rinvii.
 
Ester Maragò
 
Vedi le altre interviste: Troise (Anaao Assomed)

12 luglio 2013
© Riproduzione riservata

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