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Medici Fiscali. "L'Inps ci ha messi a riposo forzato. E il sistema diventa sempre più inefficiente"


Per tagliare le spese l’Inps ha molto ridotto le visite fiscali d'ufficio nel settore privato. Inoltre, problemi di affidabilità del sistema informatico per selezionare i lavoratori da sottoporre a controllo. "Non conoscendo le diagnosi, segnala 'a rischio adeguatezza' anche casi con patologie molto gravi".

27 SET - I medici fiscali sono “preoccupati” e lanciano l’allarme di “rischio estinzione” della categoria. Infatti, “l'Inps a partire dal primo maggio ha sostanzialmente sospeso le visite fiscali d'ufficio dei lavoratori del settore privato, con la motivazione degli importanti tagli imposti alle spese di funzionamento degli Enti Pubblici di Assistenza e Previdenza". Ma l'allarme dell'Anmefi, l'Associazione Nazionale dei Medici Fiscali, la più rappresentativa organizzazione dei Medici di Controllo Inps, riguarda anche il nuovo sistema informatico ‘intelligente’ e capace di auto apprendimento, il Data mining, a cui l'Inps ha affidato il compito di effettuare la scelta dei soggetti da sottoporre a visita di controllo.
Il sistema, infatti, è guidato da un 'sistema informatico esperto' che, utilizzando una particolare tecnica statistica di analisi, segnala i certificati più "a rischio" in termini di adeguatezza della prognosi. "In realtà - spiega l'Anmefi -, non conoscendo le diagnosi, il sistema, pur intelligente, spesso identifica tra i certificati con più alta probabilità di chiusura anche quelli riferiti a persone con patologie molto gravi".
 
L’Anmefi si chiede “come, d'altra parte, il sistema informatico, capace di auto apprendimento, possa imparare se non ha più casistica, a causa della drastica riduzione delle visite” e mette in guardia dalle conseguenze che potrebbero derivare dalle scelte dell’Inps: “Aumento dei certificati di malattia, mancato riconoscimento delle surroghe per patologie provocate da terzi, degli infortuni di pertinenza Inail e delle indennità non risarcibili, come gli interventi chirurgici estetici e  le assenze ingiustificate".
 
Ad aggravare la situazione, il "via libera per i falsi ammalati, certi dell'impunità, considerato che la probabilità di ricevere la visita del medico di controllo è inferiore all'1% (100.000 visite di controllo nel 2013 su dodici milioni di certificati, come da casistica 2012)”.
 
“La vicenda – aggiunge l’associazione - sembrava vicina alla soluzione dopo la comunicazione ufficiale da parte dell'INPS della ripresa dei controlli, a partire dal 20 giugno 2013. Purtroppo, le notizie divulgate non corrispondono al vero”.
 
L'Ente ha assegnato fino alla fine del 2013 centomila visite da distribuire tra tutti i medici fiscali d'Italia, una media di sei al mese per ciascuno; le visite d'ufficio sono in costante calo ed in molte sedi prossime allo zero, “a fronte di una reperibilità quotidiana (sette giorni su sette) dei medici. Questi restano in attesa del lancio di un altro sistema operativo, da affiancare al data-mining, il cui nome è ‘SAVIO’ e che dovrebbe ottimizzare l'assegnazione delle visite a ciascuno di loro”.
 
L'Anmefi si fa dunque portavoce della preoccupazione crescente degli oltre 350 iscritti per “la forzata inattività lavorativa” e auspica “un ravvedimento dell'Ente Previdenziale, richiamando alla funzione di pubblico servizio che i suddetti sanitari esercitano”.
 
 
 

27 settembre 2013
© Riproduzione riservata

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