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Odontoiatria low cost. Il decalogo Aiop per difendersi dalla “non qualità” in tempo di crisi


Il proliferare di prestazioni odontoiatriche a basso costo, sia in Italia che all’estero, ha spinto gli esperti dell’Accademia Italiana di Odontoiatria Protesica (Aiop) ad elaborare un decalogo che rappresenta uno strumento utile per riconoscere ed eventualmente porre rimedio a prestazioni di “non qualità”.

21 NOV - In occasione del 32 Congresso Internazionale Aiop, in corso di svolgimento a Bologna, gli esperti dell’Accademia Italiana di Odontoiatria Protesica – che con i suoi 1.500 soci è la più importante accademia protesica d’Europa e una delle massime espressioni dell’eccellenza odontoiatrica italiana – spiegano ai cittadini come riconoscere una protesi eseguita a regola d’arte e tutelarsi da prestazioni a basso costo, il cui risparmio è solo apparente. Attenzione anche ai necessari tempi biologici, ordine e pulizia degli studi, certificazioni e assistenza post intervento. Con la crisi economica sono già 600.000 gli italiani che si sono affidati al dentista low cost, spesso anche all’estero. Eppure il nostro Paese rappresenta un’eccellenza nel panorama odontoiatrico internazionale.
 
Ecco alcune regole per capire se si è ricevuto un lavoro di qualità o meno. Quando viene ricostruita una corona protesica, uno degli interventi dentistici più comuni, la corona non deve risultare più alta degli altri denti, non deve “toccare prima”; i contatti con i denti vicini devono essere precisi, occorre infatti poter usare il filo interdentale, che deve incontrare una buona resistenza ma senza rompersi o sfilacciarsi; la gengiva a contatto con il bordo della corona non deve arrossarsi o sanguinare; la corona non deve staccarsi accidentalmente; il colore della ceramica deve essere simile a quello dei denti vicini.
 
 “Esistono procedure complesse per la produzione a regola d’arte di un ‘prototipo’, ad esempio una corona protesica in porcellana”, ha evidenziato Leonello Biscaro, Presidente Aiop. “Vi sono passaggi clinici e tecnici, attrezzature e competenze specifiche, spesso sconosciute alla popolazione. Se l’odontoiatra è il garante della correttezza della diagnosi e di tutte le procedure cliniche, all’odontotecnico spetta il fondamentale compito di assicurare la qualità dei materiali utilizzati, ottemperando alla direttiva europea 93/42 che l’Italia che recepito in maniera estremamente più rigorosa di altri Paesi europei, specialmente quelli oggetto del cosiddetto turismo odontoiatrico. Il nostro obiettivo è quello di sensibilizzare il cittadino-paziente sul fatto che, se è difficile rapportare la qualità al prezzo, è invece logicamente possibile rapportare la non qualità al costo di produzione: al di sotto del costo di produzione è verosimile ricevere una prestazione di non qualità”.
 
“È ormai palese la crescita degli utenti che realizzano impianti, ponti e protesi dentarie in Paesi dell’Est Europa”, ha dichiarato Alessandro Amato, Vice Presidente Codacons. “Basti pensare ai risultati ottenuti digitando sui motori di ricerca le parole ‘dentista low cost’ o ‘turismo dentale’. Alla base del fenomeno vi sono i costi ridotti, inferiori fino al 60% rispetto alle tariffe praticate in Italia. Tuttavia, è necessario far comprendere al cittadino attirato da prezzi contenuti e tempi rapidi di esecuzione che questi due elementi non possono convivere in trattamenti a elevato contenuto specialistico. Agire sui costi, riducendo il tempo dedicato alle cure, è controproducente perché mette in pericolo il successo a lungo termine della terapia. Altra criticità riguarda i materiali utilizzati, spesso prodotti scadenti e a basso costo che possono determinare l’insorgere di nuovi problemi”.
 
Anche nell’ambito della salute dentale, quindi, sembra valere la vecchia regola del “Chi più spende meno spende”: un lavoro eseguito con materiali di alta qualità e metodiche innovative, durerà sicuramente di più nel tempo, evitando al paziente di doversi sottoporre a futuri interventi correttivi e consentendogli così un risparmio nel lungo termine.
 
Inoltre, valgono poi le regole dettate dal buon senso. I pazienti devono, infatti, prestare particolare attenzione ai tempi: gli interventi, specialmente quelli più complessi, richiedono diversi passaggi, nel rispetto dei cosiddetti tempi biologici dei tessuti su cui si opera e delle caratteristiche dei materiali. Occorre esigere le dovute attestazioni, perché l’assistito ha diritto a richiedere sempre garanzia, certificazione dei materiali impiegati e lotti di provenienza per accertarsi che siano prodotti di qualità. Anche pulizia, ordine e sterilità dello studio, elementi imprescindibili per l’esecuzione di interventi a regola d’arte, possono aiutare il paziente a farsi un’idea di come il professionista approcci il lavoro. Infine, informarsi sull’assistenza post intervento: il paziente protesico inizia, al termine del lavoro, un nuovo percorso in cui si sottoporrà a sedute di igiene orale periodiche e a controlli del decorso dell’intervento. Deve quindi accertarsi che la struttura sia in grado di gestire adeguatamente anche questa fase.

21 novembre 2013
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