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Medicina convenzionata. Dal ruolo unico per i Mmg alle nuove AFT e UCCP. Ecco la bozza Sisac per il rinnovo dell’Acn


Ruolo unico per la medicina generale, superamento di tutte le forme organizzative esistenti e sostituzione con AFT e UCCP, nonché il riutilizzo di indennità e incentivi fino ora erogati allo scopo di finanziare i fattori produttivi delle nuove forme organizzative. Revisione delle norme sui diritti sindacali e stop a visione a scomparti del settore. Questi alcuni capisaldi della bozza Sisac per il rinnovo (a costo zero) delle convenzioni. Si parte l'11 aprile. LA BOZZA

02 APR - Superamento di tutte le forme organizzative esistenti e loro sostituzione con le AFT e UCCP entro 6 mesi dalla sottoscrizione dell’ACN. Adesione obbligatoria alle nuove forme organizzative. Riutilizzo delle indennità e degli incentivi fino ad ora erogati allo scopo di finanziare i fattori produttivi di AFT e UCCP. Ma non solo, prevista anche l’attribuzione della quota variabile e della quota per servizi del trattamento economico dei medici di assistenza primaria e dei pediatri di libera scelta agli Accordi Integrativi Regionali (AIR).

Sono questi i capisaldi della bozza Sisac per la piattaforma per il rinnovo delle convenzioni per medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e specialisti ambulatoriali interni e che delinea quello che sarà la base di trattativa (si parte l'11 aprile con la prima riunione). Una trattativa che in virtù della Legge Balduzzi, come ricorda la stessa Sisac, dovrà essere a invarianza di risorse anche se l'obiettivo è quello di migliorare il sistema e magari risparmiare con il nuovo assetto.

Ma oltre questi punti il documento di piattaforma affronterà anche problematiche comuni a tutti gli ACN e che appartengono invece al tavolo negoziale:
 
a) La verifica della coerenza del testo degli ACN alle disposizioni normative del Dlgs 150/09 e all’adozione di eventuali adeguamenti;
 
b) La revisione della normativa della rappresentatività e dei diritti sindacali, al fine di rendere più trasparente e omogeneo tra i settori l’esercizio del diritto di rappresentanza sindacale, includendo il meccanismo di quantificazione e attribuzione delle ore disponibili per l’attività sindacale, nonché le modalità di attribuzione degli oneri per la sostituzione prevista per lo svolgimento dell’attività sindacale;
 
c) La revisione e l’aggiornamento del testo di tutti gli ACN.
 
Ma prima di entrare nello specifico delle tre categorie professionali la Sisac nel suo documento interviene anche sul  processo di negoziazione su cui la Sisac “ritiene non praticabile e poco produttivo un processo di negoziazione che si svolga in parallelo, nel quale tutti e tre i tavoli di lavoro vengono aperti e procedono contemporaneamente”. Per la Sisac occorre un “approccio diverso rispetto al passato fondato più su una logica di settore che su un punto di vista individuale, ovvero la messa a punto di una nuova base concettuale su cui le cure primarie possano ancorarsi e crescere insieme ad un nuovo Ssn”. Per queste ragioni la negoziazione “dovrebbe essere affrontata nei confronti di ciascun settore  senza soluzione di continuità, cioè attraverso un processo che si sviluppa in sequenza”.
 
 
 
Vediamo quindi cosa prevede il documento Sisac per le tre categorie professionali protagoniste: medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e specialisti ambulatoriali interni.
 
 
1. Medicina generale
In quest’ambito, oltre agli elementi già indicati al paragrafo precedente, gli aspetti maggiormente qualificanti sono rappresentati:
 
- dall’introduzione del ruolo unico volto a facilitare la continuità dell’assistenza quotidiana e settimanale e che dovrebbe portare in prospettiva ad una diffusa intercambiabilità tra le funzioni svolte dai medici di assistenza primaria e quelle dei loro colleghi di continuità assistenziale, annullando la distinzione formale vigente tra le due categorie di professionisti. L’impatto di tale innovazione appare potenzialmente rilevante sotto molti punti di vista: assistenziale, organizzativo, amministrativo, economico, tuttavia la sua effettiva introduzione dovrà essere differita sino al momento in cui il nuovo assetto organizzativo dei servizi sia in grado di accoglierla efficacemente;
 
- dalla individuazione dei criteri (condizioni, requisiti, modalità) atti a supportare la programmazione regionale e gli AIR nella realizzazione delle AFT e delle UCCP e delle indicazioni volte a disciplinare la relazione tra fornitura pubblica dei fattori produttivi o il suo finanziamento e l’eventuale attività libero-professionale che di quei fattori potrebbe avvalersi;
 
- dalla messa a punto delle linee di indirizzo chiamate a disegnare un nuovo e più efficace collegamento tra il rapporto ottimale e cioè la valutazione del fabbisogno di professionisti, il lavoro di squadra che gli stessi devono sviluppare e il ruolo unico con la diversa divisione del lavoro che tale nuovo istituto dovrebbe consentire, volta a garantire una completa copertura assistenziale in
raccordo con gli altri servizi distrettuali e con le centrali operative del 118;
 
- dalla revisione delle modalità di compenso conseguente sia alle scelte indicate al precedente paragrafo (riutilizzo dell’insieme degli incentivi e delle indennità, affidamento della parte variabile della remunerazione agli AIR), sia alla possibilità di predisporre un sistema di finanziamento a budget dei medici operanti nelle nuove modalità organizzative e in particolare nelle UCCP;
 
- dalla enucleazione di criteri e principi volta a supportare la relazione tra la programmazione distrettuale, i programmi di attività delle AFT e delle UCCP e a definire gli standard assistenziali da garantire. 
 
 
 A questi elementi, nel quadro della redazione ex novo del testo dell’accordo, si aggiunge l’opportunità di fondere le norme relative all’Assistenza Primaria con quelle riguardanti la Continuità Assistenziale allo scopo di facilitare l’introduzione del ruolo unico tra queste due
figure.
 
 
2. Pediatria di libera scelta
 
I temi da sviluppare anche in quest’ambito sono:
 
- la individuazione dei criteri (condizioni, requisiti, modalità) atti a supportare la programmazione regionale e gli AIR nella realizzazione delle AFT e delle UCCP e delle indicazioni volte a disciplinare la relazione tra fornitura pubblica dei fattori produttivi o il suo finanziamento e l’eventuale attività libero-professionale che di quei fattori potrebbe avvalersi;
 
- la messa a punto delle linee di indirizzo chiamate a disegnare un nuovo e più efficace collegamento tra il rapporto ottimale e cioè la valutazione del fabbisogno di professionisti e il lavoro di squadra che gli stessi devono sviluppare al fine di garantire una completa copertura assistenziale in raccordo con gli altri servizi distrettuali e con le centrali operative del 118, che tenga conto in particolare della necessità di tutela dei soggetti più giovani e fragili;
 
- la definizione di indicazioni atte ad orientare in modo più incisivo e prevalente l’attività dei pediatri di libera scelta verso la funzione di prevenzione attiva e lo sviluppo della gestione della continuità dell’assistenza in particolare nel caso delle patologie croniche attraverso un raccordo più stretto con il livello ospedaliero;
 
- la revisione delle modalità di compenso conseguente sia alle scelte indicate al precedente paragrafo (riutilizzo dell’insieme degli incentivi e delle indennità, affidamento della parte variabile della remunerazione agli AIR), sia alla possibilità di predisporre un sistema di finanziamento a budget dei medici operanti nelle nuove modalità organizzative e in particolare nelle UCCP;
 
 
3. Specialistica ambulatoriale
L’aggiornamento dell’ACN di questo settore deve partire da due rilevanti elementi di fondo manifestatisi negli anni più recenti. Il primo riguarda il numero di ore di attività professionale cresciuto costantemente e passato da 14,7 milioni del 2009 ai 17,4 milioni del 2012, con un incremento pari al 18,4% in quattro anni. Il secondo elemento è dato dalla diversa entità di tale fenomeno sui territori aziendali e regionali, indice del fatto che, nel quadro di una crescita generale, in alcune aree del paese l’offerta di prestazioni specialistiche ambulatoriali convenzionate ha assunto un peso e un ruolo determinanti ai fini del soddisfacimento della domanda che si rivolge a tutta l’assistenza specialistica ambulatoriale pubblica.
 
In estrema sintesi la specialistica ambulatoriale convenzionata si presenta ad un tempo sempre più rilevante ai fini del soddisfacimento della domanda di prestazioni e sempre più “parte” della rete pubblica dei servizi specialistici. Sulla base di questi assunti, il nuovo ACN deve svilupparsi coerentemente verso due obiettivi tra loro strettamente legati. Si tratta di riconoscere da un lato maggior rilievo alla specialistica ambulatoriale convenzionata nell’ambito della programmazione regionale e di accompagnare dall’altro un processo di progressiva e più intima integrazione di tale
settore all’interno delle logiche di sviluppo e degli assetti organizzativi della medicina specialistica pubblica. Ciò comporta in particolare una riscrittura del testo dell’ACN che preveda:
 
a) Una maggior attenzione ai principi e ai criteri generali da parte dell’ACN e, fatti salvi i contenuti concernenti la specifica disciplina del contratto di lavoro e i diritti dei professionisti, un più elevato grado di competenza da parte degli AIR relativamente agli aspetti organizzativo-gestionali;
 
b) La possibilità per le Regioni di progettare le nuove AFT più come un’articolazione dell’intero sistema regionale dei servizi che non un elemento dotato di una propria logica di funzionamento solo interna. In altri termini la creazione delle AFT (numero e ambito territoriale di pertinenza), i loro livelli di attività (tipologia di prestazioni, variabilità dell’offerta delle stesse) e dunque la regolazione dei nuovi assetti organizzativi, dei flussi di entrata e di uscita delle ore (offerta di servizi) acquisite dal convenzionamento devono discendere dalla stima del fabbisogno e perciò dalla programmazione regionale/locale. Come dev’essere programmata e governata l’organizzazione dei servizi sanitari di secondo e terzo livello (regime di ricovero e regime ambulatoriale), cercando di rispettare il principio della rete e la logica dei diversi livelli di complessità (Hub & Spoke) dei servizi e delle competenze, allo  stesso modo dovrebbe essere progettata e governata l’organizzazione dei servizi  specialistici forniti attraverso l’impiego dei professionisti convenzionati, che negli ultimi anni sono andati assumendo la consistenza di un elemento strutturale del Ssn e non semplicemente di un segmento marginale cui occasionalmente si poteva far ricorso come in passato.
 
c) La rivisitazione delle norme e delle procedure che disciplinano gli aspetti periferici del rapporto di lavoro per renderli più vicini a quelli che caratterizzano il lavoro dipendente, ci si riferisce in particolare ad un ruolo più qualificante del Comitato zonale che ad esempio potrebbe essere direttamente impegnato nel monitoraggio dell’attività di programmazione e ad un nuovo approccio con cui affrontare le problematiche afferenti alla Commissione di disciplina. 

02 aprile 2014
© Riproduzione riservata

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