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Giovani medici in piazza. “Vogliamo più formazione, lavoro, merito e trasparenza”


Le giovani generazioni della sanità (neolaureati, specializzandi e precari) unite oggi per far valere le proprie istanze in tutti gli ambiti che vanno dall’accesso alla formazione all’accesso al mondo del lavoro. Iniziative in tutta Italia e tre grandi appuntamenti davanti a Montecitorio, Ministero della Salute e Miur.

03 GIU - Programmazione, Formazione e Lavoro. Più Merito e Più Trasparenza. È questo che chiedono i giovani della sanità italiana, medici in primis, (neolaureati, specializzandi e precari), che oggi sono scesi in piazza per far valere le loro istanze e “per imprimere una svolta alla sanità Italiana e per garantire un futuro al SSN che ha bisogno come non mai delle energie e della passione dei propri giovani professionisti”.

Saranno promosse iniziative in tutta Italia, ma il fulcro della protesta sarà Roma, con tre grandi appuntamenti: dimostrazione a Piazza Montecitorio in concomitanza con Flash-mob coordinati in tutta Italia, flash-mob davanti il MIUR per chiedere ed ottenere un concorso in tempi rapidi e con un regolamento certo e un incontro al ministero della Salute dove i delegati del Segretariato Giovani Medici sono stati invitati in occasione della presentazione della bozza del DPCM “salvaprecari”.

Ecco, in particolare, il manifesto diffuso dai giovani medici per spiegare le ragioni della protesta:

1) Adeguata programmazione del fabbisogno di medici, di specialisti e di altri professionisti sanitari
Al pari degli altri Paesi, nell’epoca dell’Europa della libera circolazione di pazienti e medici, l’Italia definisca con metodo rigoroso quanti e quali professionisti formare, in relazione al quadro epidemiologico ed all’organizzazione dei servizi socio-sanitari. Si ponga in equilibrio il sistema professionale, garantendo la giusta dotazione di professionalità: tanti accessi alla formazione quanti al mondo del lavoro. Nelle more del ripianamento della preoccupante forbice tra domanda ed offerta, ingenerata dall'adozione di non adeguate politiche di programmazione, si trovino soluzioni per impiegare la professionalità dei giovani della sanità in attività che siano di utili al sistema salute ed alla salute dei cittadini.

2) Accesso a Medicina e Chirurgia basato su numero programmato, criteri oggettivi, trasparenti e meritocratici
In tema di accesso a Medicina nessuna decisione sia presa di fretta per un sistema che nelle risorse umane ha la sua principale ricchezza; venga istituito un tavolo di lavoro tecnico per valutare le criticità e le possibili soluzioni, a partire dal “blindare” dai ricorsi l’attuale test e, solo laddove ciò non sia possibile, ci si sforzi di trovare un sistema alternativo che faccia salva la adeguata programmazione dei fabbisogni di professionalità mediche. Perché in assenza di soluzioni si continueranno a verificare accessi in sovrannumero che abbasseranno gli standard formativi e daranno vita a nuove coorti di futuri precari. Nessuna barriera ideologica va posta ad un’ipotesi di riforma che voglia migliorare l’esistente, ma da alcuni punti non si può derogare: accesso programmato, valutazione basata su criteri oggettivi, trasparenti e meritocratici, qualità della formazione. Difatti, al di là del sistema di accesso, una società moderna deve potere e sapere orientare i giovani sulla base di un approccio vocazionale, a partire dalle scuole superiori, onde evitare un sovraffollamento "non consapevole" dei corsi di studio, a partire dall'ambito bio-sanitario.

3) Maggiori fondi per la formazione post laurea di area sanitaria ed indizione del Concorso di accesso in tempi rapidi e certi
Risolvere l’emergenza per i fondi aggiuntivi per le scuole di specializzazione, valorizzare i corsisti di medicina generale e gli specializzandi non medici di area sanitaria. Il MIUR ha annunciato di aver individuato col MEF possibili fonti di risorse (dall’account Twitter MIUR Social)? Bene. Il Decreto Legge Irpef in approvazione al Senato (in aula a partire dal 3 giugno) è uno strumento normativo adeguato per incardinare le richieste dei giovani della sanità. Due gli emendamenti già presentati su proposta dell'Associazione Italiana Giovani Medici (SIGM) con un razionale chiaro: "No ai rischi per la salute: SI all'investimento nei giovani della Sanità!". Messaggio rafforzato anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che invita i Governi a tassare i prodotti da tabacco e reinvestire le risorse nell’ambito socio-sanitario. Si chiede che il Governo li supporti ovvero, alla luce del tweet del MIUR che ha annunciato avere individuato possibili fonti di coperture, che presenti un emendamento governativo al DL Irpef per reperire le risorse necessarie a risolvere l'emergenza. Da troppo tempo gli aspiranti specializzandi sono in attesa del nuovo Regolamento di accesso. Basta promesse, servono certezze.

4) Nessuna deroga alla qualità della formazione post laurea di area sanitaria. I medici specializzandi non siano tappabuchi delle mancanze di organico né delle Università né del Servizio Sanitario Nazionale
Si a reti integrate di formazione di qualità, costruite con strutture identificate in modo trasparente a mezzo di indicatori di performance. Sia la formazione il punto di partenza e di arrivo, superando le contrapposizioni in tema di competenze formative specialiste e generaliste. Non si sacrifichi la formazione dei professionisti della salute sull’altare della sostenibilità di assetti politico-sindacali non più attuali, ma si pongano le basi per cambiamenti di sistema. Si garantisca una formazione vocata al saper essere e saper fare, che sappia coniugare alle competenze tecniche i valori delle medical humanities, ponendo sempre al centro dell'assistenza la persona.

5) Sblocco del turn-over immediato e valorizzazione dei giovani professionisti della Salute nel nostro SSN
I Giovani Medici (SIGM) intendono dare voce al disagio di migliaia di giovani camici bianchi nel giorno in cui saranno presentati i contenuti del nuovo testo del DPCM “salvaprecari” (il 3 giugno presso il Ministero della Salute). Se le risorse più preziose del sistema sanitario italiano sono le risorse umane è su di queste che bisogna investire. Si attui lo sblocco del turn over e si provveda alla stabilizzazione dei precari della Sanità. Si valorizzino i giovani, favorendone la maturazione professionale e la possibilità di accedere ai ruoli di responsabilità: si adottino modalità di selezione meritocratiche e si liberi la sanità dall'influenza della politica. Accountability, valutazione degli esiti e delle performance. Stop al criterio unico dell'anzianità per la progressione di carriera! Misuriamoci. I giovani professionisti della sanità non hanno paura di farlo.
Ci si impegni tutti nella segnalazione di inappropriatezze e di sprechi per reperire le risorse da re-investire nel sistema salute, a partire dal nostro SSN pubblico, equo e solidale. Si proceda alla depenalizzazione dell'atto medico per superare la medicina difensiva e per eliminare il contenzioso e speculazioni in sanità. Credibilità e fiducia per un nuovo patto con i cittadini/pazienti nascono solo se c'è trasparenza.
 

03 giugno 2014
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