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Convenzioni. Fimmg: “Siamo pronti allo sciopero nazionale dei medici di famiglia”


“No a cancellazione libertà di scelta del medico. Il territorio non sia organizzato come l’ospedale”. Il sindacato denuncia “l’atteggiamento di boicottaggio della Sisac del tavolo del rinnovo dell’Acn” e minaccia lo sciopero. Ogni segreteria regionale chiederà incontro urgente ai singoli Governatori. Il 28 marzo verrà presa la decisione finale. LA MOZIONE FIMMG.

02 FEB - I medici di famiglia della Fimmg minacciano lo sciopero nazionale per il rinnovo della convenzione. Le ragioni lamentate dal Sindacato (che già da un mese è in stato d’agitazione) sono plurime sono riportate nero su bianco nell’ultima mozione del Consiglio nazionale. In primis “il perdurare dell’atteggiamento della Sisac di boicottaggio, nei fatti, del tavolo del rinnovo dell’Acn attraverso la strutturazione e la proposizione sul territorio di modelli gestionali, già falliti nell’organizzazione della assistenza ospedaliera”.
 

La Fimmg sostiene che con il modello proposto si “identifica la struttura come unica interfaccia assistenziale per il cittadino” e vi sarà una “perdita della capillarità dell’assistenza”. Inoltre, per il Sindacato il “finanziamento della struttura avverrà attraverso la depauperazione del monte retributivo professionale, senza alcun investimento regionale ai fini dell’efficientizzazione della medesima”. Ma i medici di famiglia criticano anche una visione che porta al “superamento del rapporto personale con l’assistito” e alla “cancellazione conseguente della libertà di scelta del proprio medico di fiducia”.
 
Il Consiglio Nazionale Fimmg propone invece un modello fondato su “una rimodulazione del finanziamento orientato a dare risposte immediate ai bisogni dei cittadini; una prossimità delle cure;  salvaguardia della libertà di scelta; potenziamento dei supporti organizzativi, diagnostici e terapeutici del territorio”.
 
Per queste ragioni il Consiglio nazionale ha dato mandato ai “Segretari Regionali di richiedere un incontro urgente col Presidente Regionale per conoscere la posizione della rispettiva Regione sullo stallo del rinnovo dell’ACN e per sapere quali iniziative intenda prendere a livello degli organi delegati nazionali, preannunciando anche le inevitabili azioni di lotta sindacale che si instaureranno, a breve, nel caso si verifichi il perdurare di tale situazione”. Il 28 marzo è stato fissato un nuovo Consiglio nazionale dove il Sindacato deciderà quale forma di lotta sindacale intraprendere compreso “lo sciopero”.

02 febbraio 2015
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