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Medici e infermieri dell’emergenza d’accordo: “L’infermiere può somministrare farmaci secondo protocolli condivisi”. Ecco come


Società italiana della medicina di emergenza-urgenza e Italian resuscitation council hanno elaborato un Policy statement comune sul ”Trattamento farmacologico da parte dell'infermiere nell'emergenza territoriale” nell'ottica della “massima efficacia del servizio al paziente e nel rispetto dell'identità professionale delle figure che operano nell'emergenza sanitaria”. Ecco le condizioni per arrivarci. IL DOCUMENTO

11 NOV - Le due Società scientifiche italiane che rappresentano sia medici che infermieri dell'emergenza prendono posizione congiuntamente all'interno del dibattito che recentemente si è acceso sul ruolo dell'infermiere nell'ambito della gestione della emergenza territoriale. La Società italiana della medicina di emergenza-urgenza e l'Italian resuscitation council hanno elaborato un Policy statement comune sul ”Trattamento farmacologico da parte dell'infermiere nell'emergenza territoriale” nell'ottica della “massima efficacia del servizio al paziente e nel rispetto dell'identità professionale delle figure che operano nell'emergenza sanitaria”.
 
All'interno del documento in particolare si sottolinea che "La somministrazione, da parte degli infermieri, di terapie, anche farmacologiche, secondo protocolli condivisi ed emanati ufficialmente dal Direttore della Centrale Operativa 118 (concordati con il Responsabile Territoriale, nelle realtà nelle quali sussiste tale figura), si inquadra in un processo finalizzato alla tempestività del trattamento e spesso risulta essenziale per la salvaguardia della vita e/o della salute dei pazienti, come in caso di overdose da oppiacei, grave sindrome ipoglicemica, sindrome coronarica acuta, insufficienza respiratoria acuta, ecc".
 
Le condizioni che rendono possibile la terapia farmacologica da parte degli Infermieri di Emergenza Territoriale sono le seguenti.
1. Specifico percorso formativo accreditato e finalizzato al trattamento anche farmacologico delle patologie tempo dipendenti in ambito di emergenza territoriale
2. Protocolli Condivisi ed emanati ufficialmente dal Direttore della Centrale Operativa 118 competente per territorio (concordati con il Responsabile Territoriale, nelle realtà nelle quali sussiste tale figura).
3. Addestramento continuo, anche tramite tecniche di simulazione avanzata, e audit periodico su casi clinici e problematiche specifiche.
4. Disponibilità di continuo contatto tra gli infermieri di emergenza territoriale, il Medico di Centrale Operativa e i Medici del Dipartimento di Emergenza, anche tramite reti Telematiche e di Telemedicina.
 

11 novembre 2015
© Riproduzione riservata

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