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“Incentivare l’utilizzo degli specializzandi negli ospedali”. E' l’appello dei rettori lombardi. La Commissione Sanità: “Ci lavoreremo”


La Commissione Sanità, che nei prossimi mesi sarà impegnata nella riforma dell’ultima parte della legge n°33 sui rapporti con il mondo universitario, ha accolto “con favore” l’appello dei Rettori. “Nel rispetto delle normative nazionali, faremo una specifica proposta alla Giunta perché siano meno restrittivi i parametri e i vincoli nell’utilizzo degli specializzandi”, ha detto il presidente della Commissione Rolfi.

13 APR - Incentivare l’utilizzo degli specializzandi negli ospedali della Lombardia. È l’appello lanciato ieri in Commissione Sanità del Consiglio regionale della Lombardia dalla Conferenza dei Rettori delle Università lombarde. A riferirlo una nota della commissione che, nei prossimi mesi, sarà impegnata nella riforma dell’ultima parte della legge n°33 sui rapporti con il mondo universitario.

In Commissione sono stati auditi, in particolare, il Prorettore del Dipartimento di Sanità dell’Università Statale di Milano prof.Gian Vincenzo Zuccotti, il delegato dell’Università di Pavia prof.Luca Chiovato, il Rettore dell’Università di Brescia prof.Maurizio Tira, il Presidente della Scuola di Medicina dell’Università dell’Insubria di Varese prof.Giulio Carcano e il delegato dell’Humanitas University prof.Guido Torzilli. Erano presenti i rappresentanti di tutte le Università lombarde sedi di scuole di specializzazione medica, “ad eccezione del San Raffaele di Milano, il cui rappresentante non è potuto intervenire causa impegni sopraggiunti”, spiega la nota.

“Accogliamo con favore l’appello. Nel rispetto delle normative nazionali e nell’ambito della riforma dell’ultima parte della legge n.33 che riguarda proprio il tema dei rapporti con le Università, faremo una specifica proposta alla Giunta regionale perché siano meno restrittivi i parametri e i vincoli nell’utilizzo degli specializzandi, consapevoli che rappresentano una risorsa importante anche per il contenimento dei costi e la riduzione dei tempi di intervento”, ha annunciato il presidente della Commissione Fabio Rolfi (Lega Nord) al termine dell’incontro con i rappresentanti della Conferenza dei Rettori delle Università lombarde.

“La Lombardia – ricorda la nota della commissione - è la regione italiana con il più alto numero di scuole di specializzazione medica in Italia e attrae dalle altre regioni italiane un numero di studenti particolarmente elevato. I rappresentanti degli atenei e delle istituzioni universitarie intervenuti in Commissione Sanità hanno evidenziato come a fronte di un grande numero di specializzandi (studenti laureati in medicina), Regione Lombardia applichi però in modo restrittivo le normative nazionali sul loro utilizzo all’interno delle strutture sanitarie regionali”.

Oggi ad esempio – osserva la Commissione Sanità nella nota - una unità chirurgica deve essere necessariamente composta da almeno due medici strutturati, rendendo così nei fatti difficile per uno specializzando acquisire le necessarie abilità professionali partecipando con specifiche assunzioni di responsabilità all’attività ospedaliera. Regole che obbligano gli ospedali al mantenimento di standard elevati e a difficoltà nel far fronte a temporanee carenze di personale, con conseguente aumento dei costi e con tempistiche di intervento più lunghe”.

13 aprile 2017
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