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Medicina convenzionata. Sisac sospende la rappresentatività allo Smi. “Non c’è certezza su chi abbia la responsabilità del sindacato”


La Struttura che cura i rapporti e i contratti con i sindacati della medicina convenzionata ha preso la decisione in quanto impossibilitata a “stabilire con esattezza chi invitare alle trattative sindacali in qualità di legale rappresentante dello SMI”. Nel sindacato è in atto da mesi una ‘guerra’ legale tra due fazioni per il riconoscimento della rappresentanza legale. LA DELIBERA SISAC

13 SET - La Sisac sospende la rappresentatività legale del Sindacato medici italiani (Smi). La decisione della Struttura interregionale che cura i contratti per la medicina convenzionata avrà “decorrenza immediata fino al chiarimento definitivo di chi abbia la rappresentanza legale del Sindacato”.
 
Nello Smi è in atto da mesi una scissione di fatto che ha scatenato anche una 'guerra' legale tra due fazioni proprio sul riconoscimento su chi sia il titolare della rappresentanza legale. Il provvedimento avrà valore anche a livello regionale dato che la Sisac scrive che “contemporaneamente alla determinazione della sospensione e fino all’accertamento definitivo si procede con la presente a dare indicazione alle Amministrazioni interessate di sospendere l’assegnazione delle prerogative sindacali e di trattenere le eventuali quote connesse al rilascio della delega sindacale in attesa di riversarle in favore degli effettivi aventi diritto”.
 
La Sisac motiva anche la determina di sospensione chiarendo di aver agito “nell’interesse delle PP.AA. e degli stessi iscritti al sindacato SMI, solo a seguito dell’effettiva ricezione nel mese di agosto di note Ufficiali e contraddittorie pervenute dalle due parti contrapposte e di aver riscontrato tale situazione anche sugli stessi organi istituzionali di informazione del sindacato che nel frattempo si sono duplicati (www.sindacatomedicitaliani.it e www.sindacatomedicitaliani.org ) e che evidenziano due differenti compagini organizzative del medesimo sindacato oltre che dichiarazioni assolutamente inequivoche circa il contenzioso in atto”.
 
Proprio “all’esito di tale riscontro la Sisac dunque, ben lungi dal fondare le proprie determinazioni su “fantasiose duplicazioni di funzioni di rappresentanza” e su “illazioni”, ha ritenuto di chiedere conferme o smentite agli stessi soggetti in indirizzo ottenendo ancora una volta conferma, formalmente ed ufficialmente, dai riscontri pervenuti a mezzo PEC in data 4 (Esposito) e 5 (Onotri) settembre 2018”.
 
Stante la situazione “non è consentito a Sisac di stabilire con esattezza chi invitare alle trattative sindacali in qualità di legale rappresentante dello SMI e che esiste pure il dubbio se la situazione sopradescritta abbia determinato in via di fatto la costituzione per scissione di due distinte associazioni sindacali e se, in tal caso, sussistano in capo ad esse, o a chi delle due, i presupposti per il riconoscimento di maggiore rappresentatività sindacale nazionale ai sensi dell’Acn”.
 
“Con l’auspicio che la situazione possa evolvere rapidamente in una soluzione – evidenzia la Sisac – la Struttura resta pronta in quel caso alla immediata revoca della determinazione assunta a tutela delle amministrazioni e degli iscritti stessi al sindacato e sin d’ora si dichiara disponibile ad assumere, qualora emerga un accordo in tal senso di tutti i soggetti in causa, iniziative che consentano l’agibilità sub iudice del diritto della O.S. di prendere parte alle attività sindacali nazionali”.

13 settembre 2018
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