Eterologa. Batzella (Mli): “Dalla Regione ancora nessun provvedimento per reperire gameti”

Eterologa. Batzella (Mli): “Dalla Regione ancora nessun provvedimento per reperire gameti”

Eterologa. Batzella (Mli): “Dalla Regione ancora nessun provvedimento per reperire gameti”
La consigliera denuncia come questo renda “praticamente impossibile” accedere alla fecondazione eterologa nei centri pubblici piemontesi. E contesta la Regione per la mancanza di provvedimenti normativi ma anche per non avere avviato neanche una campagna di sensibilizzazione “per invitare i cittadini a donare i gameti”. “I diritti delle coppie sterili o infertili continuano a essere ignorati”.

“Il problema è chiaro: mancano i donatori e le donatrici di gameti e accedere alla fecondazione eterologa nei centri pubblici piemontesi è praticamente impossibile. Lo scorso aprile Saitta aveva annunciato che la Giunta stava preparando un provvedimento normativo per reperire gameti, eventualmente anche dall’estero, come già avviene in altre Regioni. Invece, ad oggi, concretamente nulla è stato fatto”. Lo afferma Stefania Batzella, consigliera regionale di Movimento Libero Indipendente, che in Aula ha interrogato l’assessore alla Sanità Antonoi Saitta proprio per chiedere a che punto fosse il provvedimento che avrebbe permesso di importare gameti dall’estero e consentire così alle coppie piemontesi di affrontare il percorso della fecondazione eterologa anche nei centri pubblici, pagando soltanto il ticket.

“Saitta ha risposto che gli uffici sono al lavoro per approfondimenti scientifici e normativi – prosegue Batzella – ma sono passati sei mesi da quell’annuncio e niente è ancora cambiato, non c’è alcun accordo per definire e regolamentare l’importazione di gameti”.

“Le coppie – spiega Batzella – sono costrette a rivolgersi ai centri privati, arrivando a spendere quasi 10mila euro, nonostante siano già passati quattro anni dalla sentenza con cui la Corte Costituzionale ha aperto alla possibilità dell’eterologa anche in Italia e quasi due dall’inserimento nei Livelli essenziali di assistenza (Lea). E così mentre la Città della salute e della scienza annuncia di aver drasticamente ridotto le liste d’attesa per l’accesso alle tecniche di procreazione medicalmente assistita omologa, sull’eterologa tutto è fermo”.

In Piemonte, prosegue la consigliera di Mli, inoltre, “non è stata fatta alcuna campagna di sensibilizzazione per invitare i cittadini a donare i gameti, come avviene, invece, ad esempio, per il sangue e il midollo osseo e la maggior parte della gente non sa nemmeno cosa sia la fecondazione eterologa. Nella nostra Regione ci sono cinque centri pubblici di eccellenza autorizzati a praticare le tecniche di procreazione assistita di tipo eterologo, ma senza un provvedimento normativo che permetta loro di avere a disposizione i gameti, non possono garantire questo servizio. I diritti delle coppie sterili o infertili continuano a essere ignorati”.

26 Settembre 2018

© Riproduzione riservata

Via libera dalla Stato Regioni ai fondi per piattaforma liste d’attesa. Rinvio per Piano salute mentale e campagna per la salute riproduttiva
Via libera dalla Stato Regioni ai fondi per piattaforma liste d’attesa. Rinvio per Piano salute mentale e campagna per la salute riproduttiva

Dal programma sangue 2025 al finanziamento alle Regioni per la realizzazione dell’infrastruttura per la Piattaforma liste d’attesa, fino ai criteri per definire le Regioni benchmark per la definizione dei fabbisogni...

Piano sanitario nazionale. Monni (Toscana): “Va aggiornato, serve integrazione”
Piano sanitario nazionale. Monni (Toscana): “Va aggiornato, serve integrazione”

Il nuovo piano sanitario nazionale? Che sia “sempre più integrato: un’integrazione vera tra sanitario e socio-sanitario” per l’assessore al diritto alla salute e alle politiche sociali della Toscana, Monia Monni....

Riforma professioni sanitarie. Le Regioni al Governo: “Rischio invasione competenze e costi insostenibili”
Riforma professioni sanitarie. Le Regioni al Governo: “Rischio invasione competenze e costi insostenibili”

Arrivano le osservazioni delle Regioni sul ddl Delega al Governo in materia di professioni sanitarie e disposizioni relative alla responsabilità professionale". E non mancano le critiche e preoccupazioni su alcuni...

Tumore del retto. Studio italiano ‘NO-CUT’ dimostra che un paziente su quattro può guarire senza chirurgia
Tumore del retto. Studio italiano ‘NO-CUT’ dimostra che un paziente su quattro può guarire senza chirurgia

Una rivoluzione significativa sta cambiando la gestione del carcinoma del retto. Sono appena stati pubblicati sulla rivista scientifica The Lancet Oncology i risultati dello studio clinico NO-CUT, coordinato da ricercatori...