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Ticket specialistica. Dieci Regioni dicono no. Altre 9 già pronte ad applicarlo


Anche Molise, Abruzzo e la P.A. di Trento si uniscono alle Regioni che hanno deciso di non applicare i 10 euro di ticket aggiuntivi sulla specialistica previsti dalla manovra. Confermato il no di Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Valle D’Aosta e Sardegna, che in queste ore stanno studiando soluzioni alternative per coprire la spesa. Ticket già attivi in Basilicata, Lombardia, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Puglia, Sicilia, Lazio, Campania, Calabria. Ancora indecise Piemonte e P.A. di Bolzano.

18 LUG - Il “nuovo” super ticket di 10 euro imposto dal Governo non piace a nessuno. Ma non tutte le Regioni hanno le risorse necessarie per evitarlo, coprendo la spesa con soluzioni alternative. E così, sono già pronte ad applicarlo 9 Regioni italiane: Basilicata, Lombardia, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Puglia, Lazio, Campania, Sicilia e Calabria. Anche se, tra loro, c’è chi si riserva di toglierlo in futuro, una volta verificata la possibilità di coprire i mancati introiti (ad esempio la Lombardia e Sicilia) e chi, come la Calabria, il Lazio e la Campania, sta cercando di capire meglio il da farsi, dal momento che in queste Regioni, sottoposte ai Piani di Rientro, tutti i ticket erano già stati introdotti. Un deciso “no” al nuovo ticket arriva invece dal Veneto, dall’Emilia Romagna, dalla Toscana, dalla P.A. di Trento, dall’Umbria, dalla Valle D’Aosta, dalla Sardegna, dal Molise e dall'Abruzzo (dove il provvedimento è stato congelato almeno per i prossimi 15 giorni), che tuttavia dovranno intervenire con soluzioni alternative per trovare le risorse necessarie a coprire la spesa. Nelle restanti Regioni, Piemonte e P.A di Bolzano, la decisione non è ancora stata presa e si cerca in queste ore di capire se ci siano o no le risorse per evitare questa nuova spesa a carico dei cittadini.
Ecco, Regione per Regione, i risultati della ricognizione effettuata da Quotidiano Sanità tra gli assessorati regionali alla Sanità.
 
Le regioni che applicheranno il ticket:

Basilicata. La Regione applicherà il ticket di 10 euro sulla specialistica.

Calabria.I ticket sono stati introdotti per questioni di bilancio già dal 2009. Al momento anche qui la situazione è “congelata” in attesa di essere definita nelle prossime settimane.

Campania.Qui i ticket sulle visite specialiste e sui codici bianchi al Pronto Soccorso sono già in vigore da tempo. Non dovrebbero dunque esserci ulteriori aggravi per i cittadini a seguito della Manovra economica. In questi giorni è in corso un istruttoria per definire la questione.

Friuli Venezia Giulia.Saranno applicate anche in Friuli Venezia Giulia le nuove disposizioni sulla compartecipazione dei cittadini alla spesa sanitaria. Per le visite specialistiche ambulatoriali, si applica agli assistiti non esenti una quota fissa di 10 euro per ricetta, che si aggiunge al ticket attualmente in vigore.

Lazio.Nella Regione Lazio servirebbero circa 35 milioni di euro per evitare l’introduzione dei ticket da 10 euro per le prestazioni specialistiche. La governatrice, Renata Polverini, ha dichiarato che al momento si stanno studiando anche delle soluzioni come quella di alzare la fascia degli esenti, per far pesare al più basso numero possibili di persone l’entrata in vigore della nuova normativa.

Liguria. Anche qui, per questioni di bilancio, le direttive sull’introduzione del ticket da 10 euro sulle prestazioni specialistiche verranno applicate. “Non abbiamo più soldi per la sanità, perché l’anno scorso siamo stati l’unica regione nella storia che è andata indietro per quanto riguarda il riparto del fondo sanitario nazionale e quest’anno siamo stati nuovamente penalizzati”, ha affermato l’assessore alla Sanità, Claudio Montaldo, secondo il quale “l’operazione dei ticket sulla diagnostica è un’operazione sbagliata che va nella direzione di un progressivo definanziamento del sistema sanitario nazionale” e “il risultato è che avremo meno risorse perché i cittadini si rivolgeranno molto di più al privato”.

Lombardia.La Regione al momento applicherà il ticket da 10 euro sulle prestazioni specialistiche, riservandosi per il futuro eventuali modifiche, come dichiarato dallo stesso governatore, Roberto Formigoni, anche sull’ammontare dell’importo.
 
Puglia. Il governatore, Nichi Vendola, riguardo l’introduzione dei “pesantissimi” ticket sulle prestazioni specialistiche, ha parlato dell’inizio di un percorso “fatto di tagli, di tasse, di drastico impoverimento dell’Italia che lavora e dell’Italia più disagiata”. Verrà quindi introdotto questo balzello “dal carattere profondamente iniquo” che rischia di “colpire in modo irreparabile l’Italia dei ceti medio bassi”.

Sicilia. Il ticket sarà al momento applicato anche in Sicilia, in forza di una legge nazionale, ma l’assessore alla Sanità, Massimo Russo, ha spiegato che “il governo regionale sta valutando tutti gli aspetti procedurali e finanziari per  verificare la possibilità di eliminare, o comunque ridurre  sensibilmente, il ticket e reperire in altro modo le risorse necessarie”.
 

Le Regioni che hanno deciso di non introdurli cercando strade alternative:
 
Abruzzo. Il governatore e Commissario ad acta per la sanità, Gianni Chiodi, ha deciso di sospendere per 15 giorni l'applicazione della quota fissa di 10 euro a ricetta, introdotta per la specialistica ambulatoriale dalla Legge Finanziaria. La decisione è stata maturata nel corso della riunione a Pescara del tavolo tecnico sulla sanità, dopo un'attenta valutazione dei riflessi negativi che tale aumento porterebbe alle famiglie abruzzesi. "Considero il ticket richiesto dal Governo eccessivo e penalizzante - ha commentato Chiodi - soprattutto per i gruppi sociali più deboli. Per questo ho deciso di congelarne, per il momento, l'applicazione in attesa di un confronto con il Governo con cui valutare la possibilità di soluzioni alternative facendo forza proprio sui risultati raggiunti dall'Abruzzo, in termini di risanamento del debito e di equilibrio del bilancio".

Molise. Niente ticket in Molise. Almeno per il momento. Per "evitare ai molisani ulteriori aggravi di spese", il governatore, Michele Iorio, ha annunciato di aver avviato le procedure per  consentire l'eliminazione di questa quota aggiuntiva. "Tali procedure - ha però precisato Iorio - dovranno, ovviamente, essere accettate dai Ministeri competenti”.

Sardegna. L’assessore alla Sanità, Antonello Liori, ha dichiarato la sua volontà di non introdurre i ticket sulle prestazioni specialistiche. È a tal proposito prevista proprio in questi giorni una riunione con l’assessorato al bilancio, per individuare soluzioni alternative che permettano la copertura del mancato finanziamento da parte del Governo.

Toscana.Come annunciato dal governatore, Enrico Rossi, la Regione bloccherà l’introduzione del ticket da 10 euro per le prestazioni specialistiche. Entro 15 giorni, come annunciato dalla Regione, si studieranno forme di “compartecipazione graduata ad esempio in base all’età e alle patologie”, per sostenere le conseguenze dei tagli.

Umbria.La Regione ha deciso di non applicare i ticket sanitari da 10 euro per le prestazioni specialistiche.

Valle d’Aosta. Considerato che la sanità valdostana è interamente a carico dell’Amministrazione regionale che finanzia con fondi propri tutti gli interventi sanitari in Valle d’Aosta, la Regione ha comunicato che “non intende applicare gli ulteriori 10 euro sui ticket per le visite specialistiche e sulla diagnostica, previsti dalla manovra. Il Governo regionale avrà l’opportunità, qualora si renda necessario, di studiare altre misure contenitive nell’ambito delle finanziarie regionali volte a contenere la spesa pubblica, cercando di impattare il meno possibile sul cittadino”.

Veneto.Al momento, come confermato dal governatore, Luca Zaia, non è prevista l’introduzione del ticket sanitario di 25 euro per chi si reca al Pronto soccorso con un "codice bianco" e neanche quello di 10 euro per le visite specialistiche e gli esami diagnostici.
 
Emilia Romagna.Qui il governatore, Vasco Errani, e l’assessore alle politiche per la Salute, Carlo Lusenti, hanno inviato una circolare esplicativa indirizzata ai  Direttori generali delle Aziende sanitarie locali nella quale viene data indicazione di sospendere l’operatività dei ticket da lunedì, così come sarebbe previsto dalla Manovra, per avere il tempo, nelle prossime settimane, di fare tutte le valutazioni del caso e verificare le condizioni per applicare “scelte più appropriate eque ed efficaci”.
 
Marche.Qui la situazione relativa all’introduzione dei ticket da 10 euro è “congelata”. Nel corso delle prossime settimane dovrebbe definirsi l’eventuale applicazione delle norme contenute nella Manovra economica sul balzello per le visite specialistiche.
 
Trento. Non saranno applicati i ticket di 10 euro sulle visite sanitarie specialiste. Ad annunciarlo è stato il presidente della Provincia autonoma. Lorenzo Dellai. La possibilità di non introdurre i ticket, ha spiegato, è resa possibile dall'autonomia: sarà la Giunta provinciale a decidere dove e come introdurre i tagli o il controllo di spesa.

 
Le Regioni che lo hanno congelato:
 
Pa Bolzano. La Giunta ne sta discutendo in queste ore.

Piemonte. La Regione sta facendo i conti per vedere con quali tempi ed eventuale gradualità o rimodulazione fare entrare in vigore le nuove direttive in tema di ticket sanitari. Il governatore, Roberto Cota, ha incaricato l'assessore al Bilancio, Giovanna Quaglia, di svolgere tutte le verifiche per valutare le ricadute che comporteranno i 28,70 milioni di euro di mancate entrate. "E' una decisione che prenderemo nei prossimi giorni in Giunta – ha spiegato Quaglia - ma non è così semplice perché quella somma va in qualche modo recuperata. Sui ticket sanitari magari si può pensare a modularne l'applicazione, ad esempio su alcune specializzazioni. Resta il fatto che come Regione siamo sottoposti al piano di rientro”.


 
(ultimo aggiornamento alle ore 16.00 del 19 luglio 2011)

L.F.  G.R.

18 luglio 2011
© Riproduzione riservata

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