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Allarme delle Regioni sul decreto “premi e sanzioni”. Federalismo ormai compromesso


Il testo che sta per essere varato dalla bicameralina non raccoglie nessuna delle indicazioni che le Regioni avevano raccolto in un documento. Durissimo il giudizio dei presidenti regionali: “un intervento legislativo esorbitante, non rispondente al quadro costituzionale di riferimento, che inevitabilmente comprometterà la tenuta complessiva del sistema delle relazioni istituzionali”. Ma per le Regioni è lo stesso impianto del federalismo ad essere ormai compromesso.
 

27 LUG - I presidenti delle Regioni concordano con “l’esigenza di prevedere premi e sanzioni che portino tutte le Istituzioni della Repubblica ad un efficace governo della spesa pubblica”, ma ribadiscono le posizioni espresse in un documento del 5 maggio scorso, nessuna delle quali è stata accolta nel testo del decreto che sta per essere votato dalla Commissione bicamerale per l’attuazione del federalismo.
In una nota diffusa questa mattina, le Regioni stigmatizzano il ricorso, nel decreto, “all’articolo 126 della Costituzione, le cui disposizioni sono l’extrema ratio di fronte a fatti gravissimi lesivi dell’ordinamento giuridico. Secondo la Conferenza delle Regioni occorre invece rifarsi più propriamente all’articolo 120 della Carta che disciplina i meccanismi sostitutivi del Governo”. L’articolo 126 della Costituzione, infatti, prevede lo scioglimento di un Consiglio regionale e la rimozione del presidente “che abbiano compiuto atti contrari alla Costituzione o gravi violazioni di legge”, ovvero “ per ragioni di sicurezza nazionale”.
 “La Conferenza delle Regioni – prosegue la nota – sottolinea che ci si trova di fronte ad un intervento legislativo esorbitante, non rispondente al quadro costituzionale di riferimento, che inevitabilmente comprometterà la tenuta complessiva del sistema delle relazioni istituzionali. Il disposto combinato delle norme in itinere con quanto previsto dalla Manovra (L. 111/2011), prefigura una situazione in cui per molte Regioni sarà difficile, se non impossibile, restare in equilibrio di bilancio. Le Regioni avevano evidenziato in tutte le sedi istituzionali che interventi di questo tipo devono necessariamente scaturire da un Accordo Stato-Regioni e da disposizioni condivise che devono trovare una sintesi nel rispetto del principio della reciprocità”.
Infine una più generale preoccupazione sullo stato dell’arte del Federalismo fiscale, che a causa del  “quadro frammentato delle disposizioni contenute nei diversi Decreti Legislativi in attuazione della delega” sono ormai “anche alla luce delle recenti Manovre finanziarie, definitivamente compromesse nell’attuazione”.
 

27 luglio 2011
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