Basilicata: definite le reti di assistenza della pediatria e per l’ictus

Basilicata: definite le reti di assistenza della pediatria e per l’ictus

Basilicata: definite le reti di assistenza della pediatria e per l’ictus
I due nuovi percorsi assistenziali sono stati presentati dall’assessore alla Sanità Attilio Martorano per cui "migliora l’offerta di assistenza e cura del sistema sanitario regionale, nonostante la crisi e i tagli nei trasferimenti governativi”.

 
Il percorso di riforma del sistema sanitario regionale si arricchisce di due nuove reti che consentiranno di migliorare sensibilmente la capacità di assistenza e cura del sistema sanitario regionale. Nonostante la drammatica situazione di crisi finanziaria e i pesanti tagli nei trasferimenti governativi, continua l'impegno del Dipartimento Salute per potenziare l’offerta di assistenza e cura. Nelle ultime settimane sono state definite due nuove reti: quella della pediatria e quella dell'ictus. Per entrambe è stato adottato il modello "hub and spoke" – mozzo e raggi.
Per la rete interaziendale pediatrica il “cerchio” è costituito dai pediatri di famiglia e dalle strutture distrettuali di riferimento, i “raggi” dalle strutture ospedaliere delle Aziende Sanitarie e il “mozzo” è individuato nell’Ospedale Regionale “San Carlo” di Potenza. Si completa così il percorso avviato con il protocollo sottoscritto con l'Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma.
Il nuovo sistema assistenziale pediatrico si fonda su una organizzazione sanitaria integrata ospedale-territorio, dove il pediatra di famiglia diviene il punto di riferimento centrale, il riferimento dei diversi processi di cura e di assistenza facendo da mediatore tra i bisogni del bambino e della famiglia e la rete di servizi. Agli ospedali di primo livello (Matera, Melfi, Policoro, Lagonegro e Villa d'Agri) è affidato il compito di garantire il supporto ai pediatri di famiglia per quelle patologie di bassa complessità. La funzione specialistica è riservata al Centro pediatrico Bambino Gesù Basilicata che si sta strutturando nell’Ospedale San Carlo di Potenza, e che si farà carico della gravità e della complessità della malattia sospetta o conclamata che richiede un intervento integrato e multisciplinare ad opera di più specialisti e l’uso di tecnologie avanzate. Per le prestazioni di elevata complessità non erogabili presso il San Carlo, i bambini saranno trasferiti a Roma, presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù.
“Del resto – afferma l'assessore Martorano – l’attesa riduzione della migrazione sanitaria in seguito alla costruzione del Centro pediatrico e l’articolata organizzazione capillare della rete pediatrica regionale non costituirà solo un beneficio finanziario per le casse regionali ma anche un miglioramento dell’offerta sanitaria e una significativa riduzione dello stress e dei disagi per le famiglie dei pazienti, che solo nei casi più complessi dovranno allontanarsi da Potenza”.
Quanto all'ictus, il quadro epidemiologico è drammatico: in Italia l’ictus è la terza causa di morte dopo malattie cardiovascolari e neoplasie, causando il 10-12% dei decessi e rappresenta la principale causa di invalidità. In Basilicata la percentuale di pazienti colpiti da ictus e patalogie connesse è leggermente superiore alla media nazionale. Nel corso del 2010, infatti, sono stati 2199 i ricoveri, distribuiti equilibratamente tra le province di Potenza (1466) e la provincia di Matera (732). La mortalità acuta (30 giorni) dopo ictus è pari a circa il 20 per cento mentre quella a un anno ammonta al 30 per cento circa. A un anno circa dall’evento acuto, un terzo circa dei soggetti sopravvissuti ad un ictus presenta un grado di disabilità elevato, tanto da poterli definire totalmente dipendenti. Con l'introduzione delle stroke unit presso i presidi ospedalieri di di Lagonegro e Matera, connessi con quello già operativo presso il San Carlo di Potenza, sarà completata una rete in grado di garantire tempi di intervento utili per limitare il rischio di morte oltre che i danni neurologici che tipicamente questo tipo di patologia produce.
Con queste due reti appena programmate, le aziende sanitarie dovranno in tempi rapidissimi procedere alla organizzazione di tutte le attività e i servizi necessari per poter rendere pienamente operative le scelte che il governo regionale ha fatto.

14 Novembre 2011

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