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Arnas Brotzu.  Selezioni interne del personale amministrativo. Mura: “Si blocchi il bando, regolamento da rivedere”

di Elisabetta Caredda

Sulle progressioni tra Aree del comparto sanità la segretaria Fsi Usae Sardegna osserva: “Nel passaggio ad es. da ex cat. C a ex cat. D, in armonia al CCNL, è richiesto o il possesso della laurea più 5 anni di esperienza o, in alternativa, il possesso del diploma e 10 anni di attività. Attribuire, come previsto da regolamento Arnas, a tutti i candidati 1,5 punti per il solo anno di anzianità di servizio non è appropriato, viene meno la valutazione della laurea”. IL BANDO

02 OTT - Il regolamento per le progressioni tra Aree riferito al comparto sanità dell’Arnas G. Brotzu di Cagliari in questi giorni è oggetto di discussione tra i professioni che operano nell’azienda sanitaria e sono interessati a partecipare alle selezioni interne da quest’ultima indette. Ne parla nello specifico a Quotidiano Sanità la Segretaria regionale del sindacato FSI USAE Sardegna che ha portato all’attenzione della governance dell’azienda alcune osservazioni, in seguito al punteggio visto attribuire ai candidati dal bando riguardante la selezione interna di n. 7 Collaboratori Amministrativi Professionali.

“Numerose sono state le segnalazioni pervenuteci – spiega Beatrice Mura, la Segretaria FSI USAE Sardegna -, in seguito alla pubblicazione del bando finalizzato alla selezione interna per le progressioni verticali di n. 7 Collaboratori Amministrativi Professionali indetto dall’Arnas G. Brotzu. Ci siamo allora presi la briga di rileggere il regolamento per le progressioni tra Aree riferito al comparto sanità e da una più attenta analisi, sono emerse delle criticità che abbiamo ora messo all’attenzione della governance dell’azienda”.

“L’art. 21, comma 2, del CCNL Comparto Sanità, Periodo 2019–2021 su cui si basa il regolamento aziendale citato – prosegue la Segretaria -, riferito alle progressioni tra le Aree, come nel caso ad esempio di passaggio del ruolo degli istruttori a quello dei funzionari, in prima applicazione prevede che i candidati siano in possesso del titolo di studio richiesto per l’area immediatamente superiore con almeno 5 anni di esperienza professionale maturata nel profilo professionale di appartenenza o, alternativamente, viene richiesto il possesso del titolo di studio relativo all’area cui il dipendente è inquadrato con almeno 10 anni di esperienza professionale maturata sempre nel profilo professionale di appartenenza”.

“Ragionevolmente parlando - sottolinea Mura - è chiaro che il requisito per poter accedere alla procedura delle progressioni, come nel caso di passaggio da ex cat. C a ex cat. D, sia o il possesso della laurea più 5 anni di esperienza professionale o in assenza della laurea, del possesso del diploma e di almeno 10 anni di esperienza professionale. Quindi, secondo il CCNL, la laurea più i 5 anni di esperienza sono equivalenti ai 10 anni di lavoro senza la laurea”.

In riferimento al regolamento in materia dell’Arnas G. Brotzu (art. 9) la segretaria FSI USAE Sardegna fa perciò notare: “Premesso quanto detto sinora, ne consegue che nella valutazione dei titoli in fase di selezione per le progressioni di carriera non sia appropriato attribuire indistintamente ai candidati 1,5 punti per il solo anno di anzianità di servizio perché, così facendo, il titolo di studio non avrebbe alcun valore venendo meno il principio di equivalenza disciplinato dal CCNL sopra accennato. Infatti, un laureato con 5 anni di esperienza otterrebbe 7,5 punti, mentre un non laureato con 10 anni ne otterrebbe 15”.

“In sintesi – continua Mura -, dal caso limite come questo, vien fuori che le selezioni disciplinate dal suddetto regolamento se da un lato tengono conto dell'intera esperienza del dipendente con 10 anni di attività, dall’altro annullano il valore del titolo di studio superiore dell’altro candidato che ne ha 5 di operatività svolta nel profilo professionale di appartenenza. Della laurea, come nel caso in esempio prima citato, o del diploma nel caso di passaggio dal livello ex B a ex C”.

Le proposte della Segretaria: “In armonia al CCNL dunque, per una corretta applicazione della disciplina in essere sull’attribuzione dei punteggi che concorrono alla valutazione delle progressioni di carriera nell’area del comparto sanitario, si potrebbe procedere in due modi alternativi: o attribuendo alla laurea un punteggio pari a 7,5 punti in modo tale che un laureato con 5 anni di esperienza abbia lo stesso punteggio di partenza di un diplomato con 10 anni di esperienza, o al requisito considerato di accesso non si attribuisce nessun punteggio alla laurea, ma nel calcolo dell'anzianità di servizio si tiene conto semplicemente per il laureato del periodo di esperienza eccedente i 5 anni obbligatori, e per il diplomato del periodo di esperienza eccedente i 10 anni richiesti. Ossia, l’esperienza necessaria per l’accesso alla procedura di “verticalizzazione” andrebbe scomputata dal calcolo complessivo”.

“In entrambi i casi – conclude Mura - si rispetterebbe l'equivalenza prevista dal CCNL il cui obiettivo è quello di "tenere conto dell'esperienza maturata" dai dipendenti e non anche di "sminuire e depauperare di qualsiasi valore il titolo di studio. Ecco quindi la richiesta e l’appello volto alla Direzione del Brotzu affinché intervenga in tempi imminenti a modificare/integrare il regolamento aziendale in materia di progressioni dei dipendenti dell’azienda, ed a sospendere chiaramente la procedura concorsuale ancora in corso di cui alla Deliberazione n. 1261 dello 13 settembre 2023”.

Elisabetta Caredda

02 ottobre 2023
© Riproduzione riservata

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