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Cancro. Il gene TAZ. E' sua la colpa della crescita tumorale e delle metastasi


È il gene che, attivato dall’eccesso dell’ormone Wnt, regola le staminali tumorali e dunque dà il via a uno sviluppo aberrante dei tessuti: è così che secondo uno studio italiano dell’Università di Padova nascono i tumori e le metastasi. La ricerca che ne parla pubblicata su Cell.

16 GEN - Da diverso tempo ormai si è riconosciuta nelle cosiddette cellule staminali del cancro il meccanismo che alimenta la crescita dei tumori con gli stessi meccanismi attivi nello sviluppo embrionale e nel mantenimento delle cellule staminali sane, e verosimilmente sono proprio queste cellule ad essere in parte responsabili dello sviluppo delle metastasi. Oggi, alle conoscenze su di loro si aggiunge un contributo tutto italiano, pubblicato su Cell: un gruppo di ricercatori dell’Università degli Studi di Padova ha scoperto che l'eccesso dell’ormone Wnt, normalmente coinvolto nella costruzione degli organi e nei processi rigenerativi, attiva un gene maestro della staminalità tumorale, chiamato TAZ. La ricerca è stata finanziata grazie al sostegno di un programma di ricerca AIRC basato sui contributi 5x1000.
 
In realtà TAZ era già noto ai ricercatori: è un gene che durante lo sviluppo di un organo controlla le sue dimensioni e animali che per difetti genetici nascono con troppo TAZ sviluppano organi giganteschi. La nuova scoperta sul ruolo sulle staminali tumorali, apre però nuove prospettive terapeutiche: in futuro, grazie a farmaci mirati e anticorpi monoclonali sarà possibile colpire con un unico vettore sia Wnt che TAZ e arrestare, quindi, lo sviluppo della malattia.
 
Ma qual è il percorso che ha portato a questo risultato? Un elemento che è emerso con grande chiarezza dalla ricerca sul cancro degli ultimi anni è che un tumore non è un insieme di cellule uguali e ugualmente fuori controllo, come si credeva una volta, ma un vero e proprio tessuto dotato di tante cellule diverse. In altre parole, il cancro ha le sue radici negli stessi meccanismi che garantiscono ai nostri corpi di vivere per decenni, di auto-rinnovarsi e di ripararsi. I ricercatori stanno da tempo lavorando per scoprire le differenze fra la norma e la malattia, e in particolare quello che vogliono individuare sono le forzature che il tumore è costretto a fare per rigenerarsi come un organo nuovo e abnorme. In condizioni normali lo sviluppo di un nuovo organo avviene solo durante lo sviluppo embrionale, e solo pochi organi, come il fegato, sono capaci di rigenerarsi dopo aver subito un danno. Il cancro è un organo che ha scoperto il segreto di come riprodurre se stesso, ed è grazie alle sue cellule staminali che si possono sviluppare le metastasi, con ricadute dopo la chemioterapia.
Le cellule tumorali da sole però non riuscirebbero a fare molto, e anche il più aggressivo dei tumori ha bisogno di ricevere parecchi segnali dall’ambiente che lo circonda. Uno di questi segnali viene da un ormone che si chiama Wnt: un fattore attivo durante lo sviluppo embrionale e nei normali processi rigenerativi. Lo studio di Stefano Piccolo, che porta la firma di Luca Azzolin e Michelangelo Cordenonsi, spiega come l'eccesso di Wnt attivi nella cellula proprio il gene maestro della staminalità tumorale chiamato TAZ.
 
In sintesi, possiamo dire che i risultati prodotti dal team dimostrano che nell’organismo possono esistere due processi di sviluppo, uno normale e uno aberrante. “Il processo di crescita aberrante che regola la crescita e la dimensione di un tumore, e la proliferazione delle metastasi – spiegano gli scienziati – è la versione stonata di quella danza armoniosa che guida invece lo sviluppo embrionale”.

16 gennaio 2013
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