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La “soluzione all’italiana” per il vaccino AstraZeneca

di Cesare Fassari

La decisione delle autorità italiane - annunciata questa sera dal presidente del Css, dal Dg di Aifa e dal Dg della prevenzione del ministero della Salute - di “raccomandare” la somministrazione in via “preferenziale” del vaccino AstraZeneca per gli over 60 e quindi di converso, pur senza dirlo, di “sconsigliarlo” per gli under 60, rientra appieno nella casistica delle cosiddette “soluzioni all’italiana”. Che per non scontentare nessuno scontenta tutti

07 APR - Dispiace dirlo ma a volte i vecchi detti con annessi pregiudizi sul nostro modo di fare, c’azzeccano, come avrebbe detto il Di Pietro dei vecchi tempi.
 
La decisione delle autorità italiane - annunciata questa sera alla conferenza stampa dal presidente del Css, dal Dg di Aifa e dal Dg della prevenzione del ministero della Salute - di “raccomandare” la somministrazione in via “preferenziale” del vaccino AstraZeneca per gli over 60 e quindi di converso, pur senza dirlo, ci mancherebbe, di “sconsigliarlo” per gli under 60, rientra appieno nella casistica delle cosiddette “soluzioni all’italiana”.
 
Ovvero l’apoteosi della “non scelta” per non scontentare nessuno con il risultato quasi certo di scontentare tutti.
 
Si era detto, come l’altra volta, di attendere il verdetto di Ema e l’Ema oggi ha ribadito che il rischio beneficio di questo vaccino resta ampiamente favorevole e che non ci sono elementi per indicare limiti di sorta, per età o sesso, alla somministrazione del vaccino.
 
In un'Europa che rispetti ruoli e prerogative delle sue stesse istituzioni cosa si dovrebbe fare? Non porre limiti e seguire le indicazioni di Ema sulle avvertenze degli eventi avversi molto rari che potrebbero essere causati da questo vaccino (ma non solo da questo, come sempre Ema ha sottolineato).
 
E invece noi che facciamo (e con noi, forse con altre modalità altrettanto “poco scientifiche”, anche altri Paesi)? Non ci prendiamo la responsabilità di porre limiti certi e inderogabili (perché contro l'Ema non si può...) ma adottiamo la formula del “consiglio per gli acquisti” con cui la responsabilità sul cosa fare è scaricata in primis sulle Regioni e poi sul cittadino stesso, ormai completamente disorientato.
 
E così potremmo svegliarci domani con il Lazio che fa AstraZeneca a tutti e la Lombardia solo agli over 60. Oppure, perché no, altre regioni che autonomamente potrebbero “consigliare” di farlo solo agli over 65 (per mostrare ancora più solerzia degli altri) e così via.
 
Poi non lamentiamoci se il vicino di casa o il parente stretto alla proposta AstraZeneca risponderà con un bel gesto dell’ombrello di Sordiana memoria.
 
Ma stavolta i “lavoratoriiiii” a cui quel gesto sarà rivolto saranno lor signori, compreso il nostro generale commissario che oggi annuncia con piglio deciso che da domani si apriranno le prenotazioni per le vaccinazioni con AstraZeneca “anche” per la fascia di età 60-79 anni…Peccato che già si fanno…
 
No, non siamo messi bene…
 
Cesare Fassari

07 aprile 2021
© Riproduzione riservata

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