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Sicilia. In scena il “social mob” dei precari della sanità

Tramite una serie di ashtag sui social network, il Comitato regionale “Generazione precari della sanità siciliana” richiama l’attenzione sui problemi della sanità siciliana e chiede: il commissariamento della sanità siciliana per il rilancio del Ssr, la rimodulazione della rete assistenziale siciliana, la stabilizzazione dei precari e lo sblocco dei concorsi in sanità in Sicilia.

02 NOV - Va in scena oggi il Social Mob “Il de profundis della sanità siciliana”, promosso dal Comitato regionale “generazione precari della sanità siciliana” per “celebrare la imminente estinzione della sanità siciliana”.

Nella nota che annuncia l’iniziativa il Comitato spiega, infatti:

- “che la Regione Sicilia è una delle ultimissime inadempienti rispetto alla normativa vigente in tema di rimodulazione delle reti assistenziali (rete ospedaliera, territoriale e delle emergenze-urgenze)”;

- “che la sanità siciliana versa in uno stato di paralisi a causa della mancata rimodulazione delle reti assistenziali e delle conseguenti carenze di organico del personale medico e sanitario”;

- “che, ad oggi, tuttavia, l’assistenza dei cittadini e il mantenimento dei livelli essenziali di assistenza sono garantiti dalle centinaia di precari medici e sanitari che, nonostante il superamento di numerose procedure concorsuali, continuano a prestare la loro opera in attesa di una stabilizzazione o assunzione”;
 
- “che il 31/12/2016 scadranno le graduatorie dei concorsi a tempo indeterminato, vanificando le legittime aspettative di stabilizzazione di centinaia di operatori sanitari vincitori di pubblico concorso”;

- “che in mancanza della rimodulazione della rete assistenziale non solo sarà impossibile indire procedure concorsuali riservate (ai sensi del DPCM Salva Precari Sanità) o aperte per quanti aspirino ad essere assunti a tempo indeterminato nel SSR, ma parimenti non sarà possibile utilizzare eventuali finanziamenti destinati ai concorsi stanziati nella Legge di Stabilità 2017, in approvazione in Parlamento, né sarà possibile recuperare risorse a livello regionale da destinare ai concorsi per il ricambio generazionale all’interno del Ssr”.

Il Comitato punta quindi il dito contro l’attuale governance regionale della sanità che, spiega, “non solo ha mancato nell’assolvimento dei propri doveri istituzionali in tema di risorse umane in sanità, ma più in generale ha assunto iniziative non condivisibili quali, a titolo esemplificativo, l’impegno a finanziare con ben 600mila euro un programma di ricerca sulla retinite pigmentosa (malattia rara a bassa prevalenza) nell’ambito dei programmi diversamente destinati alla ricerca su patologie di elevato impatto (come ad esempio le malattie croniche e cronico-degenerative), ovvero abbia dimostrato scarsa attenzione, parimenti, sulla formazione dei futuri specialisti, non avendo ancora riattivato l’Osservatorio Regionale della Formazione Medica Specialistica (organo deputato al monitoraggio della qualità della formazione nelle scuole di specializzazione) a ben 6 mesi dall’avvenuto rinnovo delle componenti elettive”.

Il Social Mob annuncia quindi il Comitato è “la prima di una serie di iniziative volte a sensibilizzare l’opinione pubblica e, in particolare i cittadini siciliani, sul tema del rilancio della sanità siciliana a partire dal capitolo dalle risorse umane”.

In particolare si chiede:

-    “il commissariamento della sanità siciliana per il rilancio del Ssr”;

-    “la rimodulazione della rete assistenziale siciliana”;

-    “la stabilizzazione dei precari e lo sblocco dei concorsi in sanità in Sicilia”.


L’adesione al Social Mob consisterà nel veicolare tramite i social network (Twitter e Facebook), in maniera coordinata, dalle ore 10:00 alle ore 14:00 del 2 novembre 2016, i messaggi contenenti i seguenti ashtag: #inmortesanità #sicilia - #commissariamento #sanita #sicilia - #precari #sanita #stabilizzazione - #concorsi

02 novembre 2016
© Riproduzione riservata

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