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Veneto. Tar boccia concorso psicologi di Azienda Zero, tutto da rifare  

Un “pasticcio” che va avanti da due anni, con prove cambiate rispetto a quelle previste da bando e un tentativo confuso di rimettersi in riga dopo una prima bocciatura da parte del Tar su ricorso presentato dai bocciati ai test. Il Tar a questo punto taglia corto: è tutto da rifare e, se non lo farà Azienda Zero entro 60 giorni, ci penserà un commissario. Intanto i servizi sanitari regionali aspettano ancora i loro psicologi. LA SENTENZA


03 OTT - Il Veneto cercava 47 psicologi ma, a distanza di due anni dal primo concorso bandito, non solo gli psicologi non sono stati assunti, ma il concorso è tutto da rifare e Azienda Zero sarà chiamata a risarcire i danni di un pasticcio alimentato per due anni.

Tutto inizia a dicembre 2021, quando Azienda Zero indice un concorso pubblico per titoli ed esami, per la copertura di 47 posti di dirigente psicologo – disciplina di psicoterapia a tempo indeterminato ed a rapporto esclusivo (Area di Psicologia, Ruolo Sanitario – Profilo Professionale: Dirigente Psicologo), suddivisi nelle varie Aziende ULSS del territorio regionale. Il bando prevedeva una prova scritta consistente in un piano di lavoro su di un caso psico-patologico presentato dalla Commissione sotto forma di storia psico-clinica scritta o di colloquio registrato e proposte per gli interventi ritenuti necessari o soluzione di quesiti a risposta sintetica inerenti alla disciplina a concorso, seguita da una prova pratica ed una orale.

L’alto numero di candidati, 2.140 candidati, induce la Commissione a chiedere (e ottenere) una semplificazione delle modalità di correzione della prima prova scritta, predisponendo in luogo di quanto previsto dal bando, un test consistente in 30 domande a risposta multipla con quattro opzioni di risposta, di cui una soltanto corretta. Il 1° giugno 2022 la prova si svolge, ma chi non supera il test presenta ricorso per avere subito un pregiudizio dal mancato svolgimento della prima prova scritta secondo le modalità previste dal bando, in ragione della diversità di preparazione, studio ed apprendimento richieste per lo svolgimento dell’analisi di un caso psico-patologico presentato sotto forma di storia psico-clinica scritta, rispetto alla compilazione di un test a risposta multipla da completare in 30 minuti.

Il Tar Veneto, il 21 luglio 2022, accoglie il ricorso e ordina di rifare il concorso secondo le procedure previste dal bando. Azienda Zero, tuttavia, decide di dare esecuzione alla sentenza rinnovando la procedura solo per i candidati che in data 1° giugno 2022 non avevano superato la prova. Tutti i presenti bocciati, non solo i ricorrenti, che presentano un ulteriore ricorso per chiedere l’annullamento totale del concorso, considerato, tra le altre cose, che i candidati che avevano superato la prima prova scritta del 1° giugno 2022 avrebbero potuto beneficiare dei risultati postivi conseguiti nonostante la prova si fosse svolta con modalità in contrasto con quanto previsto dal bando (testa a risposta multipla) e, secondo i ricorrenti, non idoneo a valutare i candidati alla stesura dell’elaborato.

La nuova sentenza del Tar mette la parola fine sulla vicenda: la procedura concorsuale debba essere rinnovata fin dal principio secondo le modalità previste dal bando e la prima prova scritta deve essere considerata priva di effetti sotto ogni punto di vista.

Azienda Zero ha 60 giorni per provvedere o, stabilisce il Tar, sarà nominato un commissario ad acta, che provveda a tutti gli adempimenti indicati.

Infine, Azienda Zero è condannata anche alla rifusione delle spese di lite in favore dei ricorrenti liquidandole nella somma di 3.500 euro, oltre a compensare le spese di giudizio nei confronti dei candidati che hanno superato la prova e si sono costituiti in giudizio.

03 ottobre 2023
© Riproduzione riservata

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