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Veneto. Si inasprisce lo scontro tra Regione e medicina generale

Le ultime dichiarazioni del segretario della Fimmg Treviso, Brunello Gorini, che suggerisce lo sciopero ad oltranza dei medici fino ad arrivare alla Prefettura, hanno mandato su tutte le furie l’assessore Coletto: “A tutto c’è un limite. Sono toni da rissa”. E chiama in causa la Fimmg Veneto e la Fimmg Nazionale. “Se la pensano allo stesso modo, parliamo di posizioni preclusive a qualsiasi ipotesi di confronto ragionevole”.


05 OTT - “A tutto c’è un limite, anche alla polemica più aspra. Chiedo ai vertici regionali e nazionali della Fimmg se condividono le dichiarazioni apparse sulla stampa di oggi da parte del loro segretario provinciale di Treviso Brunello Gorini. In caso affermativo, si tratta purtroppo di posizioni preclusive a qualsiasi ipotesi di confronto ragionevole, al quale sono e resto disponibile, non per lo sciopero di questo periodo, ma da sempre. Se si vuole buttarla in rissa, però, si sappia che i toni da curva sud non porteranno a nulla di serio”. Con queste parole, l’assessore alla Sanità della Regione del Veneto, Luca Coletto, commenta le dichiarazioni rilasciate alla stampa trevigiana dal segretario provinciale di Treviso della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale.

“Bisogna bloccare tutto chiudendo gli ambulatori a oltranza. Cosa succederebbe? I medici di famiglia verrebbero precettati? Bene, allora potremmo discutere con la Prefettura. Di certo così non si può andare avanti. Il governo di questa Regione ha ereditato la miglior sanità d'Italia, e ora la sta distruggendo” sono le parole di Brunello Gorini rilanciate dal Gazzettino.

“Se il pensiero della Fimmg – aggiunge Coletto – è, come dichiara Gorini, che ‘il governo di questa Regione ha ereditato la sanità ,migliore e ora la sta distruggendo’ viene da chiedersi cosa possano volere i Medici di Medicina Generale se non lo scontro fine a sé stesso, testimoniato da una posizione che non sta né in cielo né in terra.  Chiedono di interloquire con un interlocutore che disprezzano a tal punto? Allora lascino perdere e la Regione andrà dritta per la sua strada nell’attuare una programmazione che guarda esclusivamente al bene dei pazienti”.

“Checchè ne dica Gorini – prosegue l’assessore regionale tornando nel merito della programmazione - il Piano Sociosanitario del Veneto è tutt’altro che disatteso. Per buona parte è già applicato, per il resto è cantierato, come nel caso degli ospedali di comunità, per i quali attiveremo 880 nuovi posti letto nel prossimo biennio e altri 380 appena dopo, andando così a coprire la totalità dei letti di questa tipologia previsti nel piano, pari all’1,2 per mille abitanti”.

“Invece che comportamenti da tifoso allo stadio – aggiunge - è necessaria la massima onestà intellettuale, a cominciare dalla presa d’atto che negli ultimi anni i tagli del Fondo Sanitario Nazionale, subiti inopinatamente dal Veneto, sono stati pesanti e hanno messo in crisi il programmatore sul territorio, che si è trovato a non avere la benzina sufficiente per completare il percorso che era stabilito. Ogni singola previsione del Pssr trova e troverà attuazione, ma la navigazione è stata e sarà controvento”.

“I letti degli ospedali di comunità – dice ancora Coletto – saranno di classificazione esclusivamente sanitaria a media e bassa intensità, e non più sociosanitaria, nel rispetto delle norme nazionali (DM 70) sulla classificazione dei posti letto ospedalieri”.

“Anche la programmazione per la medicina territoriale – conclude l’assessore – è in piena evoluzione. Come Regione abbiamo stanziato 25 milioni di euro l’anno per tre anni, ma anche in questo caso abbiamo scontato la contemporaneità dei tagli nazionali, che diminuivano le risorse proprio mentre noi investivamo. Ciò nonostante – ha detto citando alcuni numeri -  ad agosto 2017 risultavano autorizzate 86 Medicine di Gruppo Integrate delle quali 68 già attivate, che coinvolgono 574 medici di medicina generale sul totale veneto di 3.144 e riguardano 814 mila 268 assistiti”.

05 ottobre 2017
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