Botta e risposta tra l’assessore al Welfare di Regione Lombardia, Guido Bertolaso, e la Fimmg Milano, dopo l’attacco hacker che negli scorsi giorni ha visto sottrarre informazioni dal database dei medici di famiglia e usare per chiedere via mail ai pazienti falsi pagamenti di ticket su prestazioni e visite realmente prescritti.
“Da tempo Regione Lombardia ha suggerito a tutti, anche ai medici di famiglia, di avvalersi delle strutture istituzionali”, le parole dell’assessore Guido Bertolaso riferite dall’Ansa. “Se vogliono fare in modo diverso – ha detto Bertolaso a margine del giorno di vaccinazioni organizzato a San Siro – allora poi se la devono vedere sia con i cittadini che hanno visto violati i loro dati, sia con il garante della privacy, voglio sperare. Nei nostri confronti non fa sconti e spero che adotti lo stesso atteggiamento nei confronti di portali e strutture che possiedono dati sensibilissimi e possono essere violati abbastanza facilmente”.
Parole su cui la Fimmg Milano manifesta “forte stupore”. Una affermazione “decisamente fuorviante”, commenta in una nota Anna Pozzi, segretario provinciale Fimmg Milano, “soprattutto considerando che nel recente passato non poche strutture istituzionali sono state oggetto di attacchi informatici: tra queste le ASST di Garbagnate, Rhodense, l’ospedale Sacco, un importante privato accreditato e altre. Ci chiediamo se tali parole si inseriscano nell’idea, più volte espressa in diverse occasioni, di trasformare nel medio periodo la figura del medico di famiglia da libero professionista a dipendente pubblico, magari incardinato nelle Case di Comunità.”
Pozzi ricorda come la disponibilità della Federazione a collaborare con la Regione non sia mai mancata, in particolare per quanto riguarda il ruolo dei medici di famiglia nelle Case di Comunità. “Abbiamo salutato positivamente – aggiunge Pozzi – la recente pubblicazione dell’ ‘Atto di indirizzo’ , frutto anche dell’impegno del vicepresidente Marco Alparone, indispensabile per aprire un negoziato che definisca concretamente le attività dei medici di famiglia all’interno delle Case di Comunità”.
“Nel frattempo”; sottolinea Pozzi, nel giorno di avvio della campagna di vaccinazione antinfluenzale “molti medici di famiglia lombardi hanno riscontrato notevoli difficoltà di accesso al portale regionale per l’inserimento dei dati vaccinali. Un ulteriore esempio di come i sistemi ‘istituzionali’ non siano sempre così efficienti come si vorrebbe far credere”.
“Speriamo che l’Assessore trovi presto un momento per incontrare i medici di famiglia dell’area milanese, che presenta peculiarità e criticità maggiori rispetto agli altri territori lombardi” conclude Pozzi. “Siamo pronti a far sentire la nostra voce, a esporre le nostre esigenze e, soprattutto, a presentare proposte concrete per migliorare i servizi territoriali dedicati ai cittadini più fragili, agli anziani e ai cronici. Milano è un’area particolarmente critica per la sanità territoriale, ma anche un laboratorio dove la collaborazione può fare la differenza.”