“La strenua battaglia di sindacati come il nostro, che da anni combattono per il riconoscimento della professione degli infermieri come categoria usurante conosce oggi una nuova tappa nel suo tortuoso cammino. Con la speranza che non sia l’ennesimo salto nel buio”. Così Antonio De Palma, presidente del sindacato degli infermieri Nursing Up, ha esordito nel suo discorso durante l’audizione al Senato dello scorso 15 febbraio in merito al disegno di legge in corso che potrebbe arrivare a riconoscere “usuranti” l’attività professionale.
“Come è possibile – si chiede De Palma – che fin ora non siano stati tenuti in alcuna considerazione elementi probanti come la qualità, la tipologia e le peculiarità del servizio infermieristico, nonché il forte carattere stressogeno dell’attività svolta e l’elevata valenza usurante che esprimono le attività infermieristiche? Quanto conta tutto questo agli occhi della collettività? Non possiamo non tenere conto, come se non bastasse quanto detto fin ora, dell’esperienza nefasta che due anni di pandemia hanno lasciato nel fisico e nella mente di noi infermieri. Non possiamo cancellare con un colpo di spugna l’impegno spasmodico quotidiano, che non ha fatto altro che confermare e acuire, se ne era necessario, la valenza usurante della nostra professione".
Il presidente del Nursing Up fa inoltre notare come “un infermiere in buone condizioni di salute, un infermiere tutelato fisicamente e psicologicamente nell’esercizio delle sue funzioni dall’azienda sanitaria dove lavora, tutelato da una normativa che ne riconosce il peso delle responsabilità indipendentemente dal fatto che tali responsabilità vengano agite attraverso turni di notte o di giorno”, sia “un professionista che si sente valorizzato, in grado di rendere al meglio. E tutto non può che andare a vantaggio della qualità delle prestazioni sanitarie offerte ai malati”.