Pnrr e la sfida dell’integrazione tra sanitario e sociale

Pnrr e la sfida dell’integrazione tra sanitario e sociale

Pnrr e la sfida dell’integrazione tra sanitario e sociale
L’obiettivo è perseguire una nuova strategia sanitaria, che consenta al Paese di conseguire standard qualitativi di cura adeguati, in linea con i migliori paesi europei e che consideri, sempre più, il SSN come parte di un più ampio sistema di welfare comunitario,

La prossimità, l’innovazione e l’uguaglianza sono alla base di una concreta integrazione tra le Misure 6 e 5 del PNRR, rispettivamente l’assistenza sanitaria territoriale ed i servizi ed infrastrutture sociali attraverso 4 azioni: 1) Interventi finalizzati a sostenere le capacità genitoriale e a supportare le famiglie e i bambini in condizioni di vulnerabilità; 2) Interventi per una vita autonoma e per la deistituzionalizzazione delle persone anziane, in particolare non autosufficienti; 3) Interventi per rafforzare i servizi sociali a domicilio per garantire la dimissione anticipata e prevenire il ricorso in ospedale; 4) Interventi per rafforzare i servizi sociali attraverso l’introduzione di meccanismi di condivisione e supervisione degli assistenti sociali. Così Gennaro Sosto, direttore generale ASL Salerno e Presidente Federsanità ANCI Campania ha lanciato l’interessante riflessione a margine della presentazione del Forum Permanente dei direttori generale Federsanità coordinato da Fabrizio D’Alba, direttore generale Policlinico Umberto I di Roma. di alcuni giorni fa a Roma nella sede del Ministero della Salute.

“Ci siamo sempre stati e ci saremo – ha sottolineato a tal proposito, Tiziana Frittelli, presidente nazionale Federsanità e direttore generale AO San Giovanni Addolorata di Roma -, anche nella grande sfida che ci attende ora: la messa a terra del PNRR e della nuova Sanità territoriale. Il Forum dei Direttori Generali che parte oggi va proprio nella direzione di approfondimenti tematici per poter, ancora una volta, essere protagonisti, insieme a tutti gli altri stakeholders, in primis quelli istituzionali, di un cambiamento epocale della nostra sanità.”

Non a caso nel testo del PNRR si legge come «Specifiche linee d’intervento sono dedicate alle persone con disabilità e agli anziani, a partire dai non autosufficienti. Esse prevedono un rilevante investimento infrastrutturale, finalizzato alla prevenzione dell’istituzionalizzazione attraverso soluzioni alloggiative e dotazioni strumentali innovative che permettano di conseguire e mantenere la massima autonomia, con la garanzia di servizi accessori, in particolare legati alla domiciliarità, che assicurino la continuità dell’assistenza secondo un modello di presa in carico socio-sanitaria coordinato con il parallelo progetto di rafforzamento dell’assistenza sanitaria e della rete sanitaria territoriale previsto nella componente 6 Salute (in particolare il progetto Riforma dei servizi sanitari di prossimità e il progetto Investimento Casa come primo luogo di cura)».

L’obiettivo è di assicurare la massima autonomia e indipendenza della persona in un contesto nel quale avvenga una esplicita presa in carico da parte dei servizi sociali e vengano assicurati i relativi sostegni.

Una particolare attenzione va rivolta ai percorsi di autonomia per le persone con disabilità. Gli interventi saranno centrati sull’aumento dei servizi di assistenza domiciliare e sul supporto delle persone con disabilità per consentire loro di raggiungere una maggiore qualità della vita rinnovando gli spazi domestici in base alle loro esigenze specifiche, sviluppando soluzioni domestiche e trovando nuove aree anche tramite l’assegnazione di proprietà immobiliari confiscate alle organizzazioni criminali. Inoltre, l’investimento fornirà alle persone disabili e vulnerabili dispositivi ICT e supporto per sviluppare competenze digitali, al fine di garantire loro l’indipendenza economica e la riduzione delle barriere di accesso al mercato del lavoro attraverso soluzioni di smart working.

Il Piano elenca i problemi resi ancora più evidenti dalla pandemia Covid-19 ed evidenzia l’importanza delle tecnologie, delle competenze – digitali, professionali e manageriali – per rivedere i processi di cura e per ottenere un più efficace collegamento tra ricerca, analisi dei dati e programmazione.

Occorre rafforzare le prestazioni erogate sul territorio grazie al potenziamento e alla creazione di strutture e presidi territoriali (come le Case della Comunità e gli Ospedali di Comunità), al potenziamento dell’assistenza domiciliare, allo sviluppo della telemedicina e una più efficace integrazione con tutti i servizi socio-sanitari.

Prima di investire però è necessario definire e attuare una riforma dei servizi sanitari di prossimità e definire strutture e standard per l’assistenza sul territorio. Il documento quindi illustra l’obiettivo di varare una riforma per perseguire una nuova strategia sanitaria, che consenta al Paese di conseguire standard qualitativi di cura adeguati, in linea con i migliori paesi europei e che consideri, sempre più, il SSN come parte di un più ampio sistema di welfare comunitario, attraverso;
• La definizione di standard strutturali, organizzativi e tecnologici omogenei per l’assistenza territoriale e l’identificazione delle strutture a essa deputate da adottarsi entro il 2021 con l’approvazione di uno specifico decreto ministeriale
• La definizione di un nuovo assetto istituzionale per la prevenzione in ambito sanitario, ambientale e climatico, in linea con l’approccio “One-Health”.

Domenico Della Porta
Referente Confederazione Federsanità regionali ANCI per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro

Domenico Della Porta

20 Aprile 2023

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