Sta per ripartire il servizio di integrazione scolastica, che nella provincia di Padova offre aiuto a oltre 1100 ragazzi minori in condizioni di disabilità. Alla vigilia dell’anno scolastico 2023-2024, il servizio all’Ulss 6 Euganea può contare anche su un nuovo appalto e la sottoscrizione del contratto con 500 lavoratori. Questo accordo, come affermano i numeri uno della Cisl, permetterà sia alle famiglie di tirare un sospiro di sollievo per il contratto appena sottoscritto e garantirà agli stessi ragazzi di ripartire con la partecipazione attiva alla vita sociale e scolastica, in tutta serenità.
“Trovata la mediazione abbiamo deciso di firmare l’accordo – spiega Franco Maisto dirigente della Cisl per il terzo settore – che consente alle 500 lavoratrici di vedersi riconosciuto il posto di lavoro e tutta la professionalità pregressa maturata in tanti anni di lavoro garantendo già in questi giorni ai ragazzi con disabilità un sereno inizio di anno scolastico con il supporto prezioso dell’operatore”.
“Siamo arrivati alla firma in continuo collegamento con le lavoratrici – continua Fabio Turato responsabile della CISL per la Sanità Pubblica – organizzando, dal giorno della delibera di aggiudicazione dell’Ulss 6 Euganea, ben quattro assemblee con i lavoratori, coinvolgendo il più possibile tutte le lavoratrici che passo – passo hanno condiviso con noi il nuovo accordo”.
Un appalto, quello appena concluso fra i più corposi, che prevede una durata di 36 mesi con un importo base d’asta di 32.903.439,69 euro prorogabili di ulteriori 24 mesi con l’aggiunta di altri 21.935.363,46 euro se aggiungiamo un valore preventivato di 10.967.813,23 euro per possibili ulteriori proroghe e altri 6.580.678,97 euro per eventuali oscillazioni arriviamo alla cifra da capogiro di 72.387.567,32 euro.
Nonostante i tempi stretti, ora sta cominciando la parte più importante e complicata: l’assegnazione dei casi che si concretizzerà con l’affidamento dei ragazzi al loro operatore socio sanitario, il quale accompagnerà il ragazzo disabile per tutto l’anno scolastico supportando in tutte le sue attività.
Altro scoglio imminente, per la Cisl, sarà quello di chiedere per tuti gli operatori un inquadramento dal riconoscimento che varierà, in melius, dall’attuale posizione economica C1 ad un futuro C2, proprio per tutte le attività socio assistenziali che questi operatori normalmente svolgono, quali la gestione di alunni disfagici, taluni con bronco aspirazioni, assistenza il pasto ecc.
“Da adesso in poi la discussione si sposterà sul tavolo di trattativa interna con i nuovi datori di lavoro e con la Ulss 6 Euganea il committente. In particolare – rassicura Franco Maisto – chiederemo l’inquadramento giuridico e economico in C2 per riconoscere tutte le attività socio assistenziali, non direttamente riferite alle attività proprie all’ integrazione scolastica, che vengono richieste e garantite dalle operatrici in particolare la gestione di interventi sanitari avanzati complessi quali la gestione di alunni disfagici, aiuto nell’assunzione di terapie ecc. Chiederemo inoltre, di prevedere un’organizzazione nel lavoro che dia continuità lavorativa e salariale alle lavoratrici e che le assenze dei loro assistiti non ricadano sui lavoratori su buste paga che aggirano tra 800 e i 1000 euro da settembre a giugno”.
“Siamo convinti – conclude Turato – che la stabilità e la continuità del lavoro vadano di pari passo con la qualità del servizio a cui hanno diritto i ragazzi in situazioni di svantaggio. Bassi stipendi e precarietà aumentano il turn-over, la disaffezione e la difficoltà di trovare professionisti disponibili. Ci auguriamo che le nostre richieste siano oggetto di valutazione. Non intendiamo fare il processo alle intenzioni ma non potremo accettare “nel concreto” che, a fronte della grande disponibilità, professionalità e responsabilità richieste, il cambio di appalto possa comportare un arretramento delle condizioni di lavoro e dei livelli stipendiali delle lavoratrici cosi come che l’esternalizzazione si risolva in una maggiore precarietà e costi sociali ricadenti sulle spalle delle lavoratrici”.
Endrius Salvalaggio