Personale sanitario. Ministero Salute: “Governo impegnato a migliorare le condizioni economiche e di lavoro”

Personale sanitario. Ministero Salute: “Governo impegnato a migliorare le condizioni economiche e di lavoro”

Personale sanitario. Ministero Salute: “Governo impegnato a migliorare le condizioni economiche e di lavoro”
"Per quanto riguarda gli incrementi retributivi, rammento che con la precedente manovra finanziaria, circa l'80 per cento dell'incremento del Fondo sanitario nazionale è stato destinato al rinnovo dei contratti della dirigenza medica e sanitaria. Inoltre, con la legge di bilancio per l'anno 2025 sono state introdotte una serie di nuove misure". Così il sottosegretario Gemmato rispondendo all'interrogazione di Quartini (M5S).

“Questo Governo si è impegnato nelle manovre di bilancio degli ultimi anni, a mettere al centro delle proprie iniziative il personale sanitario in generale, e la dirigenza medica in particolare, al fine di migliorarne le condizioni economiche e di lavoro e recuperare l’attrattività verso l’esercizio della professione. Per quanto riguarda gli incrementi retributivi, rammento che con la precedente manovra finanziaria, circa l’80 per cento dell’incremento del Fondo sanitario nazionale è stato destinato al rinnovo dei contratti della dirigenza medica e sanitaria.

Per la dirigenza sanitaria, con il Ccnl 23 gennaio 2024 (triennio 2019-21) sono stati attribuiti gli aumenti contrattuali maturati, le indennità (indennità di pronto soccorso), gli incrementi delle indennità (esclusività). Inoltre, nell’ottica di incentivare economicamente il personale del Servizio sanitario nazionale, ricordo altresì, che con la legge di bilancio per l’anno 2025 sono state introdotte una serie di nuove misure”.

Così il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, rispondendo ieri in commissione Affari sociali alla Camera all’interrogazione sul tema presentata da Andrea Quartini (M5S).

Di seguito la risposta integrale del sottosegretario alla Salute Gemmato.

Ringrazio gli Onorevoli interroganti per il quesito posto e innanzitutto evidenzio che questo Governo si è impegnato nelle manovre di bilancio degli ultimi anni, a mettere al centro delle proprie iniziative il personale sanitario in generale, e la dirigenza medica in particolare, al fine di migliorarne le condizioni economiche e di lavoro e recuperare l’attrattività verso l’esercizio della professione.
Per quanto riguarda gli incrementi retributivi, rammento che con la precedente manovra finanziaria, circa l’80 per cento dell’incremento del Fondo sanitario nazionale è stato destinato al rinnovo dei contratti della dirigenza medica e sanitaria.
Per la dirigenza sanitaria, con il CCNL 23 gennaio 2024 (triennio 2019-21) sono stati attribuiti gli aumenti contrattuali maturati, le indennità (indennità di pronto soccorso), gli incrementi delle indennità (esclusività).
Inoltre, nell’ottica di incentivare economicamente il personale del Servizio sanitario nazionale, ricordo altresì, che con la legge di bilancio per l’anno 2025 sono state introdotte una serie di nuove misure:

la previsione di un incremento dell’indennità di pronto soccorso, rincremento di 100 milioni di euro annui a decorrere dal 2026 per migliorare il trattamento economico degli specializzandi;

l’erogazione del contratto di formazione specialistica anche agli specializzandi non medici;

l’ampliamento della platea di unità operative che possono ricorrere alle assunzioni di specializzandi;

l’incremento delle indennità di specificità per dirigenza medica e veterinaria per la dirigenza sanitaria non medica;

l’incremento di specificità infermieristica e di tutte le professioni sanitarie;

l’introduzione della tassazione agevolata con aliquota pari al 5 per cento per il lavoro straordinario erogato dagli infermieri dipendenti del Servizio sanitario nazionale;

l’introduzione in via sperimentale della possibilità per i medici in formazione specialistica di assumere incarichi libero-professionali.

Infine, ritengo doveroso ricordare che, al fine di far fronte alle esigenze del Servizio sanitario nazionale, con il decreto-legge 27 dicembre 2024, n. 202, sono state contemplate altre numerose misure, tra le quali, ritengo opportuno citare:

l’articolo 4, comma 11, che prevede per l’anno 2025, che le regioni possano incrementare, a valere sul livello di finanziamento indistinto del fabbisogno sanitario nazionale standard, la spesa per prestazioni aggiuntive dei dirigenti medici e del personale sanitario del comparto sanità dipendenti dei medesimi enti e aziende nel limite degli importi lordi indicati, per ciascuna regione, dalla tabella allegata al decreto-legge stesso;

l’articolo 4, comma 5, che proroga al 31 dicembre 2024 il periodo entro il quale deve essere maturato il requisito di tre anni di servizio per partecipare ai concorsi per l’accesso alla dirigenza medica del Servizio sanitario nazionale nella disciplina di Medicina d’emergenza-urgenza”.

Andrea Quartini (M5S), replicando, si dichiara insoddisfatto della risposta che, in sostanza, non ha risposto al quesito, limitandosi a elencare i provvedimenti attuati, peraltro assolutamente insufficienti, in quanto si tratta di misure tutt’altro che strutturali. Ricorda che la situazione in cui versa la dirigenza medica in Italia è allarmante, trovandosi all’ultimo posto tra i Paesi sviluppati in termini di retribuzione. Ritiene che, in questo contesto complicato, sia insultante che nel 2025 si pensi a un incremento stipendiale di 17 euro per i medici e di 7 euro per gli infermieri, con il forte rischio di incentivare l’emigrazione verso l’estero. Ammonisce circa il rischio che, se non si interviene in maniera significativa, vi sarà un aggravamento dei casi di burnout dei lavoratori del settore, spesso dovuti alla carenza di personale, soprattutto nei pronto soccorso. Conclude ribadendo la richiesta di attivare un tavolo per lavorare di concerto con sindacati e le federazioni dei medici, dal momento che il problema, lungi dall’essere un paventato sciopero, è in realtà la tenuta stessa del Servizio sanitario nazionale.

16 Gennaio 2025

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