“La Commissione non ha chiesto il parere del Cal sul disegno di legge 40 perché ha applicato quanto previsto dall’articolo 9 della legge regionale 17/01/2005, n. 1 “Istituzione del Consiglio delle autonomie locali e della Conferenza permanente Regione-enti locali”. Lo ha affermato il presidente del Consiglio regionale, Piero Comandini, dopo le dichiarazioni rilasciate dalla presidente del Cal Paola Secci.
“L’articolo 9, al comma 1, disciplina i casi in cui è obbligatorio chiedere il parere al Cal: a) sulle proposte di modifica dello Statuto speciale della Sardegna d’iniziativa del Consiglio regionale; b) sui disegni e le proposte di legge in materia di ordinamento degli enti locali e delle relative circoscrizioni; c) sui disegni e le proposte di legge che attengono alla determinazione o modificazione delle competenze degli enti locali; d) sulle proposte di atti di programmazione soggetti all’approvazione del Consiglio regionale; d-bis) sul disegno di legge europea regionale 10”, ha spiegato il presidente. “Non vi è stata, dunque, alcuna volontà di scavalcare il Cal”. Il presidente Comandini ha poi proseguito: “Tra l’altro se il Consiglio delle autonomie locali avesse ritenuto necessario esprimere delle osservazioni l’avrebbe potuto fare senza bisogno della richiesta della Commissione, come previsto dal comma 4 dell’articolo 9: “Il Consiglio delle autonomie locali può esprimere di propria iniziativa, ovvero su richiesta delle Commissioni, osservazioni su qualsiasi atto che debba essere approvato dal Consiglio regionale. Le osservazioni sono espresse per iscritto ed allegate alla relazione della Commissione”.