Questa proposta di legge “è un bluff che sposta di sei mesi in avanti il processo di selezione per l’ingresso a medicina: il governo chiede una delega sostanzialmente in bianco al Parlamento e, con la clausola di invarianza finanziaria, scarica sulle università’, gli studenti e la famiglie gli effetti nefasti di questo provvedimento”. Lo ha detto la deputata del Partito democratico, Irene Manzi, capogruppo del Pd in commissione Cultura, intervenendo in Aula alla Camera sulla proposta di legge di delega al governo per la revisione delle modalità di accesso ai corsi di laurea magistrale in medicina e chirurgia. “Nel passaggio tra Senato e Camera – ha continuato Manzi – ci saremmo aspettati che la commissione avesse potuto affrontare alcuni aspetti critici del provvedimento che avevamo provato a risolvere attraverso i nostri emendamenti, ma così non è stato. Nessuno del Pd sta difendendo lo status quo dell’accesso ai corsi della facoltà di medicina nelle università, ma è chiaro che questo provvedimento non affronta nel merito le modalità d’accesso universitario e, in nessun modo, abolisce il numero chiuso. Questa delega in bianco peggiora l’esistente senza affrontare nessuno dei problemi che riguardano il Servizio sanitario nazionale. Siamo di fronte ad una legge bluff che fallisce tutti gli obiettivi che a parole si pone”.