Aids. Allarme dell’Unaids: “Con stop fondi Usa vedremo persone morire come negli anni ’90 e 2000. Atteso aumento decessi di 10 volte

Aids. Allarme dell’Unaids: “Con stop fondi Usa vedremo persone morire come negli anni ’90 e 2000. Atteso aumento decessi di 10 volte

Aids. Allarme dell’Unaids: “Con stop fondi Usa vedremo persone morire come negli anni ’90 e 2000. Atteso aumento decessi di 10 volte
In un appello diretto al presidente Donald Trump, il capo dell'UNAIDS ha osservato che proprio come il presidente George W Bush aveva introdotto l'innovativa iniziativa PEPFAR, anche il nuovo titolare della Casa Bianca potrebbe far parte della “rivoluzione della prevenzione”, che prevede iniezioni farmaci iniettabili solo due volte all'anno per fornire protezione.

Nonostante gli sforzi dei governi e dei partner per mobilitare risorse nazionali per mitigare i rischi, i tagli ai finanziamenti degli Stati Uniti continuano ad avere un impatto grave sulla risposta all’HIV, mettendo a rischio milioni di persone. Lo afferma un nuovo rapporto UNAIDS. “Vedremo una vera e propria ondata di questa malattia e vedremo le persone morire come le abbiamo viste negli anni ’90 e 2000”, ha affermato Winnie Byanyima, Direttore esecutivo dell’UNAIDS, indicando un “aumento di dieci volte” rispetto ai 600.000 decessi correlati all’AIDS registrati a livello globale nel 2023. “Prevediamo anche altri 8,7 milioni di nuove infezioni. All’ultimo conteggio, ci sono stati 1,3 milioni di nuove infezioni a livello globale (nel) 2023”, fa sapere.

“Non abbiamo sentito di altri governi che si siano impegnati a colmare il divario”, ha detto durante un briefing con i giornalisti. Già ora, i centri di accoglienza dove i pazienti affetti da HIV possono ritirare i farmaci antiretrovirali di cui hanno bisogno non stanno riaprendo. Questo improvviso ritiro dei finanziamenti statunitensi ha portato alla chiusura di molte cliniche, al licenziamento di migliaia di operatori sanitari, infermieri, dottori, tecnici di laboratorio, farmacisti”. Concentrandosi sull’Africa, dove l’est e il sud del continente condividono il 53 percento del carico globale di HIV, Byanyima ha avvertito che chiudere “all’improvviso i centri di accoglienza per ragazze e giovani donne sarà disastroso, perché oltre il 60 percento delle nuove infezioni nel continente riguardano ragazze e giovani donne”.

In un appello diretto al presidente Donald Trump, il capo dell’UNAIDS ha osservato che proprio come il presidente George W Bush aveva introdotto l’innovativa iniziativa PEPFAR, anche il nuovo titolare della Casa Bianca potrebbe far parte della “rivoluzione della prevenzione”, che prevede iniezioni farmaci iniettabili solo due volte all’anno per fornire protezione. “L’accordo è che un’azienda americana è autorizzata a produrre e concedere in licenza farmaci generici in tutte le regioni per produrne milioni di dosi e distribuirle a coloro che ne hanno realmente bisogno”, ha insistito. Secondo l’UNAIDS, circa 40 milioni di persone nel mondo vivono con l’HIV, in base ai dati del 2023. Di questo numero, circa 1,3 milioni hanno contratto l’HIV nello stesso anno e 630.000 persone sono morte per malattie correlate all’AIDS.

24 Marzo 2025

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