Sostegno allo sviluppo delle infrastrutture mediche, rafforzamento del sistema sanitario nazionale e delle sue diramazioni territoriali, stabilizzazione e ripristino della fornitura di servizi sanitari a livello nazionale, dando priorità alle aree più colpite dal conflitto. Sono queste le aree prioritarie di collaborazione previste nel Memorandum di Intesa siglato questo pomeriggio durante la Conferenza sulla ripresa dell’Ucraina tra il Ministro della Salute, Orazio Schillaci e il Vice Ministro Edem Adamanov.
“Oggi poniamo le basi per una collaborazione strategica che va oltre la fase emergenziale legata al conflitto in corso in Ucraina – afferma il Ministro della Salute Schillaci – vogliamo contribuire alla ricostruzione e al rafforzamento del sistema sanitario perché possa continuare a garantire cure gratuite a tutti i suoi cittadini, con un’attenzione particolare alle fasce più vulnerabili. Fornire attrezzature, competenze e supporto tecnico significa guardare al futuro, assicurando agli ucraini un sistema sanitario più forte, più moderno e più equo”.
Sostenere il processo di riorganizzazione e rafforzamento del sistema sanitario ucraino, “garantendone la sostenibilità e l’equità, per i partner europei significa anche affiancare le istituzioni sanitarie ucraine nell’utilizzo degli strumenti del programma Eu4Health, così come di altri programmi e strumenti a sostegno della sanità pubblica; le istituzioni dell’Ue e gli Stati membri dovrebbero inoltre considerare modi e mezzi per cooperare con le istituzioni ucraine nelle loro attività volte ad adeguare la legislazione ucraina agli standard sanitari dell’Ue”, ha aggiunto Schillaci. “Inoltre le istituzioni sanitarie di tutto il mondo vanno incoraggiate ad ampliare e intensificare le collaborazioni in Ucraina, puntando, tra l’altro, all’introduzione, organizzazione e gestione di reti di servizi assistenziali orientate a sostenere l’accesso ai servizi sanitari di base; al trasferimento reciproco delle migliori pratiche nell’organizzazione e nella gestione dell’assistenza sanitaria, per quanto riguarda l’accesso alle cure, il coordinamento dell’assistenza sanitaria di base, gli strumenti digitali utilizzati nel settore sanitario (come la telemedicina), il controllo della qualità dei servizi sanitari; alla definizione di criteri organizzativi per la presa in carico dei bisogni socio-sanitari e di riabilitazione; alla formazione e lo sviluppo professionale degli operatori sanitari; alla valutazione del fabbisogno del personale sanitario”. E ancora “al rafforzamento o, se necessario, alla ricostruzione/ammodernamento delle strutture sanitarie, creando una classificazione delle strutture ospedaliere e identificando gli ospedali di riferimento nazionali e locali in funzione dei potenziali bacini di utenza; all’adozione della prevenzione come motore principale delle politiche sanitarie, sia per le malattie trasmissibili che per quelle non trasmissibili; all’elaborazione e l’attuazione di strategie sanitarie a livello locale, regionale e nazionale in settori prioritari, quali la salute mentale, le protesi, i trapianti e i bioimpianti, la sicurezza delle trasfusioni di sangue, la diagnostica per immagini, la prevenzione e il trattamento delle malattie non trasmissibili (con particolare riferimento alle neoplasie)”.